CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il problema delle cave del Sassarese illustrato, da una delegazione di sindaci della zona, al presidente del Consiglio, Efisio Serrenti


Cagliari, 1 agosto 2002 - I problemi delle cave e delle miniere a cielo aperto del Sassarese, che in questi giorni sono diventati di drammatica attualità, dopo "gli sconsiderati episodi" di Muros, sono stati illustrati da una delegazione di sindaci della zona al presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti.

Un problema sul quale si discute da tempo, accentuato in questi ultimi anni da quando i permessi di coltivazione sono stati rilasciati per interventi in zone "particolarmente delicate, molto interessanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico".

Un "argomento" che ha suscitato polemiche e contrasti, anche particolarmente aspri, con contestazioni ed occupazioni di municipi o degli stessi impianti estrattivi. Un tema che, ad esempio, a Muros, ma anche in altri paesi sardi, crea gravi problemi di ordine pubblico.

Una delegazione di sindaci del Sassarese, capeggiata proprio dai sindaci di Muros, Thiesi, Florinas, Chiaramonti, paesi attentamente "analizzati" dai geologi o dagli operatori del settore estrattivo, ha illustrato preoccupazioni, esigenze, necessità di interventi legislativi adeguati, al presidente del Consiglio regionale Efisio Serrenti, all'assessore dell'Industria Giorgio La Spisa ed a numerosi consiglieri regionali del nord Sardegna (Giagu, Masia, Milia, Spissu, Morittu, Vassallo, Rassu, Frau, Cassano, Pirisi, Noemi Sanna).

Gli enti locali, hanno detto i sindaci, non hanno voce in capitolo nella gestione del territorio dei loro comuni, non riescono a difendere le loro bellezze naturali "anche se, magari, hanno puntato molto sull'ambiente, sulla valorizzazione delle risorse ambientali".

Le proteste, le manifestazioni di dissenso nei confronti delle concessioni regionali, ha ricordato il sindaco di Muros, rischiano di sfociare anche in pericolose violenze. "Muros è un comune in trincea, che tenta di opporsi ad una decisione amministrativa che non condivide, che considera ingiusta e penalizzante. Muros è un comune che chiede una nuova legge regionale, che preveda, sempre, una valutazione di impatto ambientale (VIA) ed il parere preventivo e vincolante dei comuni, delle amministrazioni comunali, prima del rilascio di ogni autorizzazione ad aprire un impianto estrattivo".

I sindaci, inoltre, hanno sollevato "una delicata questione di fondo, perché non è possibile che una legge nazionale, ma sopratutto sarda, non preveda il parere preventivo e vincolante dei consigli comunali". Un "potere" che deve permettere anche "il blocco" delle autorizzazioni esistenti, se il danno ambientale è superiore al beneficio che le comunità locali traggono da questa attività

Parliamo sempre di autonomia, ha, dal canto suo, detto il presidente del Consiglio, ed in casi come questo "abbiamo il diritto-dovere di far sentire la nostra voce, la nostra volontà di difendere le bellezze, e gli interessi, della nostra Isola".

Esistono, tuttavia, due diversi piani sui quali è possibile agire, ha detto anche Efisio Serrenti. Un piano esclusivamente politico, quello nel quale opera la Giunta (che ha già avviato i necessari atti amministrativi per risolvere il problema delle cave) e quello più proprio dell'Assemblea legislativa. "Il Consiglio, ha detto anche Serrenti, ha in carico proposte legislative su questa materia. Interverrò presso il Presidente della Giunta ed i capigruppo consiliari, perché gli atti amministrativi (anche quelli necessari per revocare, eventualmente, le concessioni già rilasciate e respinte dalle popolazioni ed amministrazioni locali) vengano fatti immediatamente e perché la commissione di merito avvii, nel più breve tempo possibile, l'iter preparatorio dei provvedimenti di legge, già depositati o che lo saranno nel prossimo futuro".

Il "problema" delle cave, quindi, sarà affrontato dal Consiglio, dopo la breve pausa delle ferie estive. I consiglieri Rassu e Vassallo, ad esempio, hanno preso l'impegno di "ricevere in audizione" gli stessi sindaci del Sassarese; così come gli onorevoli Spissu e Morittu hanno assicurato iniziative a sostegno del comune di Muros, in questa stessa tornata di lavoro consiliare.

"L'Assemblea regionale, ha concluso il presidente Efisio Serrenti, è sempre particolarmente sensibile ai problemi delle popolazioni, degli enti locali, della intera società sarda. Così come è sempre attenta alla esigenza di difendere le ricchezze naturali ed ambientali della Sardegna. Alla ripresa dei lavori consiliari, a settembre, il tema delle cave, delle miniere, dell'attività estrattiva. ma anche della valorizzazione dei prodotti lapidei e dei diversi minerali, sarà affrontato, esaminato, discusso".

"La Giunta, ha assicurato l'assessore La Spisa, proporrà una sua iniziativa legislativa, sulla quale sarà possibile avviare un sereno e serio confronto, per giungere, finalmente, alla predisposizione di una legge che tuteli e garantisca l'ambiente, i cittadini, ma anche gli stessi operatori del settore".

Una dichiarazione degli onorevoli Giovanni  Giagu e Pierangelo Masia

Al termine della riunione tra i sindaci del Sassarese ed il presidente del Consiglio regionale Efisio Serrenti, gli onorevoli Giovanni Giagu e Pierangelo Masia, tra i promotori dell'incontro tra gli amministratori comunali ed il presidente dell'Assemblea sarda, hanno voluto confermare "la loro solidarietà al sindaco di Muros, oggetto di pesanti ed ingiustificati attacchi" ed hanno anche espresso le loro "preoccupazioni per le gravi tensioni, che si stanno verificando, non solo nel Sassarese, ma anche in  molte delle altre zone interessate dalle attività estrattive  e di cava".

Minerali e materiali lapidei, hanno detto Giovanni Giagu e Pierangelo Masia, possono essere una buona occasione di lavoro, di iniziative industriali, anche con buone ricadute economiche nel territorio. "Servono leggi chiare, moderne, in grado di tutelare i cittadini, le comunità locali, il patrimonio naturalistico ed ambientale isolano.

"Siamo certi che la commissione Industria, il Consiglio regionale, anche con la fattiva partecipazione, alla elaborazione del necessario progetto di legge, dell'assessore competente, hanno aggiunto gli onorevoli Giagu e Masia, sapranno fare un buon lavoro. Serve, infatti, un provvedimento che riporti serenità e sicurezza nelle zone dove il problema cave è più sentito. Siamo convinti che l'Assemblea regionale riuscirà a licenziare un testo adeguato alle esigenze di tanti sardi".


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