CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

"Nessun conflitto istituzionale con la Sfirs.  Abbiamo bisogno di altri elementi per giudicare l'operazione Costa Smeralda". Il presidente della Giunta ascoltato, in audizione, dalle commissioni Programmazione economica ed Industria


Cagliari, 7 ottobre 2002 - Nessun conflitto istituzionale, nessun contrasto insanabile tra la Giunta regionale e la Sfirs, la Finanziaria per la rinascita dell'Isola, entrata a far parte della "cordata" di imprenditori sardo-veneti che ha proposto alla Starwood, colosso mondiale del settore turistico, di rilevare la "Costa Smeralda". L'operazione presentava e presenta, tuttavia, alcuni punti oscuri e, per evitare alla Regione di dover pagare, alla Unione Europea, forti multe per errori commessi da altri, il presidente della Giunta ha inviato una dettagliata memoria alla rappresentanza italiana a Bruxelles, perché la trasmettesse alla Commissione europea, l'unica in grado di stabilire se "operazioni di questo genere rappresentato un aiuto di Stato".

Il presidente dell'esecutivo regionale, Mauro Pili, ha ricostruito, di fronte alle commissioni consiliari Programmazione economica ed Industria, presiedute rispettivamente da Giorgio Balletto e Niccolò Rassu, riunite in seduta congiunta, il tormentato iter politico-amministrativo della vendita del complesso immobiliare della Costa Smeralda.

Tra la fine di luglio ed i primi di agosto, non appena appresa dalla stampa la notizia della trattativa avviata da un gruppo di operatori turistici sardi e veneti, appoggiati da alcuni istituti di credito, tra i quali la Sfirs, i quali avevano presentato una proposta di acquisto alla Starwood, il presidente Pili aveva immediatamente chiesto "i necessari e dovuti chiarimenti, alla Finanziaria regionale". Il presidente della Finanziaria, dal canto suo, aveva fornito scarne informazioni, trincerandosi dietro il "doveroso riserbo imposto dalle leggi in materia di credito".

"La giunta non può avallare operazioni immobiliari o speculative senza un futuro, ha detto anche Mauro Pili, come non ha approvato la proposta di acquisto della Costa Smeralda, una operazione poco chiara, perché la destinazione urbanistica dei 2400 ettari in vendita è di esclusiva competenza della Regione".

La partecipazione della Finanziaria regionale ad una operazione di questa importanza, infatti, avrebbe rappresentato una "turbativa", in una trattativa che deve essere "assolutamente trasparente". Tra la stessa Regione e la Sfirs, quindi, un concitato scambio di lettere, senza alcun risultato "se non uno scarno comunicato stampa, diramato da non so quale agenzia, che certamente non è un documento ufficiale".

La mancata comunicazione "degli atti richiesti, sia al presidente della Giunta che al presidente del Consiglio, è stato un atto di grande arroganza", ha aggiunto Mauro Pili, che ha imposto il richiamo formale fatto al presidente della Finanziaria, per "non aver fornito, all'azionista di maggioranza, le preventive ed esaurienti informazioni sull'acquisto della Costa Smeralda, necessarie per permettere di accertare la congruità ed opportunità dell'operazione", e la richiesta alla Commissione europea di accertare se "la partecipazione della mano pubblica ad operazioni di questo tipo è considerato aiuto di Stato".

Una "notifica" dovuta, perché anche in mancanza delle necessarie "informazioni", la Regione ha il dovere-potere di segnalare queste operazioni alle autorità comunitarie. "La violazione della normativa europea, infatti, potrebbe esporre la Regione ad un oneroso risarcimento dei danni".

Da tempo, e la Regione sta pesantemente pagando le conseguenze di alcune sue inadempienze, come nel caso degli agricoltori chiamati a restituire i contributi ottenuti secondo la "famosa e famigerata" legge 44, tutti i provvedimenti che concedono finanziamenti o aiuti di qualunque genere, devono essere notificati a Bruxelles.

"Per evitare rischi futuri, anche in questo caso abbiamo segnalato l'operazione alle autorità Comunitarie, senza dare giudizi, ma comunicando le poche notizie delle quali eravamo e siamo in possesso", ha aggiunto Pili.

Forse sarebbe stato possibile chiedere una convocazione urgente dell'assemblea degli azionisti Sfirs, come hanno fatto notare quasi tutti i consiglieri che hanno posto le loro domande al presidente Pili (Mario Floris, Luigi Cogodi, Carlo Dore e Pier Sandro Scano) e dare direttive precise agli amministratori della Finanziaria; forse si sarebbero potute trovare altre strade, anche revocando il presidente e gli altri amministratori (Paolo Fadda e Bachisio Falconi).

In questa situazione di "contrasto", è necessario superare il conflitto che contrappone la Regione alla sua controllata, seguendo anche un percorso diverso (Pierpaolo Vargiu) o approfondendo, esaminando le relazioni degli stessi funzionari della Finanziaria, la opportunità e la"trasparenza" di questa operazione (Roberto Capelli).

In ogni caso, si è assistito ad una vicenda viziata da un "eccesso di protagonismo", che può avere pericolose conseguenze, perché i gruppi che "reputassero di essere stati lesi nei loro diritti" potrebbero ricorrere alla magistratura ordinaria o alle autorità comunitarie.

"Proprio per evitare questo rischio, la Giunta ha avviato le iniziative che ho illustrato", ha risposto Pili ai numerosi consiglieri intervenuti nel corso della audizione. Il presidente della Sfir, gli altri amministratori, non hanno tuttavia "commesso colpe" così gravi da essere "rimossi, revocati": La UE potrà, tuttavia. chiedere ed ottenere, direttamente, le informazioni necessarie; l'esecutivo chiederà, nuovamente, i documenti utili per accertare se sono state rispettate le norme della trasparenza, della economicità, della opportunità che devono caratterizzare simili operazioni; l'esecutivo accerterà se interventi di questo tipo, più speculativi e commerciali che non di sostegno al sistema produttivo, rientrano nei compiti della stessa Finanziaria.

"In ogni caso, ha concluso Pili, è necessario ripristinare l'autonomia del Consiglio regionale, almeno al momento di decidere cosa fare dei terreni della Costa Smeralda". Il presidente della Giunta ha, inoltre, confermato di "non sapere se sia già stata versata una cauzione, anche da parte della Sfirs, alla Starwood".

Della "vicenda Sfirs-Costa Smeralda" se ne parlerà ancora la prossima settimana, quando le due Commissioni approfondiranno, nuovamente in seduta congiunta, le dichiarazioni fatte, questo pomeriggio, dal presidente della Giunta regionale. (mc)


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