CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

I Programmi integrati territoriali (PIT) esaminati dalla Seconda commissione consiliare


Cagliari, 3 luglio 2001 - I Patti integrati territoriali? Sono un utile strumento di programmazione concertata, ma forse la Giunta regionale è andata oltre le indicazioni del Consiglio ed ha apportato sostanziali modifiche a quelli esaminati, ed approvati, nelle opportune sedi consiliari.

Molti componenti la Seconda commissione permanente, Politiche comunitarie, presieduta da Beniamino Scarpa hanno mosso critiche alle procedure seguite, dall'Esecutivo regionale, nell'elaborare e proporre al "Comitato di sorveglianza", che ne deve approvare contenuti e modalità di attuazione, i Piani intergrati territoriali (Pit).

L'assessore della Programmazione, Pietro Pittalis, illustrando lo stato di attuazione dei Pit, che il prossimo 6 luglio saranno sottoposti al decisivo vaglio del Comitato di sorveglianza, del quale fanno parte funzionari comunitari, ministeriali, regionali e rappresentanti delle forze sociali, ha difeso, nella odierna riunione della Seconda commissione, l'operato della Giunta.

Nessun tentativo di travalicare la volontà del Consiglio, ha detto l'assessore Pittalis, ma la necessità di adeguare i programmi di intervento, messi a punto dall'esecutivo, alle "indicazioni vincolanti" degli esperti e dei tecnici comunitari e governativi.

Certamente i Pit sono uno strumento utile, hanno ribadito numerosi componenti la commissione Politiche comunitarie, ma vanno adattati alla realtà sarda.

Non possono esserci norme, regole, indicazioni terribilmente vincolanti e penalizzanti, inadatte a dare risposte concrete alle richieste dei territori isolani. " Questi Piani appaiono eccessivamente dirigistici, direi quasi statalisti" ha detto Piersandro Scano, mentre Bachisio Falconi ha proposto norme più efficaci e mirate "prendendo esempio da quelle, recenti, della legge nazionale 488, capaci di incidere anche sulle realtà piccole, particolari, delle zone meno favorite dell'Isola".

La Commissione, comunque, dopo aver risolto le questioni procedurali, ha deciso di fornire "utili indicazioni" alla Giunta regionale e lo farà immediatamente, come ha anticipato lo stesso presidente Beniamino Scarpa "in modo che nella riunione del prossimo 6 luglio le precise indicazioni del Consiglio vengano presentate, nel modo dovuto, alla definitiva riunione del comitato di sorveglianza".

I Pit sono strumenti di grande interesse, hanno dichiarato al temine della lunga seduta i componenti la Seconda. Province, comuni, consorzi, privati, attendono indicazioni precise per poter utilizzare, nel modo migliore, i finanziamenti comunitari. Quasi quattromila miliardi, infatti, utilizzati nel modo più opportuno e tempestivo, sono in grado di incidere profondamente nei comparti ambientale, turistico e culturale, le "idee forza" sulle quali ha deciso di puntare la società sarda.

Per ottenere i migliori risultati, però, occorrono programmi chiari, moderni, regole semplici e certe. La Seconda commissione ha, quindi, deciso di dare, ancora una volta, il proprio fattivo contributo alla predisposizione di programmi di intervento che siano, realmente, adeguati alla difficile realtà socio-economica della Sardegna.


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