CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

"Il Poetto? Un malato gravissimo, che ha bisogno di radicali interventi". La commissione Agricoltura ed Ambiente del Consiglio ha incontrato l'assessore dell'Ambiente Pani


Cagliari, 27 marzo 2002 - "Il Poetto? Un caso gravissimo, un malato quasi incurabile, che ha imposto interventi immediati e radicali". L'assessore della Difesa dell'Ambiente, Emilio Pani, ascoltato "in audizione" dalla Quinta commissione permanente del Consiglio regionale, Agricoltura ed Ambiente, presieduta da Tonino Frau, ha spiegato le linee seguite nel "ripascimento" della spiaggia cagliaritana e le ragioni delle scelte operate nel corso di questa "indifferibile" operazione, che ha sollevato non poche perplessità nell'opinione pubblica isolana.

L'assessore della difesa dell'Ambiente, accompagnato dal professor Paolo Orrù, docente di geologia nella Università cagliaritana e componente della commissione scientifica che controlla lo stato di attuazione della complessa operazione, ha voluto fugare le preoccupazioni dei consiglieri regionali, perplessi per il colore (molto più scuro di quella originale), per la differente composizione e "grossezza" della sabbia (di mare e non di cava, come previsto dal progetto precedente), che ha modificato notevolmente l'aspetto della "spiaggia dei cagliaritani".

Gli interventi erano necessari, urgenti, hanno convenuto tutti i consiglieri intervenuti nel dibattito, ma era proprio necessario abbandonare la vecchia progettazione (che prevedeva l'utilizzo di sabbia di cava), modificare anche radicalmente il precedente capitolato d'appalto? Lo ha chiesto, con forza, l'onorevole Emanuele Sanna, il quale ha ricordato l'impegno dell'amministrazione regionale nel chiedere "con forza, il relativo finanziamento. La regione ha svolto un ruolo particolarmente attivo, nella predisposizione di questo progetto, e vuole mantenere il suo ruolo primario" ha detto anche Emanuele Sanna, ma sono molte le perplessità suscitate dall'intervento deciso ed attuato dalla Provincia.

Perplessità condivise anche dall'onorevole Nicolò Rassu, il quale tuttavia ha dichiarato la propria fiducia nella équipe di esperti che seguono la Provincia in questa difficile operazione, anche se qualche dubbio sul colore della sabbia utilizzata, dovuto alla differente età di quella "originale" del Poetto rispetto a quella "dragata" nel fondo del mare, "è lecito e legittimo".

Il Poetto aveva ed ha bisogno di interventi radicali e tutti devono fare il loro dovere, rispettare tempi e competenze, compatibilmente con i differenti ruoli, con i compiti assegnati alle diverse istituzioni. "I cagliaritani, i sardi, sperano che l'iniziativa della provincia di Cagliari raggiunga i risultati sperati, ha detto dal canto suo l'onorevole Mariella Pilo. Perché una risorsa naturale unica, come il lungo e bianchissimo litorale di Cagliari e Quartu, non può e non deve essere sconvolta, irrimediabilmente deturpata".

Il problema delle spiagge sarde è certamente complesso, merita una grande attenzione e tempestivi interventi, ha ricordato l'onorevole Giovanni Giagu, perché il fenomeno delle erosioni colpisce quasi tutte le coste isolane. Il caso della spiaggia di La Pelosa, a Stintino, a questo proposito è particolarmente emblematico. La Regione, quindi, deve mostrare lo stesso interesse dimostrato per Cagliari ed intervenire nelle località nelle quali sono necessarie operazioni "conservative o ricostitutive".

Ma la Regione, prima di intervenire in maniera massiccia, deve aver il coraggio di sperimentare, di cercare le soluzioni migliori, anche diverse da quelle tradizionali o attuate, con "scarsi risultati", come sembra stia avvenendo appunto al Poetto. L'onorevole Pierangelo Masia, a questo proposito, ha sollecitato una preventiva opera di ricerca e sperimentazione (intervenendo, ad esempio, con modeste quantità di materiale) o esaminando quanto fatto, con successo, in certi particolari situazione (ad Alghero la sabbia è stata riportata, con operazioni poco onerose, in alcune spiagge ormai quasi irrimediabilmente degradate).

Delusione per i risultati ottenuti "sono sotto gli occhi di tutti", è stata espressa anche dall'onorevole Nazareno Pacifico, il quale ha ricordato come le amministrazioni comunali abbiano, in molte occasioni, annunciato progetti alternativi, iniziative complementari, in grado di fermare la sabbia sulla spiaggia, iniziative che sono però sempre state dimenticate, che sono diventate lettera morta.

