CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

L'allungamento della attività di prevenzione antincendio e la "difficile" situazione esistente al Centro regionale agrario sperimentale (Cras) esaminati dalla commissione Agricoltura del Consiglio regionale


Cagliari, 22 gennaio 2002 - La possibilità di organizzare meglio la campagna regionale di prevenzione degli incendi e la "difficile" situazione esistente da tempo al Centro regionale agrario sperimentale (Cras) sono gli argomenti discussi ed approfonditi dalla Quinta commissione del Consiglio regionale - Agricoltura ed Ambiente - presieduta da Tonino Frau.

I componenti la commissione Agricoltura, in particolare, hanno esaminato il "Progetto antincendio 2002" predisposto ed illustrato dai rappresentanti della Associazione lavoratori antincendio (Ass.L.Ai).

Nel 2001, in Sardegna si sono registrati 3532 incendi, con 5385 ettari di bosco distrutti. Il fuoco ha danneggiato anche 10.978 ettari di pascolo e 3696 ettari di colture diverse. Un dato estremamente preoccupante, se si pensa che negli ultimi quindici anni sono stati distrutti ben 130.798 ettari di bosco, un danno ecologico che avrà pesanti ripercussioni sul clima e sulla situazione ambientale isolana.

I rappresentanti della Associazione lavoratori antincendio, nel loro programma, hanno quindi proposto una sostanziale modifica dell'organizzazione messa in piedi dalla Regione per combattere una piaga che assume ormai le proporzioni di un disastro ecologico.

I danni possono essere evitati solamente garantendo una massiccia presenza di "risorse umane sul territorio", hanno detto i rappresentanti della Ass.L.Ai., e realizzando per tempo le necessarie infrastrutture di prevenzione: fasce parafuoco, vasconi, strade di penetrazione.

Il recupero delle vaste aree boschive percorse dal fuoco e gli interventi per "governare" i boschi ancora esistenti sono altri provvedimenti che devono essere, immediatamente, decisi, se si vogliono evitare danni maggiori.

Tutti interventi che possono essere realizzati ricorrendo alle "notevoli professionalità" degli operai antincendio che, ormai da molti anni, vengono utilizzati "in forma precaria e poco produttiva come operatori di repressione degli incendi".

In sostanza, hanno detto i rappresentanti della Associazione ai componenti la Quinta commissione, è necessario che la Regione si doti di una struttura permanente e ramificata in tutto il territorio isolano. Così come deve essere promossa la formazione e specializzazione di "chi, anche se in forma precaria, ha maturato esperienze significative".

La campagna vera e propria dovrebbe, inoltre, durare dal 1 maggio al 31 ottobre, ma i mesi di aprile e novembre potrebbero essere dedicati alla formazione professionale ed alla specializzazione ed integrazione con le altre forze impegnate nella stessa attività, o ad iniziative di prevenzione e recupero dei boschi danneggiati. Il costo dell'operazione non dovrebbe superare di molto i quindici miliardi, una cifra certamente consistente ma notevolmente inferiore al valore dei danni economici ed ambientali, che una simile organizzazione potrebbe evitare.

I consiglieri regionali hanno voluto approfondire alcuni degli aspetti più significativi del "progetto antincendio 2002" ed hanno assicurato che questo programma sarà riesaminato, nei dettagli, nel corso delle prossime riunioni della Commissione. Se il programma sarà giudicato interessante ed utile, la Commissione Agricoltura ed Ambiente chiederà alla Giunta di inserire nella prossima Finanziaria le somme necessarie alla sua realizzazione.

 La Commissione si è anche occupata della difficile situazione del Centro regionale agrario sperimentale (Cras), senza poter tuttavia approfondire gli aspetti contabili ed amministrativi di una gestione che ha sollevato proteste e polemiche. La Quinta avrebbe dovuto incontrare, in audizione, i componenti il Collegio sindacale dell'Ente. I tre professionisti, ai quali è stato affidato il compito di controllare la "correttezza" della gestione del Cras, hanno però dichiarato, per lettera, la loro "personale indisponibilità" ad un simile incontro.

"Con riferimento alla situazione interna al Cras, hanno scritto i componenti il Collegio sindacale, ci risulta che sia la parte sindacale che il presidente dell'Ente abbiano formalizzato, presso la presidenza della Giunta regionale, la richiesta di intervento di ispettori regionali, al fine di esaminare la situazione e riferire al Presidente per gli opportuni provvedimenti".

"Il Collegio condivide questa richiesta, è scritto anche nella lettera depositata in Commissione. Certo è che l'assenza del direttore generale, unitamente all'assenza di un direttore amministrativo, creano in questo ente, il cui organico consta prevalentemente di personale tecnico, l'insofferenza per gli aspetti formali della gestione amministrativa, causando gravi carenze istruttorie e procedimentali".

La "indisponibilità" del Collegio sindacale, ad illustrare tutti gli aspetti contabili ed amministrativi della complessa vicenda, non è stata giudicata positivamente dal presidente Tonino Frau e dai componenti la commissione Agricoltura. "Nell'ente regionale di sperimentazione agricola, hanno detto al termine della riunione, esiste una situazione di disagio, di mancata osservanza delle più elementari regole anche amministrative e contabili, che impongono decisioni rapide ed efficaci. Chiederemo al presidente della Giunta regionale di farci conoscere le sue decisioni su questa vicenda, che presenta aspetti poco comprensibili, e solleciteremo gli amministratori del Cras perché ci forniscano tutti gli elementi necessari per giudicare l'attività e la vita consortile di questi ultimi anni. Se dovessimo ricevere ulteriori rifiuti o risposte non esaurienti, prenderemo le decisioni più opportune, secondo quanto prevede, per casi simili, il regolamento consiliare".


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