CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Presentata dai consiglieri regionali Nazareno Pacifico, Ivana Dettori, Alberto Sanna, Salvatore Sanna e Piersandro Scano, una proposta di legge per la "tutela sanitaria ed ambientale dall'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"


Cagliari, 11 dicembre 2001 - La Sardegna, entro pochi mesi, potrebbe dotarsi di una legge per combattere l'elettrosmog, i pericoli sanitari ed ambientali provocati dai campi magnetici, elettrici ed elettromagnetici, provocati dal quella miriade di antenne, cabine, elettrodotti, parabole e tralicci cresciuti sui tetti delle case e sorti, come funghi, nelle campagne, ma anche nelle montagne e nelle stesse città. 

In Italia, secondo dati recenti, operano oltre 700 televisioni, più di 2400 emittenti radiofoniche, che dispongono di oltre 60 mila antenne trasmittenti, contro le 12 mila esistenti, ad esempio, negli Stati Uniti. Una situazione resa più grave dal caos che regna, assoluto, nel delicato comparto.

Lo scorso mese di febbraio, il Parlamento nazionale ha approvato, con un solo voto contrario, la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi magnetici, elettrici ed elettromagnetici, indicando anche in sessanta giorni il tempo necessario per approvare i decreti di attuazione. Ad oggi, ancora nulla di fatto, perché il ministero della Sanità ha sollevato perplessità e riserve che hanno impedito l'applicazione di norme chieste, a gran voce, da moltissimi cittadini, dalle organizzazioni ambientaliste e dalle associazioni impegnate nella tutela della salute dei cittadini.

Una situazione "grave, preoccupante", anche perché il vuoto legislativo permette iniziative incontrollate e pericolose, tanto che il ministro dell'Ambiente, nei giorni scorsi, d'intesa con i colleghi della Sanità e delle Telecomunicazioni, ha istituito una commissione scientifica "per chiarire, una volta per tutte, il problema sui limiti di esposizione, i valori di attenzione e soprattutto gli obiettivi di qualità adottati dalla legge quadro, la 36/2001"

In Sardegna la situazione è anche più seria che in altre regioni italiane, perché si moltiplicano sempre più velocemente i ripetitori televisivi, radiofonici e quelli per la telefonia mobile. Sono sempre più numerosi i sardi, infatti, che affittano i tetti delle loro case, con compensi ora decisamente elevati, per l'installazione di ripetitori, tralicci, parabole di trasmissione.

"Un pericolo reale, ormai decisamente accertato dalle indagini scientifiche, che però non si vede, non si coglie in modo tangibile". I consiglieri regionali Nazareno Pacifico, Ivana Dettori, Salvatore Sanna, Alberto Sanna e Piersandro Scano, per contrastare questi pericoli, hanno predisposto una proposta di legge, necessaria per mettere ordine nel caos di impianti e ripetitori "che non sono mai stati testati, dei quali non conosciamo caratteristiche e pericolosità".

La Sardegna è, infatti, in una situazione di grande disordine, perché "chiunque ha potuto edificare ed installare antenne senza alcun controllo di conformità alle norme di tutela ambientale", tanto che la Sardegna non è stata neppure "presa in considerazione", nella dettagliata mappa degli impianti irregolari diramata dal governo Amato.

Non esistono, quindi, dati sull'inquinamento degli impianti isolani, una carenza da "imputare esclusivamente alla Regione, che non ha mai comunicato alcun rilevamento".

"Il provvedimento di legge da noi presentato, tende a mettere ordine in questa difficile situazione", hanno detto i consiglieri regionali Nazareno Pacifico, Ivana Dettori e Piersandro Scano nella conferenza stampa nel corso della quale hanno presentato la loro proposta. "Un testo agile, semplice, di facile lettura, elaborato prendendo lo spunto dal lavoro fatto nella passata legislatura dalla collega Maria Teresa Petrini, utilizzando gli studi e le indicazioni fornite dalle associazioni di tutela sanitaria ed ambientaliste. Ed è, quindi, doveroso ringraziare la collega Petrini ed il responsabile dei Verdi, Paolo Rossetti, per la loro preziosa collaborazione".

Il tema delle radiazioni e dei campi elettromagnetici non è certamente nuovo, hanno ricordato i consiglieri regionali Pacifico, Dettori e Scano. A Cagliari le contestazioni alla centrale Enel di via Aosta hanno fatto scalpore, così come i dati rilevati a Nuoro, dove in alcuni rioni i valori relativi ai campi magnetici erano quindici, venti volte superiori a quelli consentiti dalla normativa nazionale.

Gli aspetti sanitari sono decisamente preoccupanti, hanno aggiunto i presentatori della proposta di legge, basti pensare che i casi di tumore infantile sono superiori del 10-15 % a quelli della media nazionale.

"L'elettrosmog, hanno aggiunto Pacifico, Dettori e Scano, è una delle quattro emergenze ambientali del nuovo millennio, insieme alla deforestazione, alla carenza idrica, allo smaltimento dei rifiuti.Ma è forse il più pericoloso perché il più subdolo, il meno percepibile. Con la nostra proposta di legge, che sarà a costo zero per le casse regionali, vogliamo finalmente riaffermare il principio che non si governa con i divieti, ma riaffermando criteri fondamentali, generali, che devono essere osservati e rispettati"

La proposta di legge, in attesa che anche la Regione istituisca la Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente, (Arpa), il cui testo è stato licenziato dalla Settima commissione ma non è ancora in Aula, ribadisce il principio di cautela, sancito anche dalle norme comunitarie, quello della giustificazione, il dovere da parte dei gestori e concessionari di "dimostrare la assoluta necessità degli impianti" nuovi o vecchi che siano per garantire l'operatività e funzionalità del servizio. Altri punti fermi sono il principio di pianificazione (la localizzazione dei siti e dei tracciati decisi dai comuni e dalle province nell'ambito dei piani di rete e dei programmi di sviluppo); la generalizzazione delle procedure di impatto ambientale; l'allargamento qualitativo delle aree sensibili (con particolare riguardo per le aree ad alta densità abitativa, con presenza di strutture di carattere assistenziale, sanitario, scolastico, educativo, ricreativo e sportivo).

Il compito di coordinare, sorvegliare, pianificare gli interventi è riservato alla Regione, mentre le competenze relative alla concessione amministrativa ed alla sorveglianza sanitaria ed ambientale sono demandate alle province, ai comuni, alle Asl.

"Una legge semplice, di facile applicazione, hanno concluso i presentatori, che ci farà fare un grande balzo in avanti, non appena sarà approvata, nel tormentato processo della tutela della salute dei cittadini e del miglioramento dell'ambiente". La parola, ora, al Consiglio.


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