CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLe audizioni in commissione Sanità, Mistretta: nasce l'Azienda "ospedaliero-universitaria" . L'incontro anche con il rettore di Sassari, Maida
Cagliari, 29 novembre 2001 - Le audizioni della VII commissione, Sanità, presieduta da Noemi Sanna Nivoli, che ha all'esame i documenti N.20 e 23 sulla riorganizzazione delle strutture ospedaliere, sono proseguite nel pomeriggio con i due rettori delle università sarde.
Come ha ricordato la presidente, Sanna Nivoli, si pone infatti l'esigenza di conoscere l'opinione delle Università in merito alla applicazione di alcune parti della riforma Bindi, ed in particolare ai rapporti che si instaurano fra l'Università ed il Servizio sanitario regionale.
Il primo ad intervenire è stato il prof. Pasquale Mistretta, rettore dell'università cagliaritana che ha in breve esposto la situazione delle cliniche universitarie anche alla luce delle linee guida indicate dai documenti dell'assessore alla Sanità.
"Delle due opzioni che avevamo davanti, e cioè: una azienda universitario-ospedaliera o una azienda ospedaliero - universitaria, a seconda della caratterizzazione che si intende dare alla struttura, abbiamo scelto la seconda", ha detto Mistretta, "perché è quella che consente una migliore sinergia fra i due soggetti rappresentati dal servizio sanitario regionale e dall'università. Tale sinergia è stata individuata fra il Policlinico di Monserrato e l'ospedale "S. Giovanni di Dio", dalla cui unione dovrebbe nascere un'unica azienda "ospedaliero-universitaria". Si tratta di una nuova realtà per la quale occorre definire con accuratezza i diversi regimi giuridico contrattuali, ha detto nella sostanza Mistretta, trattandosi di dover mettere insieme personale universitario e personale ospedaliero dipendente del Servizio sanitario. Un punto, ha detto Mistretta, è fondamentale, e cioè il fatto che occorrerà sempre tenere fermo che l'obiettivo primario dell'Università è quello della formazione dei medici e che quindi l'attività ospedaliera e la sua strutturazione deve essere adeguata a quell'obiettivo.
Entrando nei dettagli il Magnifico rettore ha quindi ricordato che secondo le linee guida indicate dall'Università il numero ottimale dei posti letto deve essere di 510 complessivamente, ed ha annunciato che è stato deciso che nella nuova Cittadella universitaria saranno convogliati presto anche il centinaio di posti letto attualmente in funzione alla clinica Aresu che verrà quindi smobilitata. Nella cittadella universitaria in definitiva saranno in funzione 200 posti letto per la "medicina" e fino a 50 per "chirurgia", mentre il resto della disponibilità sarà assicurata dal S. Giovanni di Dio.
E' quindi cominciato il dibattito.
L'on. Pacifico (DS) si è rivolto al Rettore di Cagliari segnalando una serie di problemi che affliggono gli studenti universitari dell'Ateneo cagliaritano e che già erano presenti vent'anni fa. "Vi è uno stagnare dell'innovazione, i problemi sono sempre gli stessi e questo riguarda la facoltà di Medicina, che fa molta assistenza, poca ricerca e poca formazione professionale. Per questo, per mettere invece assieme l'assistenza, la ricerca e la formazione professionale, io credevo al Policlinico di Monserrato".
L'on. Liori (AN) ha sottoscritto "In pieno quanto dichiarato dall'on. Pacifico", mentre l'on. Vargiu (Riformatori) ha affermato che "i problemi dell'Università e dei medici sono anche problemi della società: non possiamo non accorgercene. Il riformatore ha chiesto al prof. Mistretta "che ne sarà delle apparecchiature della Clinica Aresu" e ha domandato inoltre rispose su una serie di incongruenze nell'organizzazione della sanità universitaria". Il leader dei Riformatori ha inoltre chiesto "se strutture come la Clinica Aresu e il complesso pediatrico possano essere riconvertite ad altro uso sociale. Quanto al S. Giovanni di Dio i problemi edilizi li conosciamo tutti: più volte ho visto i pazienti portati a braccia in rianimazione per la rottura dei montacarichi. Tutto questo deve preoccupare l'Università visto che si appresta a far nascere un'azienda mista in quell'ospedale".
È intervenuto anche l'on. Emanuele Sanna (DS), secondo cui la collaborazione tra il servizio sanitario regionale e l'Ateneo "è necessaria e utile. Partiamo dall'esistente per programmare, per migliorare. Mi pare saggio costruire un polo forte da 200 posti letto presso l'ospedale S. Giovanni di Dio. Se all'Università bastano 500 posti letto, questa poi è una novità importante; in passato abbiamo assistito ad una corsa dei professori verso i posti letto".
