CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Proposta di legge dei Democratici di sinistra per la promozione dei prodotti biologici ed il divieto di vendere nei ristoranti prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati


Cagliari 21 settembre 2000 - Gli onorevoli Giampiero Pinna, Ivana Dettori e Giuseppe Pirisi hanno illustrato una proposta di legge, firmata dall'intero gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra, che fissa "norme in materia di promozione dei prodotti agricoli biologici e di divieto del consumo di prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati nelle strutture di ristorazione pubblica collettiva".

La Sardegna, negli ultimi dieci anni, ha conquistato il primato, tra tutte le regioni italiane, delle produzioni agricole biologiche. Nell'Isola, infatti, sono circa 250 mila gli ettari destinati alla agricoltura biologica o in conversione. Quasi 8000 aziende isolane, con il 20 per cento circa dell'intera superficie agraria regionale ed oltre 12.000 addetti, evitano di usare prodotti di sintesi.

La produzione lorda, di questo particolare comparto, supera ormai i 230 miliardi annui. Un quinto di queste produzioni viene consumato nell'Isola, il resto viene esportato sui mercati nazionali ed internazionali. Un settore, quindi, in notevole espansione, destinato a crescere ulteriormente, anche grazie alla sempre migliore educazione alimentare.

Recentemente, con la legge Finanziaria 2000, il Parlamento nazionale ha stabilito: le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche ed ospedaliere prevedono nelle diete giornaliere l'utilizzo di prodotti biologici e tradizionali, nonché di quelli a denominazione protetta, tenendo conto delle altre raccomandazioni dell'Istituto nazionale della nutrizione.

Dal canto suo la Regione, dicono i presentatori della proposta di legge nella relazione introduttiva, deve orientare tutti gli sforzi e le risorse possibili per coniugare la difesa della salute dei cittadini con l'esigenza di salvaguardare e proteggere l'ambiente naturale.

L'introduzione sul mercato sardo di prodotti contenenti organismi geneticamente modificati, aggiungono i presentatori della proposta di legge, rischia di creare nuovi e preoccupanti problemi per la tutela della salute dei cittadini e la conservazione dell'ambiente naturale. Anche perché non si conoscono gli effetti che questi organismi geneticamente modificati hanno sugli uomini e sugli animali destinati all'alimentazione umana.

Lo scorso mese di gennaio è stato sottoscritto, da oltre 130 paesi, il "protocollo di Montreal" per la difesa delle biodiversità, con il quale si sancisce il "principio di precauzione", in forza del quale i singoli Stati possono legittimamente rifiutare l'importazione di ogm se sussiste o non viene scientificamente esclusa la possibilità di danni alla salute dei cittadini e dell'ambiente.

Queste considerazioni, largamente condivise dall'opinione pubblica mondiale, hanno ispirato la proposta di legge presentata da tutti i consiglieri del gruppo dei Democratici di Sinistra, con la quale si vuole evitare che nei ristoranti, nelle mense scolastiche ed in quelle ospedaliere, nelle caserme ed in tutti i luoghi di ristorazione collettiva pubblica si servano alimenti nei quali siano presenti organismi geneticamente modificati e vengano, invece, utilizzati e valorizzati i prodotti biologici e tradizionali della agricoltura sarda.


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