CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

"Scambio" col "San Giovanni di Dio": trasloca dal "Marino" la clinica ortopedica ed arriva la medicina generale. E' una delle ipotesi di razionalizzazione dei servizi prospettata dal manager dell'Asl 8 all'assessore regionale. Il dottor Aste ha illustrato il piano alla Commissione Sanità.


Cagliari, 28 novembre 2001 - Quasi 4mila posti letto: ma la sanità di Cagliari (riferimento l'Asl 8) cerca di aggiustare il tiro. Troppo alto il disavanzo (oltre 215 miliardi la previsione) e perentorio il richiamo della regione a contenere le spese (lo ha fatto "bocciando" il consuntivo del 2000, "perché il patrimonio dell'azienda sanitaria è inferiore al debito") per non cercare qualche rimedio. Magari chiudendo i poliambulatori di Cagliari (viale Trieste) e di Quartu (via Colombo) o il presidio multizonale oppure ridimensionandola chirurgia pediatrica, che ha un basso indice di affollamento. Ipotesi che il manager dell'Asl 8, Efisio Aste, ha avanzato in un documento inviato all'assessore regionale e sul quale sii aprirà probabilmente il confronto. Rispetto al 2000 il passivo è cresciuto notevolmente (a conti fatti oltre il 35 per cento) mettendo in allarme da un lato la Regione e dall'altro chi teme che i risparmi si raggiungano a spese del servizio, anche se - ha spiegato Aste alla Commissione Sanità (presidente l'on. Noemi Sanna, An) che sta conducendo un'indagine conoscitiva sulla stato di salute della sanità - le chiusure ipotizzate non determinerebbero alcun problema "essendoci, sul territorio, soluzioni alternative".

In generale vi sono alcuni problemi di razionalizzazione e l'attuale disponibilità dei posti letto si discosta assai poco da numeri indicati dal documento della Giunta regionale sulla razionalizzazione della spesa ospedaliera, che aggiorna il provvedimento approvato dal consiglio tre anni fa. Ciò non toglie che il documento rappresenti un sostanzioso antipasto alla riforma regionale e contenga perciò molti elementi di riflessione.

Collazionando i numeri (il direttore generale lo ha fatto analiticamente) affiora qualche "dimenticanza" (6 posti letto per la rianimazione al "Binagli", quelli di medicina nucleare al "Businco", l'unità spinale del "Marino" che decollerà nei primi mesi dell'anno venturo: 15 posti letto che possono erre facilmente ricompresi in quelli già esistenti o quelli di gastroenterologia, 7, alla "SS Trinità").

Razionalizzare significa rendere funzionali alcuni ospedali. Il "Marino" perde la sua storica connotazione traumatologica e ortopedica perché trasferisce AL "San Giovanni di Dio" la clinica ortopedica non solo evitando il via vai di ambulanze, ma garantendo probabilmente un migliore livello di assistenza al paziente. Il "San Giovanni" ricambia e trasferisce all'ospedale Marino, che è dotato di pronto soccorso i 47 letti della medicina generale. Nel riordino generale sono previsti anche letti per la farmaceutica clinica, il day hospital e il centro per le cefalee, molto attivo.

Al "Businco" ci sarà spazio per il servizio di neurochirurgia, già funzionante e per la terapia antalgica (il neurolesore in dotazione o disponibile solo in quattro o cinque sedi in tutta Italia) che risolve molte patologie del dolore ed è richiesta per pazienti provenienti da tutta la Sardegna. Al "Marino" di individuerà uno spazio per la riabilitazione ortopedica, mentre il "San Marcellino" di Muravera (80 posti letto, in esubero rispetto alla domanda) sarà ridimensionato a 50 posti, 30 per gli acuti e il resto per lungodegente e terapie riabilitative.

Infine alla "SS: Trinità" 5 posti letto di riabilitazione ortopedica e altrettanti di riabilitazione cardiologia saranno previsti nella dotazione esistente, 7 andranno al pronto soccorso, 7 alla gastrenterologia e 4 alla nefrologia per la dialisi dei portatori di malattie infettive. Calerà il numero dei posti letto in ostetricia (meno 19) e in chirurgia pediatrica (meno 15) con responsabilità per ora al primario di chirurgia generale.

La lungodegenza prevede 139 posti letto nelle case private (Lai, Città di Quartu e Villa Verde), ma, precisa Aste, sono numeri da rivedere in aumento. Sempre per quanto riguarda la sanità privata, la Casa di cura Lai è stata autorizzata al trasferimento alla asl di Olbia di 120 posti letto.

Fra i problemi emersi nel corso dell'audizione, l'istituzione di un'azienda ospedaliera mista con l'Università nel complesso di Monserrato, soluzione che, secondo Efisio Aste, risolverebbe soprattutto i problemi dell'ateneo.


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