CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaPresentata dai consiglieri regionali Vargiu, Cassano, Fantola e Pisano, una proposta di legge a sostegno degli asili nido
Cagliari, 5 aprile 2002 - La diminuzione delle nascite ha interessato anche la società sarda e nell'Isola, in questi ultimi anni, si è registrata una preoccupante "crescita zero". In Sardegna, inoltre, è avvenuta una profonda evoluzione dei costumi sociali, caratterizzata da un sempre maggiore coinvolgimento della donna in attività, anche lavorative, che la portano a dover ridurre il suo impegno nell'ambito strettamente domestico.
"Sono cambiati i costumi, la società ha visto affermarsi un tipo di famiglia "ridotta" (tre o al massimo quattro componenti), mentre la tradizionale famiglia sarda era di tipo allargato, con la presenza di nonni, zii e cugini che collaboravano attivamente alla vita ed alle diverse attività del nucleo familiare", hanno detto i consiglieri regionali del gruppo I Riformatori Pierpaolo Vargiu, Massimo Fantola, Sergio Pisano, i quali, con il loro collega Gavino Cassano, hanno depositato una proposta di legge con la quale intendono proporre "interventi a sostegno degli asili nido.
Le nascite, infatti, sono diminuite forse anche perché non esistono quelle strutture sociali e di assistenza all'infanzia, necessarie per permettere alle giovani coppie di avere figli senza trascurare, contemporaneamente, le loro professioni o attività lavorative.
La proposta di legge elaborata dal gruppo de I Riformatori, in buona sostanza, ha proprio lo scopo di favorire la realizzazione di strutture di accoglienza dell'infanzia anche nei luoghi di lavoro. "Sono molti gli uffici, le industrie pubbliche e private, nei quali è particolarmente sentita la necessità di asili nido, hanno aggiunto i consiglieri Vargiu, Fantola e Pisano, nel corso di una conferenza stampa di presentazione del provvedimento. Da molte parti sono giunte sollecitazioni e richieste di intervento per favorire la realizzazione di piccole strutture, anche molto specializzate, alle quali fare ricorso per non dover abbandonare, specialmente in periodi difficili come gli attuali, il proprio lavoro".
Il provvedimento, quindi, potrebbe favorire un'inversione di tendenza, specialmente nei grossi centri urbani o nelle zone ad alta attività produttiva, e deve essere considerata "un'iniziativa politica concreta in favore della famiglia ed a sostegno della natalità".
La proposta di legge propone "il sostegno finanziario della Regione per la creazione, all'interno dei luoghi di lavoro pubblici e privati, di asili-nido e di strutture analoghe per l'infanzia".
I finanziamenti regionali (per il 2002 si prevede un intervento di un milione di euro, mentre per il 2003 ed il 2004 un milione e mezzo di euro l'anno), saranno erogati in base ad un programma regionale pluriennale predisposto dall'assessorato della Sanità e dell'Assistenza sociale. I finanziamenti regionali dovrebbero coprire sino al trenta per cento delle spese necessarie per la gestione, gli arredi, le attrezzature, la manutenzione l'adeguamento dei locali necessari alle strutture di accoglienza. I contributi, secondo la proposta di legge, dovrebbero essere concessi agli enti ed alle istituzioni pubbliche e private che, direttamente o facendo ricorso ad "affidatari" di accertata esperienza, "intendono dotarsi dei servizi promossi dalla presente legge".
La proposta dei consiglieri Riformatori stabilisce anche i requisiti necessari per accedere alle provvidenze, la possibilità di "modificare le destinazioni d'uso" dei locali, l'aggregazione tra più soggetti per rendere più capillare ed efficiente un servizio "di grande valore sociale".
"Un provvedimento particolarmente sentito, in grado di dare risposte concrete alle esigenze reali delle famiglie con bambini piccoli, hanno concluso i consiglieri regionali Vargiu, Fantola e Pisano. In molte altre regioni sono state avviate, con ottimi risultati, iniziative analoghe. Questa proposta di legge potrebbe essere esaminata ed approvata in tempi brevi dal Consiglio regionale e diventare operativa nel giro di pochi mesi".
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