CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Parere favorevole, a maggioranza, della commissione Agricoltura sulla manovra di bilancio 2001/2003


Cagliari 23 gennaio 2001 - La Quinta commissione permanente del Consiglio regionale, Agricoltura ed Ambiente, presieduta da Francesco Onnis, ha espresso, a maggioranza, dopo un approfondito esame, il proprio parere favorevole sulla manovra finanziaria e di bilancio per il 2001/2003.

Favorevoli alla manovra predisposta dalla Giunta si sono dichiarati tutti gli esponenti delle forze che compongono l'attuale maggioranza, i quali, tuttavia, hanno sollecitato interventi rapidi e veloci nel settore primario.

L'agricoltura sarda ha bisogno di investimenti massicci, che devono essere decisi ed attuati con grande rapidità. I consiglieri dei gruppi che sostengono l'attuale Giunta hanno, quindi, auspicato "che vengano reperite nuove risorse finanziarie, da destinare ai settori dell'agricoltura, della pesca, della forestazione e della tutela dell'ambiente, che possono costituire le basi per il rilancio economico della Sardegna".

E' necessario, hanno anche sottolineato i consiglieri di maggioranza, rendere veloce la spesa con la "rapida copertura" dei posti vacanti negli organici dell'Assessorato e delle strutture regionali che operano nel comparto agricolo.

Di parere diametralmente opposto i consiglieri dei gruppi di opposizione, i quali hanno espresso parere negativo sulla manovra di bilancio perché le cifre contenute negli stati di previsione degli assessorati dell'Agricoltura e riforma agropastorale e della Difesa dell'Ambiente "non sono in grado di incidere positivamente su tali comparti che, per la loro importanza strategica, dovrebbero avere ben altra considerazione da parte della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene".

Per quanto riguarda il settore agricolo, in particolare, i consiglieri dell'opposizione hanno criticato che i fondi comunitari non siano stati utilizzati per rimuovere i principali ostacoli che gravano sull'agricoltura sarda: l'indebitamento delle aziende, l'insufficiente infrastrutturazione del territorio, la frammentazione e le ridotte dimensioni delle aziende agricole sarde.


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