L'on. Raimondo Ibba (FSD) ha affermato che "dovremmo aiutare l'Università a non prendere l'ospedale S. Giovanni di Dio visto che il Rettore non lo chiede ma si trova costretto a prenderlo. Se l'Università vuole essere la cattedrale della cultura medica, deve accorpare prima di tutto le sue strutture. Dobbiamo costruire la parte mancante del Policlinico: un conto è l'Università diffusa, che è un bene, un altro l'Università dispersa, che è invece un male".
Per l'on. Fadda (Ppi) "dalle parole del Rettore si andrà verso un aumento dei posti letto a Cagliari: come si potrà attuare la razionalizzazione insieme con la ASL 8?".
Il prof. Mistretta ha replicato, dati alla mano, sostenendo che "non c'è un aumento dei posti letto. Anzi, se contiamo quelli convenzionati l'Università andrà verso un taglio.
Quanto alle critiche sulla scarsa formazione e sulla poca ricerca voglio ricordare che vi è continuità in molte scuole e in molte specializzazioni. La qualità della Facoltà di Medicina nel suo complesso è alta e gli indicatori delle graduatorie pubblicati da Repubblica non sono applicabili alla Sardegna. Dunque, quelle graduatorie non rispecchiano la nostra situazione reale. Dobbiamo poi ricordare, quando consideriamo l'elevato numero dei fuori corso, che nelle scuole medie cagliaritane c'è una dispersione scolastica pari al 30%. In queste condizioni l'Università rappresenta una delle ultime speranze per la Sardegna. Medicina, poi, ha fatto passi da gigante: il triennio formativo è tutto a Monserrato e questi risultati sono stati ottenuti grazie alla disponibilità di tutti. Spero a questo punto che Monserrato diventi un fortissimo presidio di medicina interna e il S. Giovanni un fortissimo presidio chirurgico.
Quanto alla Clinica Aresu penso debba diventare uno spazio culturale per la vita cittadina. Da urbanista mi pare questa la soluzione da approfondire, sentendo la municipalità cagliaritana, ma senza snaturare l'idea primigenia del professor Aresu: non ci saranno più i letti ma l'impronta della facoltà di medicina deve restare".
Dopo il rettore Mistretta è stato "audito" anche il rettore dell'Università di Sassari, Alessandro Maida, che si è detto favorevole alla costituzione di un'Azienda mista. "Non comprendiamo quali sono le ragioni per cui non si possa avere un rapporto chiaro con la Regione. Noi vogliamo, nel rispetto dei ruoli, collaborare senza creare situazioni di disagio: se i dipartimenti suscitano timori, troviamo un'altra formula, senza preclusioni. Non abbiamo ansia di predominio e il fatto che nel Sassarese non ci sono case di cura private dimostra quanto l'Università tenga alla funzione pubblica della sanità".
Il prof. Rosati, preside di Medicina, ha fornito dati ufficiali: 607 posti letto convenzionati, 19 mila e più ricoveri mentre il "Santissima Annunziata ha più posti letto e un numero analogo di ricoveri.
Per il cattedratico il grosso peso assistenziale a Sassari è nella struttura universitaria, dove è maggiore anche l'offerta formativa per il personale infermieristico rispetto a Cagliari". Il prof. Rosati ha presentato anche i master e i rapporti aperti con Università di tutto il mondo. "Insomma, è l'Università che offre ricerca e forma, oltre a garantire l'assistenza".
Il prof. Rosati ha denunciato le incongruenze dell'esecutivo regionale, che sui posti letto tre anni fa annunciò una decisione poi non mantenuta. Ha aggiunto: "Sassari è l'unica facoltà di medicina italiana inserita dentro una ASL e i miei colleghi presidi non ci credono. Bene, è arrivato il momento di superare la sterile contrapposizione tra ospedale e Università, la contrapposizione secondo cui l'Università fa didattica e ricerca mentre l'ospedale assiste. Questi contrasti si possono eliminare con l'azienda ospedaliera mista, perché in fondo questa commistione tra universitari e ospedalieri è pratica di tutti i giorni. Bisogna rispettare le dignità di tutti, "universitalizzando" gli ospedalieri, cioè consentendo loro di fare didattica..
Il presidente Sanna Nivoli ha ringraziato il Rettore ed il Preside della Facoltà di Medicina.
È poi intervenuto nel dibattito l'on. Enzo Satta (FI), secondo cui è necessario sapere "se l'Università di Sassari ha in programma di ridistribuire l'offerta sanitaria anche verso la Gallura o invece di centralizzarla. Ancora, quanto al polo universitario a Olbia, intendete rafforzare gli impegni?". Positiva è stata la risposta del Rettore: "Non basterà l'ospedale generale, serviranno anche altre strutture ma per realizzarle deve instaurarsi un rapporto di forte collaborazione con tutte le amministrazioni".
Il prof. Rosati ha ricordato come in passato vi sia stato il progetto, poi naufragato, dell'Università con Olbia. "Siamo favorevoli e lo stesso vale per Nuoro".
Il presidente Sanna Nivoli ha concluso le audizioni e ha aggiornato i lavori della Commissione e le audizioni alla seconda settimana di dicembre.
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