CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

La seconda commissione consiliare "diritti civili" ha approvato le modifiche alla legge 3 novembre 2000 n. 20 (istituzione della Consulta delle elette in Sardegna).


Cagliari, 29 maggio 2002 - La seconda commissione consiliare "diritti civili" ha approvato all'unanimita' le modifiche alla legge sull'istituzione della Consulta delle elette (L.R. n.20 del 2000).
Il nuovo testo dovrebbe essere inserito all'ordine del giorno del Consiglio regionale in una delle prossime sedute.
Le modifiche apportate alla legge n.20 hanno l'obiettivo di superare alcune difficolta' applicative.
La prima assemblea della Consulta, infatti,  non si e' ancora potuta tenere a causa delle difficolta' nel reperimento dei dati ufficiali sulla effettiva consistenza del numero delle elette, a tutti i livelli, in Sardegna.
"Dai primi dati pervenuti, ha detto il presidente della seconda commissione Mariella Pilo (F.I.),  risulta che dovrebbero far parte della Consulta delle elette oltre 700 persone. Le modifiche decise e approvate dalla commissione tendono a semplificare le fasi procedurali".
"Con le modifiche  proposte dalla commissione, sottolinea il vicepresidente Dino Pusceddu (DS) il regolamento sarą approvato dal Consiglio regionale e consentirą di dare immediata operativitą alla Consulta". 
La Consulta delle elette e' costituita dalle donne elette e nominate negli organismi istituzionali a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale ed europeo, dalle Presidenti delle Consulte femminili, delle Commissioni pari opportunitą e Consigliere di paritą. La Consulta ha come compiti prioritari quello di sviluppare in tutte le donne il senso di una responsabile partecipazione attiva alla vita politica ed amministrativa;di promuovere iniziative tese ad incrementare il numero delle elette; di creare occasioni permanenti di formazione e di aggiornamento sull'amministrazione  della cosa pubblica; di  promuovere la preparazione e la presenza femminile nella amministrazione e nella vita politica; di promuovere il coinvolgimento delle elette in tutte le iniziative locali, nazionali ed europee che si svolgono in Sardegna;  di favorire la presenza femminile negli organismi in cui le nomine sono di competenza delle assemblee.(r.r.)


>