CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaConferenza stampa dei consiglieri regionali Pilo, Lombardo, Corona, Pittalis, Corda e Vargiu sul problema della "libertà di stampa" in Sardegna
Cagliari, 24 maggio 2002 - Il delicato tema della libertà di stampa, anche alla luce delle recenti polemiche scoppiate tra la Seconda commissione consiliare, Politiche comunitarie ed Informazione, Videolina ed il Corerat, il Comitato regionale per le radiotelevisioni, e la corretta applicazione della legge sulla par conditio, per quanto riguarda le consultazioni elettorali in atto, sono stati esaminati ed approfonditi nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i consiglieri regionali Mariella Pilo, presidente della Seconda commissione del Consiglio regionale, Giorgio Corona, capogruppo consiliare di FI, Claudia Lombardo e Pietro Pittalis (FI), Cesare Corda (AN) e Pierpaolo Vargiu, capogruppo de I Riformatori nell'Assemblea regionale.
La presidente della commissione Informazione, Mariella Pilo, illustrando brevemente la vicenda, ha ricordato come il Corerat abbia "diffidato" le emittenti televisive sarde, in particolare Videolina, dall'inserire servizi o interviste a candidati sindaci all'interno dei telegiornali. Lo stesso Corerat aveva chiesto che il tempo destinato ai servizi elettorali fosse equamente ripartito tra i candidati a sindaco ed i rappresentanti delle varie liste in competizione. Le emittenti sarde, in particolare Videolina, secondo i componenti del Corerat avrebbero violato alcuni articoli della legge 22 febbraio 2000, n. 28, che fissa le norme per garantire la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali.
In seguito all'accertamento di queste presunte violazioni della legge, il Corerat ha inviato "ben sette diffide" ai responsabili di Videolina e trasmesso le segnalazioni di rito all'autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. L'Autorità, ha ricordato ancora la presidente Pilo, "ha dato ragione a Videolina, perché le interviste ai candidati a sindaco possono essere inserite nei notiziari", perché di interesse giornalistico e ben diversi dai messaggi di "comunicazione politica". Per ciò che riguarda la ripartizione dei tempi tra i candidati a sindaco e le liste in competizione, invece, "Videolina non ha tutto lo spazio necessario e le interviste ed i servizi sono stati trasmessi fuori del telegiornale", in un apposito spazio, quindi "non c'è stata alcuna violazione della legge".
Il Corerat, quindi, un piccolo organismo tecnico, ha esercitato una vera e propria censura nei confronti delle emittenti televisive isolane, falsando, di conseguenza, la stessa campagna elettorale per le amministrative di domenica e lunedì prossimi. Lo stesso presidente del Corerat, Milvio Atzori, dovrebbe trarre le "opportune conseguenze" dalle decisioni dell'Autorità, dimettendosi dall'incarico.
In ogni caso, i consiglieri del Centrodestra hanno annunciato di voler accelerare l'iter di approvazione del Corecom, il nuovo organismo di controllo delle radiotelevisioni e dell'intero sistema comunicativo isolano, che dovrà sostituire l'attuale Corerat, in modo da garantire un reale e democratico "sistema delle libertà di informazione".
"Sino ad oggi il sistema vigente è stato quello di vietare, ha detto anche Mariella Pilo, mentre noi vogliamo affermare il divieto di vietare".
Critici nei confronti del Corerat anche i consiglieri regionali Pittalis, Lombardo, Corona e Corda, che hanno contestato la legge nazionale, giudicata eccessivamente vincolistica e lesiva dell'autonomia delle emittenti radiotelevisive, e le interpretazioni eccessivamente restrittive e viziate da un "eccesso di zelo" le iniziative della sua emanazione locale.
Il capogruppo de I Riformatori, Pierpaolo Vargiu, dal canto suo, si è soffermato sulla necessità di "un'effettiva libertà di stampa", assicurando tutte le garanzie democratiche ed il rispetto degli irrinunciabili principi liberali, ai quali deve ispirarsi ogni società libera e democratica.
Del problema della libertà di stampa, dell'esigenza di garantire un'informazione completa ed obiettiva, il Consiglio regionale si occuperà sin dai prossimi giorni. La Seconda commissione, ha annunciato la presidente Pilo, avvierà una capillare indagine conoscitiva sul complesso sistema della stampa regionale; così come l'Assemblea sarà investita del problema delle norme che "vincolano o limitano" l'attività delle testate giornalistiche che vivono ed operano in Sardegna. (mc)
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