CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il programma di intervento per combattere il morbo della "lingua blu" illustrato dall'assessore Oppi alle commissioni Agricoltura e Sanità del Consiglio regionale


Cagliari, 6 settembre 2001 - La violenta recrudescenza dell'epidemia del morbo della "lingua blu", numerosi focolai sono stati scoperti nei giorni scorsi negli allevamenti della Baronia, impone interventi immediati ed efficaci. Particolarmente sensibili anche alle richieste degli amministratori comunali di Siniscola, Torpè e Posada, incontrati nei giorni scorsi, i componenti delle commissioni Agricoltura e Sanità del Consiglio regionale, presiedute da Tonino Frau e Noemi Sanna Nivoli, hanno voluto "sentire" l'assessore della Sanità, proprio per approfondire gli aspetti particolari del piano di intervento messo a punto dalla Regione per cercare di arginare e debellare questo terribile morbo, che ha pesantemente colpito il comparto zootecnico sardo.

Nelle ultime settimane, in Sardegna, sono stati abbattuti 8159 capi mentre 184 sono morti per gli effetti del pericoloso virus. Nei tre centri della Baronia sono stati abbattuti 8111 capi, mentre altri 83 sono morti perché colpiti dalla blue tongue.

"Le Commissioni hanno chiesto di incontrare i responsabili della Sanità e dell'Agricoltura - hanno detto i presidenti Noemi Sanna Nivoli e Tonino Frau - perché questa improvvisa, ma non certo inaspettata, recrudescenza dell'epidemia presenta molti aspetti preoccupanti. Come mai si sono verificati casi così numerosi in zone particolari e circoscritte? Come mai nel Sulcis, nel Campidano e nell'Oristanese non si sono scoperti nuovi casi? La decisione di attuare un intervento massiccio di vaccinazione è giusta o sbagliata? Infine, sono disponibili tutti i fondi necessari per risarcire gli allevatori, i comuni, le Asl, per pagare tutti gli interventi legati all'abbattimento dei capi ed alla distruzione delle carcasse? Domande che ci sono state fatte da amministratori locali, da allevatori, ed alle quali dobbiamo dare risposte".

"La situazione non è giunta certamente inaspettata, ma la struttura dell'Assessorato era pronta ad intervenire - ha detto l'assessore Giorgio Oppi, illustrando i piani predisposti per far fronte alla "blue tongue", tanto è vero che abbiamo immediatamente attuato tutti gli interventi previsti. Per quanto riguarda le preoccupazioni degli allevatori per ritardi nel risarcimento dei danni subiti, nessun timore: i soldi ci sono e nel giro di poche settimane i capi abbattuti saranno risarciti".

Il programma di intervento messo a punto dall'Assessorato, d'intesa con le massime autorità sanitarie nazionali e regionali, ha aggiunto Giorgio Oppi, è adeguato alla gravità della situazione, tanto che è stato giudicato "ineccepibile" dall'Istituto superiore della Sanità e dagli esperti comunitari. L'assessore ha, quindi, dettagliatamente illustrato l'azione di potenziamento delle strutture veterinarie, nel Nuorese si registravano le maggiori carenze; il costante controllo delle zone e degli allevamenti per accertare la presenza della zanzara vettore del morbo; l'azione di bonifica degli allevamenti e delle zone umide; l'attuazione di programmi mirati per evitare il diffondersi dell'epidemia "i mesi critici saranno settembre ed ottobre"; i costanti contatti con gli uffici comunitari, per non perdere i contributi decisi dalla UE a favore degli allevatori sardi; il continuo confronto con i rappresentanti delle altre regioni mediterranee nelle quali la blue tongue ha fatto la sua comparsa; la decisione, imposta di fatto dal ministero della Sanità, di procedere ad un massiccio intervento di vaccinazione, utilizzando il sierotipo 2 individuato dalle strutture sanitarie comunitarie.

