CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaDichiarazione del Presidente della Commissione Bilancio
Cagliari, 16 dicembre 1999 - Il Presidente della Commissione Bilancio, on. Giorgio La Spisa, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
L'avvio della dodicesima Legislatura coincide con l'inizio della discussione sulla manovra finanziaria (Legge finanziaria, legge di Bilancio e Leggi collegate), che costituisce l'atto centrale della politica economica della Regione. Contemporaneamente sta per iniziare una nuova fase della programmazione delle risorse provenienti dall'Unione Europea, nella prospettiva del Quadro Comunitario di sostegno 2000-2006.
Sappiamo tutti che lo sviluppo della Sardegna dipende molto dalla capacità di superare il deficit infrastrutturale di cui soffre la nostra isola.
Uno dei fattori dello sviluppo è certamente quello del credito, che influisce in maniera determinante sui diversi settore produttivi, e che, d'altra parte, ha subito in questi anni grandi modificazioni nell'assetto normativo. Le banche sono state chiamate ad affrontare la sfida della privatizzazione, che non è limitata solo all'aspetto giuridico in senso stretto, ma tocca in profondità i metodi e le strategie che sono a monte della gestione del credito. L'economia è globalizzata, così aperta ad un confronto spietato tra i protagonisti del mercato. Le banche sono pienamente dentro questa realtà essendo protagoniste nel mercato della moneta.
E, così come nella logica del mercato dei beni e dei servizi le imprese sarde non possono più godere di coperture di tipo protezionistico, ma devono accettare il rischio delle concorrenze a tutto campo, anche le banche più radicate in Sardegna sono soggette alle sollecitazioni del mercato internazionale.
La Regione ha il compito di modulare le proprie azioni di politica economica proprio in funzione del sostegno alla crescita dei soggetti economici che vivono in Sardegna.
Il Banco di Sardegna, così come le imprese, hanno una sfera di autonomia che deve essere rispettata e difesa innanzitutto dal potere politico regionale.
Tutto ciò non contrasta con l'esigenza di dialogare sui criteri e sugli obiettivi strategici che sono alla base della gestione ordinaria del Banco, e dello stesso processo di privatizzazione recentemente avviato dalla Fondazione.
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