CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il Consiglio regionale deve esaminare immediatamente le proposte di legge sull'istituzione dell'Assemblea Costituente e sulle riforme. Un pressante invito degli onorevoli Scano, Fantola e Giacomo Sanna


Cagliari, 18 giugno 2001 - In Consiglio giacciono, ormai da molto tempo, tre proposte di legge nazionale sulla Istituzione dell'Assemblea costituente del popolo sardo e sulla necessità di procedere alla revisione straordinaria dello Statuto speciale per la Sardegna. Un tema di grande interesse, anche alla luce del dibattito che anima la scena politica nazionale sulla nuova forma dello Stato, in chiave federalista, sul nuovo ruolo che le Regioni hanno, o dovrebbero, avere nel processo costitutivo del nuovo sistema politico europeo.

Eppure il Consiglio regionale non ha ancora avviato l'esame, nelle Commissioni di merito, di questi provvedimenti.

Un "pressante" invito perché l'Aula venga chiamata a discutere di questi importanti argomenti, la Giunta tra l'altro ha presentato un proprio disegno di legge sulla delicata materia, è stato rivolto dai "primi firmatari" delle proposte di legge nazionale, gli onorevoli Piersandro Scano, Massimo Fantola e Giacomo Sanna, i quali hanno illustrato le iniziative che intendono attuare perché questi provvedimenti legislativi siano esaminati, discussi, approfonditi, prima delle ferie estive.

"Chiederemo alla conferenza dei presidenti dei gruppi, ha annunciato Piersandro Scano, di inserire nella programmazione dei lavori consiliari questo argomento. Se la Conferenza non prenderà una decisione chiederemo, in Aula, secondo quanto prevede l'articolo 100 del regolamento consiliare, che le proposte di legge vengano portate immediatamente in Aula. La sede "naturale" per dibattiti di tale importanza. Forse sarebbe meglio un preventivo esame in Commissione, ma il Consiglio può e deve affrontare il tema del futuro della Sardegna anche senza la prevista istruttoria".

In Consiglio, hanno ricordato gli esponenti del movimento per le Riforme, esistono i numeri, e le volontà, per discutere ed approvare provvedimenti di questa portata. Nel corso del dibattito, comunque, ogni consigliere avrà l'opportunità di illustrare le proprie idee, la propria posizione.

"Il nostro è un atteggiamento costruttivo, propositivo, ha aggiunto Piersandro Scano, perché non polemizzeremo con chi la pensa in modo diverso. Le nostre proposte, infatti, sono tese ad unire l'intero Consiglio, a rivitalizzare le Istituzioni, a favorire una profonda revisione dello Statuto di autonomia. Questo dibattito, con le decisioni che si prenderanno in Aula, sarebbe in ogni caso un risultato estremamente positivo".

Dello stesso parere gli altri due esponenti politici che sollecitano una sessione di lavoro sulla riforme.

"Chiediamo che il tema venga affrontato dove deve essere affrontato, ha aggiunto Massimo Fantola. Non vogliamo assolutamente che il tema delle riforme venga spostato dalla naturale sede istituzionale. Certamente lavoriamo per radicare questi temi tra la gente, per rendere tutta la popolazione sarda consapevole dell'importanza di questi argomenti. Ma chiediamo che le risposte vengano dalla sede deputata a darle".

L'assoluta centralità del Consiglio, nel predisporre ed approvare le riforme, è stata ribadita anche da Giacomo Sanna. 

Le proposte di legge nazionale sulla Assemblea costituente, sulla revisione profonda dello Statuto speciale della Sardegna "devono entrare in Aula, ha concluso l'esponete sardista. Non vogliamo assolutamente estromettere l'Assemblea sarda da questo essenziale processo di riforma; non vogliamo che il futuro della Sardegna venga deciso lontano dall'Aula. Nella sede legislativa regionale il dibattito deve essere il più approfondito e costruttivo; le diverse forze politiche devono far conoscere le loro proposte; i consiglieri decidere in piena autonomia e libertà. Fuori dall'Aula, nelle sedi più propriamente politiche, continuerà, invece, il confronto ed ognuno dovrà dire la sua".

I rappresentanti dei gruppi politici che da tempo si battono per un nuovo e diverso ordinamento dello Stato, per il necessario riordino dei poteri e delle competenze, quindi, chiederanno, alla prima occasione, che nei programmi delle prossime sessioni consiliari venga inserito l'esame delle proposte di legge di riforma. Altrimenti lo chiederanno, in base alle norme regolamentari, direttamente all'Aula. Ed il dibattito si aprirà, lo hanno dichiarato con determinazione, prima della consueta sospensione dei lavori del mese d'agosto.


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