L'assessore Oppi ha anche fornito dati e cifre dei fondi a disposizione, in grado d coprire i costi di tutti gli interventi previsti e programmati.

Una lunga e dettagliata relazione, che tuttavia non ha fugato i molti dubbi espressi dai consiglieri delle commissioni Agricoltura e sanità. In particolare, l'onorevole Pasqualino Manca (Misto-PSD'Az) si è sofferto sui rischi delle vaccinazioni massali, sui risultati negativi registrati in Corsica, sui problemi sorti nelle Baleari per analoghe iniziative, sulla assoluta necessità di procedere a studi, sperimentazioni, ricerche per debellare completamente il virus, prima che l'epidemia diventi endemica.

Polemicamente, l'esponente sardista ha anche contestato i criteri seguiti nelle assunzioni dei veterinari, il progressivo smantellamento dell'Istituto zooprofilattico regionale "un vero fiore all'occhiello, colpevolmente depotenziato e trascurato", il progetto di vaccinare tutti gli ovini ed i caprini presenti nell'isola "un piano irrealizzabile, perché si dovrebbero trattare tutti i ruminanti, compresi i selvatici".

Analizzando alcuni particolari dell'intervento regionale, l'onorevole Rassu (FI) ha chiesto invece chiarimenti sull'utilizzo di sostanze "repellenti", il cui uso è stato proposto o sconsigliato dagli esperti dell'Università di Sassari. Un problema superato, ha risposto Giorgio Oppi, in quanto l'uso di sostanze repellenti è vietato, dal 1 luglio scorso, negli allevamenti di animali "da latte".

I "limiti oggettivi" degli interventi decisi dalla Giunta sono stati denunciati anche dall'onorevole Emanuele Sanna (DS), il quale ha contestato le scelte subite dalla Regione, la mancanza delle adeguate sperimentazioni, la carenza dei dati forniti, la scarsa tempestività delle azioni avviate per debellare un morbo "che arreca danni ingenti ad una delle poche ricchezze dell'Isola". Ciò che è avvenuto in Grecia, in Spagna, avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ha aggiunto Emanuele Sanna, invece sembra che non si sia tratto alcun insegnamento dalle esperienze degli altri Paesi. L'esponente dei DS si è anche soffermato sui costi del programma di intervento regionale, sulla necessità di azioni scientificamente valide, testate ed adattate alla realtà isolana. Preoccupazioni sono state espresse anche per il problema dello smaltimento delle carcasse degli animali abbattuti e sul costo di queste operazioni, sulla necessità di un monitoraggio più diffuso, di una più efficace e radicale azione di disinfestazione e bonifica delle zone "più delicate".

"La vaccinazione di massa è stata già decisa o si può tornare ancora indietro? ha chiesto il consigliere Alberto Sanna (DS). Gli ultimi episodi ed i dati complessivi di questi mesi fanno sorgere più di un dubbio, su una decisione così grave e "difficile", ha aggiunto l'esponente diessino. Così come preoccupazioni creano i limiti alla "movimentazione" degli animali e l'arrivo nell'isola di capi vivi, non sufficientemente controllati dal punto di vista sanitario.

Situazioni complesse e difficili da affrontare, ha concordato l'assessore Oppi, ma "che sono ben presenti, per tutti i loro importantissimi risvolti". Certamente, il Consiglio riceverà, tempestivamente, tutti i dati sulla recrudescenza dell'epidemia, un "aggiornamento costante sull'evolversi della situazione". L'Assessorato si adopererà anche per ricostituire sevizi e strutture, avviare le sperimentazioni più opportune, proseguire gli studi in corso. Esistono tuttavia, organismi perfettamente in grado di affrontare anche questa emergenza, come lo stesso Istituto zooprofilattico " che funziona molto bene" o l'unità di crisi "in grado di fornire le indicazioni più utili per fare fronte anche a questa epidemia".


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