CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Tre proposte di legge per il lavoro presentate, in una conferenza stampa, dai consiglieri regionali Giampiero Pinna, Ivana Dettori, Nazareno Pacifico e Pier Sandro Scano


Cagliari, 3 agosto 2002- "Il trattato di Amsterdam, del 1997, fissa i principi e gli obiettivi che devono caratterizzare le politiche del lavoro degli stati dell'Unione europea: collegare i servizi per l'impiego alla realizzazione di una efficace e decentrata rete di politiche attive del lavoro. Questi principi sono stati, recentemente, confermati nel corso dei vertici di Barcellona, del Lussemburgo e di Lisbona. In campo nazionale lo Stato ha, da tempo, trasferito alle regioni ed agli enti locali numerose funzioni in materia di collocamento, gestione del mercato e delle politiche attive del lavoro, con la sola eccezione della vigilanza. Norme importantissime, che in Sardegna, unica regione italiana, non vengono ancora applicate". I consiglieri regionali Ivana Dettori, Giampiero Pinna e Pier Sandro Scano (le proposte di legge sono firmate anche da Nazareno Pacifico), nel corso di una affollata conferenza stampa, hanno illustrato un "pacchetto forte di proposte, elaborate proprio per rivitalizzare, modificare profondamente, il mercato isolano del lavoro". Una proposta incisiva, moderna alla cui predisposizione hanno collaborato numerosi studiosi, ad esempio i professori Loi e Treu, esperti ed esponenti di forze politiche "particolarmente sensibili ai problemi sociali", quali il Partito dei Comunisti italiani, i Verdi, l'Italia dei valori

I dati sui quali si è lavorato, ha detto Ivana Dettori, sono sempre più preoccupanti, con una disoccupazione che diminuisce troppo lentamente, con una emigrazione di giovani, specialmente diplomati e laureati, che impoverisce ulteriormente la non troppo florida società sarda.

Numeri e dati di raffronto sono stati elencati da Giampiero Pinna che ha, di fatto, coordinato la predisposizione dei testi di legge. Alla fine del mese di dicembre dello scorso anno, gli iscritti nelle liste di collocamento sfioravano le 340 mila unità; quasi 140 mila erano le persone alla ricerca di un primo lavoro, il 18, 7 % contro una media nazionale del 9.5%. I giovani tra i 18 ed i 24 anni, i più penalizzati anche perché i "meno professionalizzati", erano più di 52 mila; i disoccupati di "lunga durata", lontani dal sistema produttivo da oltre due anni, erano il 62.3 % del totale delle persone in cerca di una occupazione.

"Cifre e dati drammatici, ha detto Giampiero Pinna, che dimostrano come il trend del nostro risveglio economico sia ben lontano dal raggiungere gli obiettivi, invero miseri, indicati dalla Giunta e dalla maggioranza in carica". La crisi economica, quindi, seppur mascherata dai risultati positivi raggiunti, forse episodicamente, in particolari settori, è confermata dalla ripresa dell'emigrazione, specie giovanile (negli ultimi tre anni oltre 12 mila perone, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, molte diplomate o laureate, hanno lasciato l'Isola) e dalla consistente diminuzione della popolazione sarda, passata dai 1.648.000 residenti del 1998 ai 1.599.000 del 2000.

La stagnazione del sistema produttivo, lo spopolamento delle zone interne, la ripresa dell'emigrazione sono fenomeni sociali che si devono affrontare con nuovi programmi, con idee e progetti diversi che devono modificare profondamente il delicato settore del collocamento, dell'avviamento al lavoro, della formazione professionale.  In Sardegna siamo ancorati a scelte vecchie, superate, non in grado di incidere su un sistema che cambia velocemente, che ha trovato nel lavoro temporaneo soluzione rapida, seppur non sempre condivisibile, alle esigenze delle imprese.

"Ecco, ha detto Pier Sandro Scano, ora si devono trovare strumenti altrettanto flessibili, incisivi, per fornire ai giovani, ai disoccupati, le necessarie forme di protezione sociale".

Per raggiungere questi risultati, i consiglieri regionali Ivana Dettori, Nazareno Pacifico, Giampiero Pinna e Pier Sandro Scano hanno attentamente, e lungamente, esaminato il sistema delle produzioni isolane ed hanno approfondito i temi legati all'anello più debole del sistema impresa- lavoratore. Sono stati, a questo scopo, predisposti e presentati in Consiglio tre distinti provvedimenti che fissano "disposizioni in materia di servizi per l'impiego, collocamento, formazione professionale e politica attiva del lavoro"; che dettano nuove "disposizioni in materia di istituzione dell'indennità di inserimento per i cittadini sardi in cerca di prima occupazione e per i disoccupati di lunga durata che partecipino a programmi pubblici di politiche attive del lavoro"; che si occupano delle nuove forme di lavoro temporaneo, stabilendo "interventi regionali in favore dei lavoratori atipici".

 "Negli altri Paesi evoluti è da tempo una realtà, ha aggiunto PierSandro Scano, ma l'indennità di inserimento per i cittadini sardi, in cerca di una occupazione, potrebbe essere una riforma interessante, un modo innovativo di affrontare il problema".

Cosi come una diversa organizzazione del sistema di collocamento, della formazione professionale "potrebbe favorire, ha aggiunto Ivana Dettori, una migliore preparazione culturale e professionale dei giovani (ma anche dei meno giovani, che hanno perso il loro lavoro), e favorire l'ingresso di tanti disoccupati nel sistema produttivo isolano".

"Sono necessarie, ha concluso Giampiero Pinna, profonde modifiche dell'intero settore produttivo sardo, perché le imprese devono essere messe in condizione di crescere, di espandersi. Se si vogliono dare risposte serie ai disoccupati, lo si deve fare favorendo le iniziative produttive economicamente valide, passando dalle politiche dell'assistenzialismo a quelle dello sviluppo".

Una sfida, come quella della modernizzazione della società sarda, che i consiglieri regionali Dettori, Pacifico, Pinna e Scano intendono riproporre subito dopo la pausa estiva quando, d'intesa con i rappresentanti del Partito dei Comunisti italiani, dei Verdi e dell'Italia dei valori, intendono approfondire i temi della scuola, della sanità, dell'agricoltura e "tutti quei problemi, seri ed importanti, che possono favorire la ripresa sociale ed economica della Sardegna".

"Questo non è un cartello elettorale, ha concluso Pier Sandro Scano sgombrando il campo da ogni possibile equivoco politico, ma è semplicemente una collaborazione, su temi di grande importanza, avviata nell'ambito del processo di modernizzazione della società sarda, al quale tutti sono chiamarti a partecipare". (mc)


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