CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaPresentato in Consiglio regionale il partito UDC-Unione Democratici Cristiani e Democratici di Centro. L'onorevole Roberto Capelli presidente del nuovo Gruppo consiliare
Cagliari, 30 maggio 2002 - E' ufficialmente nata, anche in Sardegna, l'Unione Democratici Cristiani e Democratici di Centro-UDC, l'erede della vecchia DC, che vuole consolidare il centro politico della Casa delle Libertà. I programmi ed il simbolo, il tradizionale scudo crociato poggiato su quelli del CCD, dell'UDC e di DE, sono stati presentati dai componenti il nuovo gruppo consiliare nell'Assemblea sarda, che sarà presieduto da Roberto Capelli, del quale fanno parte Nello Cappai, Felicetto Contu, Giorgio Oppi, Salvatore Piana ed Alberto Randazzo.
"Un nuovo partito che vuole riproporre gli ideali, i valori, che hanno caratterizzato cinquanta anni di vita democratica del nostro Paese, ha detto Roberto Capelli. Un unico simbolo, quello di una forza politica che vuole proseguire l'azione di un partito che ha fatto la storia, che ha realizzato la rinascita democratica dell'Italia. L'orgoglio di riprendere un dialogo con la società, la volontà di riaffermare quei valori di libertà, solidarietà, sussidiarietà ai quali i cattolici democratici si sono sempre ispirati".
Il sistema bipolare impone chiare scelte di campo, e l'UDC queste scelte le ha fatte; ma il confronto con gli altri amici, seppur separati, che a quegli stessi ideali si rifanno, proseguirà, con maggiore intensità, per giungere alla costituzione di un Centro che sia casa comune di tanti "fratelli divisi" dai quali è "molto difficile dire cosa effettivamente ci divide".
Il nuovo partito ha traguardi ed ambizioni notevoli. "Ci siamo presentati, ha ricordato l'assessore Giorgio Oppi, con molta umiltà alle recenti amministrative ed abbiamo dimostrato di essere una forza in grande crescita". I voti sono aumentati, in molti casi sono stati triplicati, rispetto alle stesse politiche, sono state conquistate piazze "tradizionalmente rosse" come Portoscuso. Ed il successo riportato a Sant'Antioco conferma che i valori e gli ideali dei "democratici cristiani" riescono ancora a mobilitare l'elettorato moderato.
Indicazioni estremamente favorevoli si sono avute anche ad Oristano, città nella quale "anche il PPS e l'amico Pasquale Onida hanno ottenuto risultati clamorosi", ad Alghero, a Selargius "dove non siamo secondi a nessuno", ad Olbia, "col nostro sei per cento abbiamo contribuito alla vittoria della casa delle Libertà".
Un partito che prima dell'estate avrà un nuovo assetto, nuovi organismi rappresentativi. "Sono in corso i congressi, stiamo preparando quelli provinciali e regionale, ha ricordato Nello Cappai, segretario provinciale di Cagliari. Ci daremo una struttura agile ed efficiente, in grado di avviare una capillare azione politica in tutta la Sardegna". I risultati ottenuti nei piccoli e grandi centri, oltre il venti per cento dei sindaci della provincia cagliaritana, assieme a numerosissimi amministratori locali, hanno aderito alla nuova formazione, sono un'ottima base di partenza. "Abbiamo vinto, senza clamore e con grande umiltà, anche ad Oniferi e vi abbiamo riportato la democrazia", ora i traguardi sono più ambiziosi, più "politici".
Il dialogo, il confronto portano a grandi risultati, "a Selargius abbiamo fatto una scelta di campo perché non accettiamo arroganza e prevaricazioni di alcun tipo, ma siamo pronti ad un serio confronto, se ci inviteranno". "Altrimenti il partito, ha aggiunto Giorgio Oppi, farà le sue scelte, con chiarezza e con coerenza. Come avvenuto a La Maddalena, dove una parte del nostro partito ha perso ed una parte ha vinto", perché in alcuni comuni i tre partiti che hanno dato vita alla nuova formazione si sono presentati "divisi". Uno scotto che si paga, quando si decide di unire i "partiti e non gli uomini".
Ora l'impegno è quello di confrontarsi sui programmi, per riprendere quel dialogo con tutti coloro che si rifanno "ad una storia, a valori ed idealità comuni", anche se hanno scelto altre strade. "Un patrimonio politico e culturale" ancora vivo e nel quale molti cittadini "che anche nelle ultime consultazioni non sono andati a votare" certamente si possono riconoscere.
L'impegno comune è, quindi, di lavorare sui programmi, per il "bene della gente, per dare risposte anche alle piccole esigenze, alle pressanti richieste che giungono dalla società". Una situazione in evoluzione che non porterà a ribaltoni, ad esempio, all'interno della maggioranza che attualmente governa la Regione; "guardiamo al futuro, ma ci piace anche l'oggi" ha aggiunto Oppi.
Nessun conflitto, nessuna guerra, hanno concluso Alberto Randazzo e Roberto Capelli, per avere un poco di visibilità. Gli "avversari", quindi, non sono nel centrodestra ma nel centrosinistra, sono "i folli, i franchi tiratori, gli arroganti, quelli che hanno il mal di pancia o il mal di testa". Un partito moderno, quindi, ma attento e coerente alla sua storia; alternativo al centrosinistra; federato con quello nazionale, che farà della difesa dei valori e della specialità della Sardegna una delle sue caratteristiche; che si rivolgerà anche agli umili, agli scontenti della politica, per realizzare al centro proprio il Centro politico. (mc)
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