CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il Governo interverrà per risolvere le "emergenze" della Sardegna. Lo ha annunciato il ministro Pisanu al presidente del Consiglio regionale Serrenti


Cagliari, 7 luglio 2001 - "Il Governo ha ben chiare le esigenze della Sardegna ed interverrà, in tempi brevi, per proporre le necessarie soluzioni". Il ministro Giuseppe Pisanu, accompagnato dal sottosegretario Salvatore Cicu e dal presidente del gruppo consiliare Giorgio Corona, è stato ricevuto dal presidente dell'Assemblea regionale, Efisio Serrenti, al quale ha illustrato come il nuovo Esecutivo intende agire per affrontare, e cercare di risolvere, i gravi problemi che penalizzano anche la nostra regione.

Il ministro Pisanu, dopo aver anticipato i programmi del nuovo Governo nazionale per quanto riguarda il rilancio del settore economico e produttivo, ha annunciato al presidente Serrenti alcune delle iniziative che intende sollecitare per favorire la ripresa anche del sistema economico sardo.

"La Sardegna ha alcune grandi emergenze, ha infatti detto Efisio Serrenti, che il Governo nazionale ha troppo spesso ignorato". Il presidente dell'Assemblea regionale ha ricordato quale importanza, per la vita sociale ed economica della nostra Isola, rivestano le risorse idriche, le fonti energetiche, i trasporti.

"La nostra regione, ha ricordato Serrenti, è costretta a sopportare annate siccitose, perché molti bacini rimangono vuoti, perché le scarse risorse idriche delle quali disponiamo vengono, in gran parte, perse durante la loro distribuzione; le popolazioni, le industrie, le attività produttive dell'isola, sono costrette a pagare prezzi molto alti per l'energia; la rete viaria isolana ed i collegamenti, col resto del Paese o con l'estero, sono troppo costosi e poco funzionali".

Una situazione difficile, che non si riesce a risolvere, destinata ad aggravarsi con l'allargamento della Unione ai paesi dell'est europeo, che costringeranno la Comunità a dirottare parte delle risorse finanziarie destinate anche alla Sardegna verso i "nuovi paesi" comunitari.

Il Governo non è insensibile di fronte a questa difficile situazione, ha detto Giuseppe Pisanu. Il sottosegretario alla Difesa Cicu, per ciò che riguarda il dicastero della Difesa, ha già cominciato ad approfondire le questioni delle servitù militari, dei vincoli che la presenza delle Forze armate impongono allo sviluppo di molte attività legate al turismo, all'agricoltura, alla pesca. Ma il Governo ha intenzione di affrontare, con grande decisione, le "emergenze sarde".

Il rifacimento della Carlo Felice è stato avviato da tempo, "porterò in Sardegna il ministro dei lavori pubblici e gli farò fare, in macchina, la Cagliari-Sassari", ha detto Pisanu. Servono, però, progetti credibili ed iniziative concrete per realizzare nuovi invasi, collegare quelli esistenti, far passare in Sardegna il nuovo metanodotto che deve collegare l'Algeria, Paese produttore, con la terraferma.

Un collegamento che deve interessare anche la Corsica, "così, ha aggiunto Serrenti, che sia possibile collegare anche con un acquedotto, da utilizzare nei periodi difficili, anche la Sardegna con la vicina isola francese".

Iniziative di grande interesse comunitario, che saranno "sicuramente finanziate dalla Unione europea". Ma servono, hanno concordato il ministro Pisanu ed il presidente Serrenti, scelte politiche oculate, decisioni rapide, il coinvolgimento delle grandi società industriali e finanziarie, in grado di fornire quella parte dei necessari finanziamenti che non saranno erogati dalla Unione europea e della Stato.

Tutta una serie di problemi, come anche quello delle riforme e della nuova struttura federalista dello Stato, dei quali il Consiglio regionale parlerà in un prossimo futuro e che "troveranno, a Roma, la dovuta attenzione".


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