CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

No alla chiusura dell'industria chimica. La commissione Industria incontra l'assessore La Spisa e le organizzazioni sindacali in vista dell'incontro del 15 aprile con Governo ed Enichem


Cagliari, 11 aprile 2002 - Una forte iniziativa contro la smobilitazione totale dell'Enichem (e quindi di tutta     l'industria chimica in Sardegna), di cui la annunciata chiusura dell'impianto di cloro-soda di Porto Torres potrebbe essere il primo passo concreto. Questo l'esito dell'incontro sindacati-commissione industria-assessore, avvenuto oggi in Consiglio regionale. La  Sesta commissione consiliare (Industria), presieduta da Nicola Rassu, ha infatti sentito in audizione l'assessore all'Industria, Giorgio La Spisa, e le confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL anche in vista dell'incontro che lunedì 15 aprile vedrà di fronte Giunta regionale, Governo, sindacati ed Enichem per la sigla dell'accordo di programma sulla chimica.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso a chiare lettere le forti preoccupazioni per le strategie di totale chiusura dell'Eni, attraverso la sua consociata, e per le sorti degli impianti di Assemini, Porto Torres ed Ottana. Hanno anche espresso riserve sui "colpevoli silenzi" da parte del governo regionale, ed hanno manifestato scetticismo sulle intenzioni del governo regionale per quanto riguarda lo sviluppo industriale.

L'assessore La Spisa ha garantito l'impegno della giunta contro le strategie dell'Enichem attraverso il sostegno forte del Governo, ed in particolare del ministro Marzano e del sottosegretario Valducci, non nascondendosi tuttavia le difficoltà che saranno sicuramente create dall'Enichem. La Spisa ha anche assicurato che la Giunta persegue un modello sviluppo equilibrato dove trova un posto importante l'industria e con essa la grande industria.

Introdotti dal presidente della Commissione, Rassu, i lavori sono stati aperti da Mario Moro (Cisl), il quale ha denunciato "il disimpegno dell'Enichem ed il processo conseguente di indebolimento di tutto il tessuto industriale sardo". "La chimica ha molti alleati ma anche molti nemici anche in Sardegna", ha denunciato Moro, "anche nelle istituzioni regionali". Dopo aver ricordato che il settore chimico ha ancora interessanti prospettive di mercato, ma che la scelta dell'Enichem è quella di far diventare l'intero Paese dipendente dall'estero, Moro ha detto che occorre "una grande alleanza" per contrastare questi disegno di chiusura.

Per quanto concerne l'accordo di programma per la chimica, ha messo in guardia contro la presunta volontà di Enichem di circoscrivere i propri impegni alla sola partita del risanamento ambientale, cancellando gli altri punti forti di tale accordo.

Sullo stesso piano la testimonianza di Giampaolo Diana (CGIL), che ha lanciato "'allarme rosso" su tutto il settore industriale sardo, esprimendo il timore che da parte della Regione si guardi con esclusivo interesse al turismo ed ai servizi. "Da tempo, ha detto Diana- cerchiamo un confronto con la Giunta per poter sfatare questa convinzione". Quanto alla strategia dell'Enichem, il sindacalista ha affermato che a parte l'eccezione rappresentata da Sarroch, l'Enichem ha avviato lo smantellamento dei siti di Assemini, Porto Torres ed Ottana. "A parte poche timide voci, ha dichiarato Diana- c'è in giro un complice silenzio". "Vorremmo capire se abbiamo la Giunta come alleata, o se invece questa assume un atteggiamento che favorisce altre scelte". Dopo aver dichiarato che il sindacato non firmerà nessun accordo senza garanzie precise ha chiesto: "La Regione che cosa intende proporre? L'incontro di lunedì non può limitarsi ad essere solo una fiera delle buone intenzioni".

Ma c'è una questione di fondo che il sindacato pone. Secondo Diana "manca un chiaro pronunciamento del governo regionale sul modello di sviluppo che si intende perseguire nei prossimi anni, e soprattutto occorre sapere se in questo modello c'è o no l'industria. Se così si dovranno però avere atti conseguenti".

Per il rappresentante della UIL, Michele Calledda, "senza una forte presa di posizione della massima istituzione sarda presso il Governo non ci sono molte prospettive". La Uil ritiene "indispensabile che il Consiglio regionale prenda una posizione ferma nella sua interezza e con la stessa Giunta, compreso il Presidente".

Ha quindi parlato l'assessore Giorgio La Spisa, il quale ha dichiarato che la Giunta intende contrastare fortemente i tentativi di smobilitazione nel settore chimico. "Il problema, ha sottolineato, non è solo quello di un impianto, ma di tutto il comparto. E tuttavia se si vogliono ottenere risultati l'iniziativa non si può circoscrivere l'iniziativa alla difesa di un singolo sito".L'assessore ha sottolineato come la crisi chimica in Sardegna non viene sollevata da altre società ma solamente dall'Enichem, segno che il problema non è di mercato, o non del tutto, ma soprattutto di strategie industriali della società. "Questa convinzione -ha detto- deve darci la forza per un'azione unitaria".

"Abbiamo posto il problema fin da subito. La Giunta vuole avere una sponda forte nel Governo per incidere sulle scelte strategiche dell'Eni. Occorre contestare con grande forza la scelta dell'Eni di abbandonare la chimica".

Secondo La Spisa, l'accordo di programma è uno strumento molto utile, e non sembra conveniente l'abbandono del "tavolo" minacciato dai sindacati, affermando che questa scelta deve essere solo l'estrema "ratio" del confronto. Quanto alle preoccupazioni del sindacato sulle scelte di fondo per quanto concerne lo sviluppo economico dell'isola, La Spisa ha affermato che la Giunta non intende perseguire "alcuno sviluppo monoculturale. Al contrario guarda ad uno sviluppo equilibrato. L'apporto dell'industria e d anche della grande industria -ha detto- in termini di infrastrutture, di flussi di reddito e di redistribuzione del reddito ha un posto importante nel modello di sviluppo regionale".

Sono quindi intervenuti vari consiglieri che hanno posto quesiti e interrogativi alla Giunta. In particolare l'on Spissu (DS) (Occorre impedire che l'Enichem sviluppi una strategia di disimpegno dalla chimica", "va fatta una battaglia complessiva e deve crescere la mobilitazione"); Fadda (PPI) ("come la Giunta si sta preparando al confronto sull'accordo di programma?"); Vassallo (RC) ("Il consiglio vuole discutere dell'intera questione industriale"); Cogodi (RC) (Forse quanto accade nell'industria deriva dalla scarsa attenzione della Giunta e dall'enfasi data ad altri settori").


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