CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa Commissione Agricoltura difende la "sovranità" della Sardegna in materia di caccia
Cagliari, 4 aprile 2002 - La decisione del Governo nazionale di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la legge regionale approvata dal Consiglio per permettere l'allungamento della stagione venatoria al mese di febbraio, esclusivamente ad alcune specie migratorie, ha sollevato perplessità e preoccupazioni.
"Ma quello della caccia era proprio l'unico argomento, delicato ed urgente, che riguardasse la Sardegna, da affrontare, nelle sedi parlamentari e giudiziarie, con tanta tempestività e decisione? La commissione Ambiente non ha fatto altro che riaffermare, ancora una volta, il diritto della Regione Sardegna di decidere e legiferare in materia di gestione venatoria, di difesa e valorizzazione del proprio patrimonio naturale".
Il presidente della Quinta commissione, Tonino Frau, difende, con vigore, la decisione presa all'unanimità dai componenti la commissione Agricoltura ed Ambiente di "ribadire la assoluta ed esclusiva potestà della Regione Sardegna, secondo quanto prevede lo Statuto speciale di autonomia ed anche alla luce della riforma federalista approvata dal Parlamento, in materia di caccia, di gestione venatoria e di tutela ambientale. Un diritto che abbiamo difeso in ogni occasione, nelle sedi opportune, e che intendiamo difendere anche in questa occasione".
"La Commissione ha predisposto ed approvato, all'unanimità, il provvedimento che autorizza, rispettando le direttive comunitarie in materia, la caccia ad alcune specie di migratoria nel mese di febbraio. Una proposta di legge elaborata ed approvata tenendo conto le giuste rivendicazioni dei cacciatori e degli armieri isolani, penalizzati dalle regole sarde che sono, obiettivamente, le meno permissive tra quelle nazionali. Una decisione giusta, opportuna, ha aggiunto Tonino Frau, che intendiamo difendere anche nelle sedi parlamentari nazionali".
"E' nostra intenzione, infatti, ha aggiunto il presidente Tonino Frau, chiedere l'intervento dei parlamentari sardi, ma anche dei deputati e senatori "amici" della caccia e sensibili ad una corretta gestione della attività venatoria, perché questa giusta prerogativa della Sardegna sia riconosciuta anche dai due rami del Parlamento nazionale".
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