CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

"Stimolare il dibattito interno e favorire l'unità della sinistra". I quattro consiglieri regionali DS "autosospesi"dal gruppo illustrano programmi ed obiettivi politici


Cagliari, 26 giugno 2002 - Nessuna intenzione di abbandonare le tradizionali posizioni dei Democratici di Sinistra, di rinunciare a temi e battaglie, portati avanti con sofferta coerenza, ma la decisione di continuare a battersi per stimolare il dibattito, il confronto tra tutte le diverse componenti, politiche e culturali, che vogliono lavorare per giungere ad una reale unità della sinistra sarda, "forse un contributo alla sinistra, al centrosinistra, che in questi ultimi tempi sembra arroccata sulle sue posizioni". I consiglieri regionali Ivana Dettori, Nazareno Pacifico, Giampiero Pinna e Pier Sandro Scano, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato i motivi e le ragioni che hanno portato alla loro "autosospensione temporanea" dal gruppo consiliare DS e gli obiettivi di fondo della loro azione politica.

"Noi vogliamo batterci per fare vincere la sinistra, il centrosinistra, per sconfiggere questo centrodestra, incapace e dannoso per la realtà della Sardegna". Ivana Dettori, Nazareno Pacifico, Giampiero Pinna e Pier Sandro Scano hanno indicato, con estrema chiarezza, i punti più importanti, "irrinunciabili", della loro attività politica futura: convocare il tavolo per la realizzazione dell'Ulivo sardo; assumere, senza riserve, il federalismo sardo, anche sul piano della concezione dello Stato, superando la contrapposizione al progetto dell'Assemblea costituente, dell'organizzazione dei partiti e dell'Ulivo; mettere in campo una linea alternativa e costruire una opposizione intransigente ed un concreto progetto di governo; elaborare un vero e proprio programma comune, partendo dai valori e dai diritti, dopo un attento confronto tra le culture del centrosinistra, del sardismo e dell'ambientalismo, in grado di battere questo "centrodestra arruffone, pasticcione, incapace"

Una scelta politica coerente con la loro lunga militanza nei partiti della sinistra storica, "non rinunciamo alla nostra personale storia politica, ma vogliamo partecipare attivamente al dibattito politico e culturale che, in questi ultimi mesi, si è finalmente avviato a livello nazionale", un fermento che, invece, in Sardegna non si è ancora "percepito".

Eppure ragioni per confrontarsi, per protestare, per scendere in piazza, per portare avanti una opposizione dura ed intransigente, nei confronti di questa maggioranza, sono fondate e numerose. "Il prossimo sciopero del 28 è abbondantemente giustificato, ha aggiunto Ivana Dettori, e noi invitiamo tutti i sardi a parteciparvi massicciamente, perché il centrodestra sta aggravando una situazione difficile e non sembra in grado di affrontare, non diciamo risolvere, nessuna delle emergenze che appesantiscono la preoccupante situazione dell'Isola".

Dalla società civile giungono segnali confortanti, hanno aggiunto i quattro "autosospesi", anche perché sembra che, all'interno della società civile, sia sentita l'esigenza di un confronto di idee, di un dibattito necessario per approfondire i temi di una realtà in continua evoluzione. In Sardegna, però, sembra esistere una netta frattura tra "società civile e società ufficiale". Una situazione di stagnazione che "questa proposta" vuole "rompere".

"La nostra posizione è sofferta, frutto di un intenso travaglio interiore, ha aggiunto Pier Sandro Scano. Nessuno di noi ha intenzione di abbandonare le posizioni del partito nel quale ha militato. La nostra è una posizione critica, per il grande disagio che registriamo, tutti i giorni, nella vita del nostro gruppo e della Coalizione. Abbiamo intenzione, quindi, di lavorare per una ricomposizione unitaria su basi più alte, con l'apertura alla società (movimenti, associazioni, cittadini), con la ricostruzione di forme autentiche di cultura politica e di organizzazione".

L'esigenza, in sostanza, di cambiare modo di fare e di vivere la politica, perché "continuando così si andrà sicuramente incontro ad una nuova sconfitta del centrosinistra, nonostante il pessimo governo del centrodestra".

Nessuna nuova collocazione partitica, quindi. "Ho sempre guardato con rispetto ed interesse alle posizioni di Democratzia, ha detto, ad esempio, Giampiero Pinna, ma non ho aderito a questo movimento. La nostra è e vuole essere una iniziativa propositiva, che coinvolgerà un'ampia rappresentanza di forze sociali, perché crediamo di poter fornire un concreto contributo alla ripresa di un confronto politico serio. Sono sempre più numerosi, infatti, i cittadini stanchi della presenza deleteria di questo centrodestra. Noi non faremo, quindi, nulla che possa indebolire il centrosinistra, saremo anzi al suo fianco, nelle battaglie importanti, con forza e lealtà".

Una scelta particolarmente sofferta, perché l'Ulivo rappresenta un "riassetto" del sistema politico. "L'essenziale è avviare un effettivo confronto, ha aggiunto Nazareno Pacifico, che deve portare ad una profonda riflessione sullo stato generale della politica, sul ruolo che i politici devono svolgere, nel complesso processo di ammodernamento delle istituzioni". (mc)


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