CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa Giunta regionale si occuperà della "vicenda Cras"
Cagliari, 13 dicembre 2001 - "Il Cras è una realtà di grande valore scientifico, gode di un notevole prestigio a livello internazionale, ha svolto e deve svolgere un ruolo importantissimo nel processo di rinnovamento ed ammodernamento del sistema agricolo sardo". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Mauro Pili, che ha incontrato nella tarda mattinata la commissione Agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Tonino Frau, ed una folta delegazione dei dipendenti del Centro regionale agrario sperimentale, in "agitazione" da qualche tempo contro il presidente dell'Ente, "le cui decisioni hanno portato alla paralisi il Centro e rischiano di decretarne la definita scomparsa".
La "vicenda Cras" è stata riassunta dal presidente della Commissione Agricoltura, che nei giorni scorsi ha incontrato, in due separate audizioni, i rappresentanti dei 91 dipendenti, su 96 complessivi, in agitazione ed il presidente dell'Ente. L'onorevole Frau, come gli altri consiglieri presenti all'incontro, ha ricordato il lavoro di ricerca e sperimentazione svolto, con notevoli risultati, dai 30 ricercatori e dai 35 tecnici alle dipendenze di un Ente di ricerca che può essere realmente considerato di èlite. Sulla stampa internazionale più qualificata sono apparsi, negli anni, oltre 500 studi e ricerche, a riprova della validità del lavoro svolto nell'Isola. Esistono rapporti di collaborazione con i migliori istituti italiani ed internazionali, che operano nel campo della ricerca agricola, hanno ricordato i dipendenti del Cras, e numerosi sono i riconoscimenti internazionali per molti dei prodotti e delle tecniche messi a punto nei laboratori sardi.
Una realtà che non può andare perduta, così come devono essere necessariamente conservate le notevoli professionalità delle quali l'Ente dispone.
La Sardegna punta sulla nuova agricoltura, ha confermato il presidente Mauro Pili, ed i centri di ricerca non devono essere assolutamente smantellati, ma anzi potenziati, messi in condizione di dare un reale contributo ai produttori sardi.
Si deve fare in modo di incrementare la divulgazione dei risultati ottenuti, si devono mettere a punto tecniche e servizi per migliorare le produzioni più tipiche del comparto agricolo isolano. Gli obiettivi ed i programmi di ricerca, hanno ribadito i consiglieri della Quinta commissione ed i rappresentati dl Centro di sperimentazione, devono essere ancora più ambiziosi. Basti pensare ai risultati ottenuti, in molte altre parti d'Italia e del mondo, da ricercatori e istituti scientifici, con i quali gli studiosi ed i tecnici sardi collaborano da tempo.
Non si può decretare, inoltre, la fine di una attività così preziosa, portata avanti con sacrifici e passione, immolandola sul tavolo di una astratta "economicità" dell'iniziativa.
Gli studi sono prodotti dell'ingegno, non quantificabili in termini esclusivamente economici, ma producono risultati che possono essere valutati solamente dopo anni e con criteri molto differenti. Le selezioni cerealicole, le prove su piante esotiche, su essenze importate da climi diversi dal nostro, ricerche sull'adeguamento delle nostre varietà al progressivo mutare del clima sono "esperienze che non hanno prezzo", anche perché evitano errori che, invece, hanno costi decisamente elevati.
L'opera di sensibilizzazione della Commissione nei confronti dell'Esecutivo ha, comunque, ottenuto un qualche successo. Il presidente Pili ha annunciato, infatti, la decisione di avviare un approfondito confronto con gli amministratori del Cras, l'apertura di un tavolo di trattativa per stabilire come far "funzionare meglio una struttura essenziale, che deve essere rinvigorita, non smantellata".
La Giunta, ha aggiunto ancora Mauro Pili, farà conoscere ai responsabili del Cras le linee guida da seguire nella sperimentazione, nella ricerca, nella divulgazione dei risultati ottenuti. Il Centro, in sostanza, dovrà essere potenziato, rilanciato, a quel punto sarà possibile avviare una verifica, per valutare i risultati raggiunti.
Gli obiettivi che la Giunta ha annunciato nelle sue dichiarazioni programmatiche, ha detto anche il presidente Pili, sono ambiziosi e strategici, perché si devono specializzare le produzioni, qualificarle, puntare sul mercato interno ed estero, che appare "favorevole e recettivo, per i prodotti realmente di qualità".
"Indicheremo, con chiarezza, gli obiettivi che intendiamo raggiungere, proporremo progetti e metodi, chiedendo programmi concreti agli amministratori; ma stabiliremo anche tempi certi, sui quali verificare i risultati ottenuti".
Un primo risultato positivo, comunque, sembra ormai facilmente raggiungibile: al termine delle lunghe audizioni con gli amministratori ed i dipendenti del Cras, la commissione Agricoltura ha approvato, all'unanimità, una risoluzione con la quale chiede la "stabilizzazione" degli undici lavoratori "socialmente utili" impiegati ormai da anni nel Centro. La pianta organica attuale è di 96 dipendenti, hanno detto i consiglieri regionali, e solo una decina sono gli operai, coloro che "materialmente, vanno nei campi e parlano con le coltivazioni e le piante". Servono operai, questi undici dipendenti hanno raggiunto una notevole professionalità, sono "essenziali" per portare avanti i programmi avviati da anni, sui quali ancora si lavora. Entro la fine dell'anno, il loro rapporto di lavoro deve diventare stabile, pena la perdita degli incentivi finanziari, decisi dal Governo proprio per l'assunzione di lavoratori "socialmente utili". La risoluzione è stata, quindi, consegnata al presidente Pili, il quale ha annunciato un suo immediato intervento, presso il Consiglio di amministrazione del Cras, perché venga deliberata, immediatamente, la trasformazione in stabile dell'attuale rapporto di lavoro con gli undici dipendenti.
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