CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Riunito a Chia il Coordinamento nazionale dei Corerat


Cagliari 20 settembre 1999 - Il riordino delle funzioni e delle competenze dei comitati regionali radio televisivi (Corerat), che si apprestano a diventare Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom), è stato esaminato nel corso della riunione del coordinamento nazionale dei Comitati regionali e provinciali radio-televisivi che si è tenuto, nei giorni scorsi, a Chia.
Nel corso della riunione è emersa la necessità di giungere, in tempi brevi, alla approvazione della legge di riforma dei comitati regionali e provinciali (questi ultimi per le province autonome di Bolzano e Trento), che garantisca la completa autonomia dei nuovi organismi.
I compiti che la nuova disciplina del sistema delle comunicazioni assegna agli organismi regionali e delle province autonome sono di notevole importanza e complessità. Numerosi intervenuti nel dibattito hanno sottolineato la necessità di "dare vita bene ai nuovi comitati" o il loro lavoro incontrerà ostacoli di ogni natura.
Sono, però, ancora troppo poche le Regioni che hanno avviato gli iter legislativi necessari, per predisporre ed approvare le nuove leggi istitutive dei Corecom, prima del rinnovo dei Consigli delle Regioni a Statuto ordinario, previsto per la primavera prossima.
In molti casi, infatti, Giunte e Consigli non hanno ancora deciso come "dovranno essere" i nuovi Comitati, che la legge nazionale prevede siano organi di consulenza e gestione in materia di comunicazione per conto delle Regioni e delle Provincie autonome. Organi ai quali la stessa Autorità per le comunicazioni conferisce deleghe, sulla base del regolamento previsto dal comma 13 dell'articolo 1 della legge 249/1997, al fine di garantire le necessarie funzioni di governo, di garanzia e controllo, in tema di comunicazione a livello regionale.
I rappresentanti del diversi Corerat presenti a Chia hanno, quindi, concordato sulla necessità di sensibilizzare Giunte e Consigli regionali per giungere ad una sollecita approvazione delle nuove norme, anche perché altrimenti si rischierebbe la paralisi in un settore di grandissima importanza, quale è quello delle comunicazioni radio-televisive e dell'emittenza pubblica e privata.
Ai nuovi organismi, inoltre, dovrebbero essere assegnati anche compiti di controllo in base alla legge, attualmente in discussione, sulla "parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica" meglio nota come "par condicio", un altro spinoso tema sul quale polemiche e contrasti sono vivaci e piuttosto frequenti. Un argomento che anche  in questa sede ha sollevato non poche perplessità. Una applicazione troppo rigida delle norme sulla parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali, infatti, potrebbe provocare anche notevoli danni economici alle piccole emettenti. Temi sui quali, hanno detto alcuni, è necessario un serio approfondimento ed un adeguamento delle norme alla mutata realtà nazionale e regionale.
La base della discussione dovrebbe essere, certamente, la 515/93, ma ci si potrebbe rifare anche alle esperienze di altri Stati. Da tenere nel debito conto, comunque, le indicazioni e le richieste delle associazioni delle emittenti e degli operatori del settore dell'informazione, che potrebbero essere gravemente penalizzate da leggi troppo rigide.   
La mancanza delle leggi regionali necessarie per la istituzione dei nuovi Corecom provocherebbe, quindi, una situazione di grave incertezza e potrebbe causare notevoli danni agli operatori dell'informazione.
Temi ed argomenti di grande importanza e delicatezza, dei quali si è recentemente occupato anche il Presidente del Consiglio regionale. L'onorevole Efisio Serrenti, infatti, ha inviato una lettera a tutti i deputati eletti in Sardegna sollecitando il loro intervento per evitare che il disegno di legge 1138, attualmente all'esame del Parlamento, con il quale si vuole dare una disciplina complessiva all'intero settore delle comunicazioni, contenga norme particolarmente penalizzanti. Il presidente Serrenti ha anche richiamato l'attenzione dei parlamentari affinché la legge in esame sia ampiamente caratterizzata in senso regionalista.
Nel corso del coordinamento nazionale è stato anche affrontato il tema delle onde elettromagnetiche e delle necessarie iniziative, anche legislative, da prendere in materia. Il rappresentante del Corerat della Liguria, Enrico Baiardo, su questo attualissimo problema, che in molte parti d'Italia ha sollevato polemiche e perplessità di ordine ambientale e di tutela della salute dei cittadini, ha svolto una lunga ed esauriente relazione.
Numerosi oratori hanno illustrato le iniziative messe a punto nelle diverse regioni ed hanno però lamentato una "forma di centralismo" che limita di fatto l'autonomia degli enti locali. Esistono vincoli statali, infatti, per ciò che riguarda l'identificazione regionale dei siti nei quali installare impianti elettromagnetici, per il rilascio delle autorizzazioni necessarie per i ripetitori per la telefonia mobile, per la realizzazione delle reti di distribuzione dell'energia elettrica, per l'adeguamento di tutte queste apparecchiature  agli standar minimi, fissati anche su base comunitaria.
Sui problemi dell'inquinamento elettromagnetico, comunque, il coordinamento dei Corerat  organizzerà una prossima riunione per approfondire i numerosi aspetti emersi nella discussione.