CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaAperto oggi nell'aula del Consiglio regionale il convegno su "identità e sviluppo"
Cagliari, 30 aprile 2001 - I temi di "identità e sviluppo", i nuovi e mutati rapporti tra "regionalismo e federalismo", sono stati affrontati ed approfonditi nella prima giornata di lavoro del convegno di studi che si è aperto oggi nell'Aula del Consiglio regionale.
Il seminario, che si concluderà sabato prossimo, è organizzato dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome e dalla Moscow school of Political Studies, un istituto di ricerca e specializzazione di Mosca, nato per preparare i quadri politici, amministrativi, ma anche imprenditoriali, della Russia post-comunista.
La scuola di Mosca, d'intesa con la Conferenza dei presidenti dei Consigli, da anni organizza seminari di studio, nel corso dei quali si approfondiscono temi di grande interesse, generale e particolare, utili a favorire rapporti più stretti tra la Federazione russa e le diverse regioni italiane. Ogni anno, seguendo un programma concordato, un incontro di approfondimento si svolge in Russia ed una analoga manifestazione si tiene in una regione italiana. Dopo la Lombardia, il Piemonte e la Toscana, è ora la volta della Sardegna ad ospitare questo incontro tra i rappresentanti di Paesi, tra loro molto diversi, impegnati a costruire un nuovo "status" istituzionale europeo.
Il tema principale dell'incontro isolano "regionalismo, federalismo ed identità" è stato introdotto dal presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, il quale ha brevemente illustrato la realtà socio-culturale della Sardegna, soffermandosi sui problemi dell'insularità, che condizionano lo sviluppo economico sardo, che limitano le possibilità di crescita e di sviluppo, che impongono una diversa organizzazione "federalista" dello Stato italiano.
"La Sardegna è l'unica, vera, isola italiana, ha detto tra l'altro Serrenti, e le sue istanze possono trovare maggiore attenzione se lo Stato nazionale perderà le sue caratteristiche "unitarie", proprie del modello ottocentesco, per diventare un moderno Paese federale".
Lo stesso processo di formazione dell'Unione europea, che deve essere "un'Europa dei popoli, più che un superstato", deve portare ad un reale "federalismo diffuso".
La "nuova" Europa, nella quale il presidente Serrenti ha auspicato entrino anche i popoli dell'ex Urss, deve riconoscere, rispettare, tutelare le identità culturali delle diverse etnie presenti nel vasto, e multietnico, continente europeo.
Illustrando la complessa realtà sarda, il presidente del Consiglio regionale ha disegnato uno scenario internazionale diverso da quello attuale, legato alla realizzazione di una Unione europea all'interno della quale "tutti i popoli abbiano eguale dignità, possano realmente conservare e valorizzare le proprie identità culturali, sociali, politiche. Spesso queste identità, ha concluso il presidente Serrenti, tra loro confliggono; si devono, quindi, trovare nuovi rapporti, nuovi sistemi, per garantire a tutti i popoli la possibilità di conservare le proprie peculiari caratteristiche".
I lavori del convegno, al quale partecipano tra gli altri l'onorevole Giampiero Borghini, la direttrice della Scuola di Mosca Lena Nemirovskaya, rappresentanti dei parlamenti russo e georgiano, della Duma di alcune regioni e comuni della Federazione russa, alti funzionari, studiosi, ricercatori e giornalisti, proseguiranno per l'intera settimana.
In particolare, i partecipanti alle giornate di studio della realtà sarda mercoledì approfondiranno il tema "economia turistica e sistema bancario sardo: analisi di due pilastri dello sviluppo", visitando i complessi turistici di Forte Villane, di Chia e la Banca Cis. Nella sede dell'istituto di credito, i congressisti incontreranno il presidente Giorgio Mazzella ed i professori Giuseppe Usai e Gianfranco Sabattini.
Giovedì saranno, invece, approfonditi gli aspetti di "identità e sviluppo: il caso esemplare dell'artigianato artistico sardo", visitando tra l'altro il paese di San Sperate, alcuni laboratori artigiani, il Museo archeologico nazionale.
Nella giornata conclusiva, sabato prossimo, sarà esaminato il tema "valorizzazione dei beni archeologici e sviluppo: il caso esemplare di Barumini", con una visita alla regia nuragica ed un incontro con il professor Giovanni Lilliu.
Al termine degli interventi è in programma una esibizione della corale Canepa di Sassari.
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