CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura
Troppo rigido, per la Settima Commissione, il bilancio della sanità regionale a causa dei debiti delle Asl. Necessario un controllo più attento e l'individuazione di eventuali responsabilità degli amministratori.
Cagliari, 23 gennaio 2001 - Strumenti di controllo "e di eventuale censura" sulla gestione delle Asl per evitare disavanzi ai quali si dovrà porre rimedio o (come prevede la legge finanziaria dello Stato) aumentando le tasse oppure prosciugando gran parte delle risorse disponibili e riducendo i margini per la riqualificazione della spesa sanitario: è quanto sostiene la Commissione sanità (presidente l'on. Sanna Nivoli) nel parere sulla manovra finanziaria. Una scelta "obbligata e opportuna", quella della Giunta regionale di privilegiare con risorse proprie il ripiano dei debiti delle aziende sanitarie, ma nell'intento di intervenire nel caso in cui i bilanci delle Asl si discostino dal pareggio in percentuali superiori al 5 per cento. La Commissione ha sottolineato i problemi che il ritardo delle integrazioni dello Stato sui disavanzi comporta, tuttavia ha invitato l'assessore perché sugli obiettivi assegnati a ciascuna azienda sanitaria sia più intenso il controllo. In proposito è stato chiesta una documentazione analitica sulle cause del disavanzo "anche attraverso l'individuazione di eventuali responsabilità degli amministratori".
La mancata approvazione del Piano sanitario regionale rende più difficile anche la lettura del bilancio nella individuazione di più efficaci modelli di spesa. Sarà, quello della programmazione, uno degli aspetti decisivi per migliorare la qualità dei servizi.
La Commissione ha inoltre ritenuto insufficienti gli stanziamenti assegnati ai servizi socio assistenziali e socio sanitari (meno di 87 miliardi) con una previsione di crescita della spesa da un lato per l'invecchiamento della popolazione e, dall'altro, per il trasferimento sul territorio di una serie di servizi con lo scopo di limitare le spese della sanità. Anche la riduzione dello stanziamento previsto per la medicina del territorio rappresenta un nodo da affrontare e da correggere con carattere di priorità.
In totale il bilancio della Sanità prevede risorse per 3.894 miliardi di cui 1.440 miliardi di assegnazioni statali. Gli investimenti sono ridotti a circa 56 miliardi per la necessità di fare fronte alle spese correnti, pari a 3.838 miliardi.
La Commissione ha segnalato anche "alcune imperfezioni documentali" che non hanno facilitato la lettura del bilancio, in particolare per "le gravi lacune riscontrate nella stesura delle Note di programma" che rappresentano uno degli strumenti principali perché il Consiglio possa esercitare il ruolo di indirizzo e controllo.
Ma soprattutto è stato posto l'accento su una verifica puntuale sulla qualità delle prestazioni erogate per migliorare i servizi e adeguare la politica sanitaria alle reali esigenze della popolazione.
"Limiti allarmanti" nei documenti di bilancio sono stati invece denunciati dall'opposizione che ha espresso parere contrario sulla manovra finanziaria, rilevando, in particolare, "la mancanza di momenti innovativi" capaci di migliorare il sistema sanitario.
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