CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Presentata, in Consiglio, una proposta di legge per la "disciplina e valorizzazione della mobilità ciclistica regionale"


Cagliari, 13 maggio 2002 - Cagliari come Amsterdam o Berlino, almeno per ciò che riguarda il traffico e l'utilizzo della bici come mezzo ordinario di trasporto? "E' certamente un sogno, ma anche le città sarde, i comuni grandi e piccoli investiti da interessanti correnti turistiche, potrebbero ridiventare più vivibili e meno inquinati". I consiglieri regionali Antonio Calledda, Carlo Dore e Paolo Fadda, illustrando una proposta di legge presentata con i colleghi Emanuele Sanna, Cicitto Morittu e Peppino Balia, hanno ricordato come l'inquinamento legato al traffico cittadino sia uno dei principali problemi che attanagliano la società moderna. L'inquinamento atmosferico ed acustico ha raggiunto livelli elevatissimi; i costi economici e sociali della presenza massiccia di auto nei centri urbani ha fatto aumentare, in modo impressionante, il numero degli incidenti, dei morti, dei feriti, con costi sempre crescenti per cure, interventi chirurgici e riabilitativi. Certamente, togliere le auto dalle strade urbane è un'utopia, ma favorire la "riconversione" di tanti "viaggiatori" verso un mezzo ecologicamente compatibile, come è la bicicletta, sarebbe un grande risultato. "Ad Amsterdam, ha ricordato Carlo Dore, ogni cittadino ha le sue due ruote, che vengono regolarmente utilizzate. E l'aria è certamente molto è più respirabile che non da noi". "Anche in molte città italiane le piste ciclabili sono una realtà, ha aggiunto Antonio Calledda. Nei centri grandi e piccoli, specialmente nelle regioni dell'Italia centrale, la bici è ancora il mezzo di trasporto più utilizzato. Con grande beneficio per la salute di chi "pedala", perché fare moto previene molte malattie e l'aria meno inquinata permette una qualità della vita decisamente migliore". Per incentivare la realizzazione di piste ciclabili, di strade e percorsi riservati alle due ruote, però non a motore, i consiglieri regionali Calledda, Dore, Fadda, Emanuele Sanna, Morittu e Balia, hanno presentato una proposta di legge che prevede, secondo quanto disposto anche dalla legge nazionale 366/1998, contributi in "conto rata di ammortamento quindicennale dei mutui destinati alla realizzazione ed al completamento di percorsi ciclabili ed alla valorizzazione e sviluppo della mobilità ciclistica". Per il 2002, la proposta di legge prevede una disponibilità di 500 mila euro, "una somma assolutamente insufficiente, hanno dichiarato Antonio Calledda, Carlo Dore e Paolo Fadda, ma un primo sasso nello stagno della mobilità urbana. Nel prossimo esercizio, se la legge sarà approvata tempestivamente dal Consiglio, proporremo somme ben maggiori, più adeguate alle esigenze dei comuni isolani". La proposta di legge prevede che gli interventi siano destinati alla realizzazione di "reti urbane o extraurbane di piste o itinerari ciclabili, di itinerari turistici e di infrastrutture ad essi connesse". Un programma ambizioso, quindi, ma anche attento alle esigenze ed alle richieste di una società che sta riscoprendo il piacere di muoversi o fare turismo lontano dai luoghi rumorosi ed all'aria aperta, senza dover continuamente "aspirare i veleni dei gas di scarico". Il provvedimento fissa anche termini e modi per chiedere ed ottenere, dalla Giunta regionale, i finanziamenti necessari per realizzare i percorsi riservati; così come prevede termini temporali di inizio e fine lavori, prescrizioni e vincoli per la loro esecuzione. L'argomento è di particolare attualità, hanno aggiunto i consiglieri regionali Calledda, Dore e Fadda, perché sono sempre più numerose le iniziative delle associazioni, delle scuole, dei singoli cittadini che tendono a rendere meno caotica la vita dei nostri comuni. "Tra i giovani sta maturando una nuova sensibilità ambientale, hanno detto i presentatori della proposta di legge, ma anche i meno giovani si sono accorti che andare in bicicletta è un ottimo esercizio per prevenire, ad esempio, molte malattie cardio-vascolari, per ridurre sensibilmente il volume complessivo delle emissioni gassose nell'atmosfera. Però, andare in giro in bici, ad esempio nel caotico traffico cagliaritano, vuol dire rischiare quotidianamente la vita. La nostra proposta di legge vuole essere il significativo contributo perché le cose realmente cambino. Predisporre corsie e percorsi riservati, come fatto in moltissime altre città italiane ed europee, è semplicemente il primo intervento per migliorare il nostro modo di vivere". Il provvedimento è ora all'esame della Commissione competente. "Se l'istruttoria sarà veloce, hanno concluso i consiglieri regionale, questa proposta di legge, in tempi brevi, potrà essere portata al definitivo esame dell'Aula. Sarebbe un segnale veramente importante, la dimostrazione che i problemi della salute dei cittadini e dell'inquinamento si vogliono realmente affrontare. E risolvere". (mc)


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