CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura"Competenze regionali in materia di scioglimento dei Consigli Comunali", una proposta di legge dei consiglieri regionali sardisti Giacomo Sanna e Pasqualino Manca
Cagliari, 5 aprile 2002 - "Se la Regione Sardegna avesse recepito e dato pratica attuazione alla legge Costituzionale 23 settembre 1993, n. 2, che attribuisce anche alla nostra Regione competenza primaria in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, molti commissari straordinari, che hanno amministrato o amministrano importanti centri isolani, non avrebbero potuto compiere tanti atti che ordinari certamente non sono". I consiglieri regionali sardisti Giacomo Sanna e Pasqualino Manca, presentando nel corso di una conferenza stampa la loro proposta di legge sulle "competenze regionali in materia di scioglimento dei Consigli comunali", hanno ricordato come molti importanti centri isolani siano, attualmente, retti da commissari governativi, dopo lo scioglimento dei rispettivi consigli comunali.
Il caso, forse, più clamoroso è quello di Oristano, comune retto da un commissario nominato dal presidente della Repubblica il 30 luglio dello scorso anno, dove proprio il commissario straordinario, incaricato di gestire l'ordinaria amministrazione, ha recentemente adottato alcuni schemi di accordo di programma che condizioneranno il futuro e le scelte urbanistiche della Comunità oristanese.
"Molto spesso, infatti, il prefetto nomina commissari straordinari, di comuni nei quali ha cessato di operare il consiglio comunale, funzionari spesso chiamati a ricoprire lo stesso incarico in due o più centri. Funzionari preparati, sia ben chiaro, hanno detto i consiglieri sardisti Giacomo Sanna e Pasqualino Manca, che però sono costretti ad occuparsi di realtà tra loro profondamente differenti, con problemi ed esigenze distinti e diversi. Dal 1993, la Regione potrebbe, invece, nominare suoi funzionari, con i quali avere un rapporto stretto e sui quali, in ogni caso, potrebbe esercitare una certa forma di controllo, nell'attesa della sollecita ricostituzione degli organi amministrativi, democraticamente eletti dalle stesse comunità locali".
La proposta di legge, in complesso quattro articoli compresa la norma finanziaria, non modificala disciplina dei casi di scioglimento dei consigli comunali, prevista dal D.Lgs.18 agosto 2000, n. 267 (il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali), ma stabilisce le competenze regionali, attribuendo "alla Giunta regionale, su proposta dell'assessore degli Enti locali, il provvedimento di scioglimento delle assemblee comunali e la nomina del commissario" chiamato a reggere il comune sino alle successive consultazioni elettorali.
La proposta di legge fissa, inoltre, i requisiti richiesti per il commissario, "ispirati al principio del buon andamento ed imparzialità della amministrazione".
Il provvedimento presentato dai due consiglieri regionali sardisti prevede anche le norme da seguire per la "rimozione e sospensione degli amministratori locali", anche in questo caso disposta con decreto dal presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta, adottata su proposta dell'assessore degli Enti locali.
"Norme proposte per tutelare l'autonomia regionale, hanno aggiunto Giacomo Sanna e Pasqualino Manca, e difendere le prerogative speciali della Regione sarda, esattamente come hanno fatto da molti anni la Regione Sicilia ed il Friuli Venezia Giulia. Una reale opportunità "autonomistica" offerta alla nostra Regione che, però, non la ha saputa, o voluta, cogliere".
>