CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Ceck up della Sanità pubblica in Settima Commissione: l'Assessore Oppi manifesta preoccupazione per i debiti accumulati dalle Aziende sanitarie. Sotto accusa la Asl 1 di Sassari.


Cagliari, 14 febbraio 2001 - La Sanità pubblica? Un disastro, anzi "una catastrofe", dichiara l'assessore Oppi in audizione presso la Commissione sanità. Un bilancio disastroso (le Aziende sanitarie hanno accumulato debiti a rotta di collo dal 1995 in poi) non consente investimenti e rende difficili i rimedi. E' vero che questo è un servizio "a domanda illimitata", come l'ha definito il presidente della Regione Piemonte Ghigo, che Oppi cita, ma è anche vero che qualche rimedio deve pur esserci senza ridurre i servizi essenziali o chiudere ospedali. Uno di questi rimedi è il controllo della spesa e la capacità dei top manager di attenersi ai budget assegnati.

Altro rompicapo. Sono dopo ripetuti e pressanti inviti, riferisce l'assessore, oggi la Regione ha i conti delle Asl, con una sola eccezione, la numero 1 di Sassari, che continua nell'andazzo di non far sapere come spende quel che spende. Per fare un esempio il bilancio di esercizio che scadeva il 30 aprile 1999 è stato presentato il 27 gennaio del 2000, a esercizio scaduto; annullato dalla Regione, non è stato ripresentato. E così di seguito, una lunga sequela di inammissibili ritardi che, di fatto, hanno sottratto l'Asl a qualsiasi controllo della Regione.

Ma c'è una sostanziale confusione anche negli appalti esterni. Ad esempio nei servizi di lavanderia. Ci sono Asl che pagano 3.500 lire a kg e Asl che riconoscono 12 mila lire. L'on. Oppi definisce la situazione "nebulosa" perché anche i parametri sono dissimili e non consentono dati omogenei.  Stesso discorso per le mense: si passa dalle 3.500 alle 7.500 a pasto.

E nel conto ci vanno anche 12 miliardo all'anno pagati per gli affitti, leasing esclusi. Una somma che forse consentirebbe, con un mutuo, di fare in proprio e patrimonializzare.

A quanto ammonta il debito delle Asl? Oppi dà i numeri, di ciascuna, disaggregati. Quelli del 2000 non si conoscono tutti, almeno ufficialmente, ma dal 1997 al 1999 sono lievitati a circa 600 miliardi con una progressione quasi frenetica. Nella Finanziaria ultima si pagheranno quelli del 1998.  Per gli altri sarà necessario fare un mutuo e, assicura l'Assessore, c'è capienza per farlo.

Fra i rimedi, i controlli della spesa, un centro unico di acquisto che abbatte i costi, ma, in tema di politiche sanitarie, il potenziamento dei servizi territoriali, l'aumento delle strutture di lunga degenza (dovrebbero arrivare a 13 mila posti letto), limiti precisi ai ricoveri impropri e, soprattutto, un rapporto diverso con i medici di base per mettere fine, fra l'altro, all'impennata della spesa finanziaria, che cresce vorticosamente e crea allarme.

Ai medici di base, nel frattempo, bisognerà spiegare perché non saranno pagati. Il buco delle Asl, controlli sulla spesa a parte, è frutto di una sottostima del governo che quest'anno fa il mea culpa e manda 200 miliardi in più. Intanto la spesa sanitaria cresce a arriva a 2 milioni e 103 mila lire pro capite. Moltiplicato per la popolazione fa 3.344 miliardi.

L'audizione dell'Assessore è conseguenza di un'interpellanza presentata dall'opposizione (primo firmatario l'on. Ivana Dettori) sullo stato di salute delle Asl e "sull'aumento smodato dei costi", che la commissione - dice il presidente, on. Noemi Sanna Nivoli - intende conoscere "con legittima preoccupazione", anche perché a una spesa in forte aumento non fa riscontro una qualità elevata dei servizi: "liste di attesa lunghe, servizi inutili, qualità dell'assistenza non sempre adeguata" sono  costanti di un sistema in affanno.

"Non vogliamo ricorrere ai tagli per razionalizzare la spesa - aggiunge l'on. Sanna Nivoli - e preferiamo perciò parlare di ottimizzazione spendendo anche di più, se occorre, ma la regione deve essere informata in tempo reale ed esercitare un controllo rigoroso".

Se, come ha dichiarato l'Assessore Oppi, il responsabile dell'Asl di Sassari non ha rispettato le norme vigenti, la Regione può rimuoverlo dall'incarico. Lo ha chiesto esplicitamente l'on. Ivana Dettori e la stessa on. Sanna Nivoli, chiedendo "se le inadempienze contabili non prevedano questo tipo di sanzione". La legge 5, quella della riforma sanitaria, lo prevede in modo manifesto.

"Parzialmente soddisfatti" si sono dichiarati sia l'on. Dettori che l'on. Nazareno Pacifico, firmatario dell'interpellanza. Quest'ultimo ha ricordato la necessità di sensibilizzare il Consiglio su una situazione "che preoccupa anche l'Assessore": tuttavia gli emendamenti presentati dal centrosinistra per aumentare la dotazione della sanità (in particolare 100 miliardi per il socio assistenziale e la spesa per climatizzare tutti gli ospedali. In alcune sale operatorie si opera in estate a 40 gradi) sono stati bocciati.

L'Assessore si è impegnato a fornire alla Commissione tutti i dati di bilancio su ciascuna Azienda sanitaria. "Solo allora - ha commentato l'on. Dettori - sarà possibile ragionare sul disavanzo attuale delle Asl".


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