CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaRicevuti dal presidente Serrenti i rappresentanti dei dipendenti delle società che operano nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali e sanitari
Cagliari, 24 luglio 2001 - Le preoccupazioni dei molti lavoratori impiegati nelle società che operano nel delicato settore dello smaltimento dei rifiuti pericolosi, speciali e sanitari, sono state illustrate, nel corso di un incontro avvenuto nella mattinata, al presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, dai rappresentanti delle segreterie territoriali di Cagliari dei sindacati della funzione pubblica e dei trasporti.
Le sette società, pubbliche e private, che in Sardegna smaltiscono i rifiuti speciali, pericolosi e di origine sanitaria, rischiano di sospendere la loro attività perché alcune norme nazionali, approvate con l'ultima Finanziaria, impediscono il trasferimento di questi materiali, la maggior parte dei quali proviene dal resto del paese, e di fatto bloccano qualunque forma di attività anche in quegli impianti, modernissimi ed all'avanguardia per soluzioni tecnologiche, realizzati in questi ultimi anni nell'Isola.
Se questo blocco dovesse perdurare, hanno anticipato con preoccupazione i dirigenti sindacali al presidente Serrenti, c'è il rischio, se non la certezza, che alcune centinaia di operai e tecnici sardi perdano i loro posti di lavoro.
Una situazione, hanno detto i rappresentanti dei lavoratori che hanno occupato i portici sotto il Palazzo del Consiglio, che diventa sempre più preoccupante e drammatica, perché i tempi si allungano e le ormai imminenti ferie estive porteranno ad una completa paralisi dell'attività politica.
"Il Consiglio è pronto ad esaminare, immediatamente, le possibili soluzioni, ha assicurato il presidente Serrenti. E' necessario, però, che maggioranza ed opposizione trovino le opportune intese". Il problema è stato recentemente esaminato anche dalla commissione Ambiente dell'Assemblea regionale, che ha predisposto ed approvato una risoluzione con la quale si sollecitano interventi "immediati ed urgenti", almeno per garantire gli attuali livelli produttivi e, di conseguenza, il mantenimento dei posti di lavoro esistenti.
"Serve però una Agenzia, e le competenti commissioni consiliari stanno lavorando su questa ipotesi, in grado di attuare una reale protezione dell'ambiente isolano". L'Arpa, la nuova struttura la cui istituzione è sollecitata da anni dalle aziende e dalle organizzazioni sindacali del settore, deve poter operare immediatamente e "controllare cosa entra nel territorio regionale, come si muovono i rifiuti, come vengono smaltiti".
Una garanzia per la tutela dell'ambiente della Sardegna "che non deve diventare la pattumiera d'Italia"; la certezza che le imprese sarde che operano in questo settore possano continuare a farlo "conservando i necessari margini di competitività e redditività dei loro processi produttivi", per poter garantire gli attuali livelli occupativi e l'alta professionalità acquisita dalle società isolane.
>