CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaCommissione Sanità: audizione del Direttore generale dell'ASL 1
Cagliari, 29 novembre 2001 - Sotto la presidenza dell'on. Noemi Sanna, i lavori della Commissione Sanità si sono aperti questa mattina con l'audizione del dott. Antonello Scano, direttore generale della ASL n. 1 di Sassari, che ha fornito alla Commissione il Programma preventivo di attività per l'anno 2001.
Il manager ha ricordato, indicandoli, i provvedimenti amministrativi e ministeriali di indirizzo economico e aziendale in materia sanitaria alla luce dei nuovi parametri dei posti letto. "Non è facile tagliare posti letto", ha detto il manager, "e soprattutto non è facile farlo in periferia, visto che la nostra periferia è assai estesa". La ASL di Sassari è la più grande d'Italia quanto alla dimensione del territorio". Il dott. Scano si è poi soffermato sui progetti da attivare per razionalizzare la rete ospedaliera del sassarese: "Si tratta di una razionalizzazione che può essere effettuata al meglio quando avremo il Piano sanitario regionale".
Il manager ha poi parlato dei rapporti tra la ASL e l'Azienda mista e della necessità della programmazione. "Quando mi sono insediato non esisteva un monitoraggio della spesa né un piano di informatizzazione. In questi mesi siamo riusciti ad avere il dettaglio di ogni singola struttura e possiamo così verificare quanto costa e quanto produce ogni struttura. L'obiettivo è risparmiare con tagli chirurgici della spesa senza intaccare la qualità delle prestazioni". Concludendo sull'Azienda mista, il manager ha aggiunto che il lavoro fatto nei mesi precedenti costituirà un'utile base di partenza.
Il direttore generale ha poi toccato il problema del collegamento telematico delle strutture sanitarie periferiche rispetto al "cuore" della ASL, affermando che la telemedicina sarà una risorsa da utilizzare.
L'ASL Sassari conta 5,8 posti letto ogni mille abitanti e su questo punto il presidente Sanna ha chiesto al direttore come intenda tagliare. Il dott. Scano ha risposto che "ci sono strutture da riconvertire, più che tagliare in senso stretto".
L'on. Fadda (Ppi) ha ricordato che la Giunta regionale ha modificato il Piano di razionalizzazione della rete ospedaliera e ha ricordato inoltre che "in quasi tutte le Aziende sarde non si è proceduto alla riduzione dei posti letto portando quest'ultimo a 4 posti letto ogni mille abitanti". Dunque, Fadda ha chiesto al manager: "Perché non viene applicata questa norma che già esiste? Quali ragioni hanno impedito di applicare i criteri di razionalizzazione dei posti letto? L'esponente del Ppi si è detto, inoltre, poco convinto dell'efficacia dell'Azienda mista mentre sulle carenze della pianta organica ha detto: "La trasformazione della pianta si può fare anche oggi; ha i poteri, lo faccia".
Il manager ha replicato cominciando della razionalizzazione dei posti letto: "Al massimo abbiamo trecento posti letto da tagliare, ma nel farlo dobbiamo pensare alle grandi distanze dentro il territorio della ASL. Ittiri potrebbe essere accorpata a Sassari e stiamo pensando di trasformare quell'ospedale in una struttura polifunzionale specialistica con una sala operatoria, vista la grande richiesta di intramoenia chirurgica". Quanto alla pianta organica "si tratta di un problema di costi, nel senso che quando li conosceremo nel dettaglio potremo operare. In un anno si può fare poco per un'azienda del genere.
L'on. Dettori (DS) ha chiesto al manager di dettagliare le previsioni di posti letto e di spiegare come intenda trasformare i posti letto per malati acuti in posti letto per degenti e day hospital. L'on. Dettori ha chiesto inoltre di conoscere il disavanzo aziendale nel 2000 e nel 2001. Il manager ha illustrato i dati finanziari: "Nel 2000 il disavanzo era di 160 miliardi circa mentre per il 2001 dovrebbe essere circa di 230 miliardi, compresi i nuovi oneri derivanti dall'applicazione a regime del contratto al personale e compreso l'aumento della spesa farmaceutica".
Tornando al problema del personale, il manager ha segnalato che "su 1500 infermieri professionali ce ne sono almeno duecento malati che non possono operare con i pazienti. Per questo è necessario pensare a una loro destinazione compatibile con la loro malattia".
Quanto all'aspetto finanziario "credo che si possa arrivare al pareggio soltanto aumentando le entrate. Sono d'accordo sui tagli ma le prestazioni sanitarie devono essere mantenute".
Ha preso la parola l'on. Cassano (Riformatori) chiedendo al manager di "recuperare dai medici di base le quote che vengono percepite indebitamente per mesi, perché quei denari potranno essere utilizzati per ammortizzare i tagli alla spesa".
Il dott. Scano ha risposto sostenendo che questo risultato potrà essere raggiunto con "l'informatizzazione della scelta del medico di base, in modo da sapere e pagare in tempo reale". Sul punto l'on. Licandro (FI) ha detto che "i medici di base sono preda di una spesa farmaceutica programmata male a livello ministeriale". (c. c.)
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