Se le cose dovessero restare come sono ora, ha aggiunto l'onorevole Pierpaolo Vargiu, si sarebbe in presenza di un vero e proprio disastro ambientale. Esistono, però, soluzioni alternative, forse è possibile una "correzione di rotta" anche perché quello in fase di attuazione è solamente il primo intervento, mentre l'operazione complessiva ha bisogno di tempi lunghi e di una ben maggiore quantità di "nuova sabbia, almeno un altro milione di metri cubi", per riportare il Poetto all'antico splendore. Se si sono commessi errori, quindi, ci sono il tempo e la possibilità di correggerli.

Il "problema" in ogni caso è particolarmente complesso e non lo si può affrontare con leggerezza e superficialità. L'onorevole Giampiero Pinna, dopo essersi augurato "che Balletto abbia ragione" ha approfondito alcuni aspetti tecnici, legati anche all'utilizzo di sabbia di mare invece che di cava, ed ha sollecitato tutta una serie di operazioni e di interventi, necessari per migliorare la qualità del materiale attualmente utilizzato.

Il Poetto avrebbe diritto ad una diversa considerazione, ha dichiarato a sua volta l'onorevole Antonello Liori, il quale ha confermato la propri fiducia nell'operato dei tecnici ed ha sollecitato altri interventi in difesa dell'arenile, ad esempio l'utilizzo di canne e di altro materiale naturale per "fermare la sabbia che ancora c'è e quella nuova che si sta riportando sulla spiaggia cagliaritana".

Chiarimenti sul capitolato d'appalto, sugli studi preparatori, sull'opera di monitoraggio che deve essere fatta costantemente, su questa prima fase di ripascimento, ma anche una più convincente e tempestiva campagna di sensibilizzazione e di informazione dell'opinione pubblica è stata, invece, sollecitata dall'onorevole Giuseppe Pirisi, secondo il quale forse gli stessi tecnici "hanno sottovalutato" i risultati dell'operazione ed ora "si trovano davanti ad alcune sorprese. Forse è il caso di nuove decisioni, per fare fronte e tamponare tanti imprevisti".

Perché non è stato rispettato il progetto originario, il capitolato d'appalto? Da quali cave si sarebbe dovuta prendere la sabbia? Quali le differenze di costo tra le due operazioni? Domande rivolte dall'onorevole Alberto Sanna, il quale ha lamentato come un "insuccesso" di questa operazione sarebbe un grave colpo per l'immagine di Cagliari, dell'intera Sardegna.

Un grave danno di immagine ci sarà in ogni caso, ha aggiunto l'onorevole Dino Pusceddu, perché i risultati ottenuti sono una grande "negativa sorpresa". Forse c'è stata una grave carenza di valutazione ex ante, ma sarebbe bastato un tempestivo monitoraggio in itinere per evitare risultati così negativi. Certamente una attenta commissione di collaudo "in corso d'opera", una qualche perizia di variante, sarebbero state utili ed avrebbero evitato "molti errori".

Preoccupazioni tecniche, legate alla eccessiva percentuale di "materia di origine organica" sono state avanzate dall'onorevole Enzo Satta, preoccupazioni fugate immediatamente dal professor Orrù, il quale ha confermato come le analisi effettuate indicano una "percentuale inferiore all'uno per cento della materia di origine organica presente nella "nuova sabbia", quindi un limite decisamente "basso e controllabile".

Fiducia nell'operato della commissione tecnica, ma la necessità di una continua analisi della situazione, è stata sollecitata dall'onorevole Salvatore Granella, il quale ha ricordato come "operazioni importanti come questa non possono essere attuate con azioni improprie".

Timori, dubbi, perplessità, alle quali hanno dato risposte l'assessore Pani ed il professor Orrù, che hanno confermato la validità tecnica delle soluzioni adottate, anche alla luce delle costanti e continue indagini scientifiche. I risultati sono soddisfacenti, in linea con le previsioni degli esperti. "certamente questo è il primo, parziale intervento", ora una attenta opera di monitoraggio, che durerà probabilmente due anni, permetterà di mettere a punto eventuali correttivi, servirà come essenziale base di partenza per la seconda parte della operazione, quella destinata a riportare la grande spiaggia dei cagliaritani al suo "antico aspetto, unico, irripetibile".

Domani, alle ore 14.30, la Commissione presieduta da Tonno Frau effettuerà un sopralluogo "nella zona di cantiere", per rendersi conto direttamente dei risultati di questa "difficile, ma essenziale" operazione.


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