CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il diritto della Sardegna a partecipare attivamente al processo di costruzione della Nuova Europa ribadito dalla delegazione sarda presente alla Assemblea della CRPM


Ioannina (Epiro - Grecia) 20 settembre 2002 - "La Costituzione europea deve riconoscere l'insostituibile ruolo delle Regioni e garantire il loro diritto a partecipare alle scelte e decisioni che riguardano il futuro della Nuova Europa". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, entrato a far parte dell'ufficio politico della CRPM, la Commissione delle regioni periferiche e marittime della Unione Europea, nel corso della assemblea della Associazione, in pieno svolgimento ad Ioannina, nell'Epiro, in Grecia.

I rappresentanti delle 150 regioni europee, che fanno parte, come socie ordinarie, della CRPM, si sono occupate anche del futuro della Unione Europea, esaminando ed approfondendo le ipotesi sulle quali sta lavorando la speciale commissione incaricata di elaborare la "Nuova Costituzione" europea, il passaggio necessario per la definitiva nascita "politica" dell'Unione Europea.

Si realizzerà un super-Stato, una Europa federale, una Confederazione di Stati sovrani che delegheranno solamente parte dei loro poteri? Ipotesi sulle quali si sono soffermati i rappresentanti delle regioni periferiche ed insulari, di quelle meno favorite, meno ricche, alle prese con obiettive difficoltà sociali, ambientali, geografiche. Ipotesi sulle quali il dibattito si è appena aperto ed appare ben lontano dalla conclusione.

"In ogni caso, l'Europa non potrà essere una istituzione lontana dai cittadini, ha aggiunto Efisio Serrenti. E le Regioni hanno proprio questo compito: portare nelle sedi europee, ma anche in quelle nazionali, le esigenze, le richieste della loro società regionale; difendere, nelle diverse sedi politiche, i diritti delle popolazioni che rappresentano".

L'assemblea della CRPM ha, a questo proposito, approvato una serie di documenti, di risoluzioni e di ordini del giorno, che impegnano gli organi direttivi della Associazione ad avviare tutte le più opportune iniziative per inserire, nella nuova Carta Costituzionale d'Europa, le norme che permettano alle regioni di diventare "protagoniste attive" dei processi di costruzione, di allargamento della nuova Europa; che garantiscano alle regioni il necessario potere di incidere nelle decisioni europee, specialmente quando si affrontano i problemi che le riguardano.

Esistono, infatti, differenze notevoli, "posizioni di partenza" estremamente lontane, tra molte regioni ricche, progredite, in pieno sviluppo e moltissime realta' prive di infrastrutture, con economie in forte ritardo, senza grandi possibilità di sviluppo e crescita.

"Gli squilibri possono essere ridotti solamente con una forse e decisa solidarietà europea, ha aggiunto Serrenti, e le Regioni sono le naturali interpreti di queste esigenze. Lo Stato ha riconosciuto questo nostro ruolo, la nuova Europa non può assolutamente ignorarlo".

Maggiori poteri in campo politico, quindi, ma anche una presenza effettiva, reale, nelle sedi dove vengono prese le decisioni più importanti. "In molte occasioni abbiamo difeso ruolo e prerogative della Regione Sardegna, ha aggiunto Dino Pusceddu, vicepresidente della Commissione per le Politiche comunitarie, ed anche in questa sede abbiamo ribadito il diritto delle Regioni, di tutte le Regioni, specialmente di quelle meno favorite, di partecipare a pieno titolo alla elaborazione dei programmi che riguardano lo sviluppo dell'intera Unione Europea".

Uno sviluppo economico e sociale che ha bisogno di nuovi, massicci, programmi di intervento. Temi affrontati dalla Assemblea plenaria, che si è soffermata, in particolare, sulle nuove politiche per i trasporti, per la difesa e conservazione delle risorse ambientali, per uno sviluppo economico rispettoso dell'ambiente.

"Lo sviluppo di molte regioni, certamente di quelle periferiche ed insulari, è condizionato dalle infrastrutture, ha commentato Pierangelo Masia, durante i lavori. Le strade devono essere sicure, moderne, garantire trasporti e viaggi rapidi ed efficienti. Ma servono collegamenti ferroviari, marittimi, aerei tempestivi, frequenti, a costi contenuti. Quindi, è necessaria una complessa rete di struttute, in grado di favorire, realmente, la crescita economica delle nostre regioni. In questa sede i problemi sono stati posti, sono state proposte soluzioni realistiche. L'importante è che la Commissione europea accetti queste indicazioni e le trasformi in programmi concreti, in iniziative tempestive".

I rappresentanti delle Regioni aderenti alla CRPM hanno approfondito anche le nuove "ipotesi" comunitarie in materia di politica agricola, perché gli interventi europei, in questo delicato settore, nei prossimi anni cambieranno profondamente. A questo riguardo il presidente dell'Ersat (ai lavori della Assemblea partecipano, come osservatori, il presidente, il direttore generale ed alcuni funzionari dell'Ente regionale di sviluppo e due rappresentanti della amministrazione provinciale di Cagliari), ha depositato un documento che indica le esigenze e le "assolute priorità" del settore primario sardo, alle prese con una crisi di enormi proporzioni, che potrebbe portare al suo definitivo tracollo.  (mc)


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