CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa commissione Agricoltura del Consiglio regionale ripropone "l'allungamento della stagione di caccia alla migratoria nel mese di febbraio"
Cagliari, 17 gennaio 2002 - I cacciatori sardi potranno, se il Consiglio approverà in tempi brevi la proposta di legge in materia presentata dalla commissione Agricoltura, cacciare alcune specie di fauna migratoria anche nel mese di febbraio.
I consiglieri regionali Antonio Frau, presidente della Quinta commissione, Alberto Sanna, Nicolò Rassu, Velio Ortu, Nello Cappai, Giovanni Demuru, Giovanni Giagu, Salvatore Granella, Gianni Locci, Pasqualino Manca, Siro Marrocu, Sergio Milia, Salvatore Piana e Marco Tunis hanno presentato la proposta di legge di "modifica dell'articolo 49 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, concernente il periodo di caccia di alcune specie migratorie".
Il provvedimento prevede che la caccia in Sardegna ad alcune specie migratorie (colombaccio, beccaccia, beccaccino, merlo, tordo sassello, tordo bottaccio, cesena, marzaiola, alzavola e pavoncella) possa essere esercitata dalla terza domenica di settembre fino all'ultimo giorno di febbraio dell'anno successivo.
Una richiesta avanzata da tempo dalle associazioni venatorie e di categoria perché, nell'isola, il mese di febbraio è il più favorevole a questo tipo di caccia. La possibilità di in allungamento della stagione venatoria della quale godono, da tempo, gli appassionati della vicina Corsica, le cui caratteristiche geofisiche ed ambientali sono praticamente identiche a quelle sarde.
La legge regionale in materia di prelievo venatorio prevedeva, in origine, la possibilità di andare a caccia di particolari specie di passo nel mese di febbraio. Il governo centrale aveva, però, impugnato questa norma di fonte alla Corte Costituzionale, rivendicando allo Stato il diritto di fissare i tempi ed i modi per la pratica della caccia anche in Sardegna.
La recente modifica al titolo V della Carta Costituzionale ha attribuito alle Regioni potestà in materia di caccia e la Sardegna potrà, quindi, modificare le proprie norme, pur osservando le direttive comunitarie in materia di ambiente e di prelievo venatorio.
Cessati i vincoli statali, il Consiglio regionale può quindi riprendere in esame la durata della stagione venatoria e decidere secondo le reali condizioni climatiche ed ambientali esistenti nell'Isola.
La proposta di legge, presentata da tutti i componenti la commissione consiliare Agricoltura ed Ambiente, tiene conto delle reali situazioni ambientali, che hanno sempre registrato "un interessante periodo di passo" nel mese di febbraio ( sino a non molti anni fa la migratoria si poteva cacciare anche nella prima settimana di marzo) e delle tradizioni venatorie isolane. "La proposta di legge presentata all'unanimità da tutti i componenti la Commissione, ha commentato il presidente Tonino Frau, tiene conto delle richieste dei cacciatori sardi, appassionati della migratoria, i quali accettano i sacrifici imposti dalle norme regionali, particolarmente vincolistiche, ma chiedono anche una certa attenzione per le loro, giuste, richieste ed esigenze".
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