CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

La Seconda commissione in visita all'Istituto penale per i minori di Quartucciu


Cagliari 29 giugno 2000 - La Seconda commissione permanente del Consiglio regionale, Diritti civili e Politiche comunitarie, presieduta da Beniamino Scarpa, ha iniziato la sua indagine conoscitiva sulla attuale situazione del sistema carcerario sardo visitando l'istituto penale per i minori di Quartucciu.
La commissione Diritti civili, infatti, ha deciso di recarsi nei diversi istituti di pena della Sardegna per approfondire i diversi aspetti di una realtà che appare difficile, non adeguata a garantire il recupero di coloro che vi scontano una pena; per accertare le reali condizioni nelle quali vivono i detenuti; per ascoltare dalla voce dei funzionari, degli educatori, degli appartenenti ai corpi di sorveglianza, di coloro che vivono a contatto con la popolazione carceraria le esigenze e le necessità di un sistema non adeguato alle mutate realtà di una società moderna.
La scelta di avviare questa indagine conoscitiva, che segue quelle effettuate dal Consiglio regionale nel 1973 e nel 1983, dalla struttura che ospita i ragazzi che hanno problemi con la legge è legata alla complessità dei problemi che caratterizzano proprio il recupero dei giovani "deviati".
Il presidente della Seconda, Beniamino Scarpa, ed i consiglieri Michele Cossa, Cesare Corda, Nazareno Pacifico, Paolo Fadda, Dino Pusceddu incontrando il presidente del tribunale dei minorenni, il giudice di sorveglianza, il direttore dell'istituto di pena, i suoi collaboratori, gli educatori, il cappellano, i ragazzi detenuti, gli agenti del corpo di custodia hanno potuto approfondire i problemi che caratterizzano questa struttura.
L'istituto di Quartucciu è sovraddimensionato rispetto alle esigenze dei diciassette ragazzi, nove dei quali con sentenze definitive, che attualmente ospita e gli agenti di custodia sono costretti a turni di lavoro massacranti, per garantire la necessaria sorveglianza.
Mancano, invece, laboratori e corsi professionali per permettere l'apprendimento di un mestiere, per favorire la preparazione culturale dei ragazzi. E' attualmente possibile seguire solamente un corso di falegnameria, tenuto da due artigiani e finanziato dal comune di Quartu, mentre non è stato possibile avviare un corso di informatica per alcune norme regionali, superate o anacronistiche, sulla formazione professionale.
Sono necessarie "profonde modifiche a questo sistema", hanno detto tutti coloro che vivono ed operano nella struttura penale; "servono iniziative concrete, coraggiose, tempestive per prevenire le devianze e per favorire il recupero dei giovani", che non sono esclusivamente di competenza della Regione.
La commissione Diritti civili, comunque, al termine della sua indagine elaborerà un documento con il quale proporrà iniziative concrete, per incidere su una situazione difficile, per affrontare problemi complessi, la cui soluzione è legata a scelte politiche che devono essere decise a livello nazionale e, forse, comunitario.
La Regione, hanno detto i consiglieri regionali al termine della visita, farà quanto possibile per avviare un processo di profonda revisione della situazione isolana e chiederà ai parlamentari sardi di portare, nelle opportune sedi nazionali, le proposte necessarie per modificare, radicalmente, questa situazione.
Domani la commissione Diritti civili approfondirà i problemi delle strutture carcerarie di Buoncammino e di Iglesias, mentre sabato mattina visiterà la colonia penale all'aperto di Is Arenas.
La settimana prossima sarà la volta delle case circondariali di Oristano e Macomer, martedì 4 luglio; delle case circondariali di Tempio e Sassari e del centro di prima accoglienza dei minori di Sassari, venerdì 7 luglio; della casa circondariale di Alghero, sabato 8 luglio.
I sopralluoghi della Commissione proseguiranno, quindi, giovedì 13 luglio a Mamone; venerdì 14 ad Isili e si concluderanno martedì 18 luglio con la visita alle case circondariali di Nuoro e Lanusei.


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