CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura
Sul blocco delle merci a Golfo Aranci interviene l'on. Amadu: la Regione intervenga per evitare seri danni all'economia dell'Isola.
Cagliari, 14 febbraio 2001 - La continuità territoriale? "Non cerchiamola solo fra le nuvole. Mentre si fanno progetti per riconoscere ai sardi un sacrosanto diritto, si trascurano altri collegamenti, quelli marittimi, essenziali per l'economia della Sardegna. Il blocco delle merci sulle banchine di Golfo Aranci è il segnale allarmate del disimpegno delle Ferrovie dello Stato al quale il governo regionale deve opporsi con grande determinazione". L'on. Salvatore Amadu, capogruppo di Convergenza sarda in Consiglio regionale, è intervenuto oggi a proposito di una vicenda che si protrae da tempo e crea intollerabili tensioni, quella della scarsissima movimentazione delle merci sui traghetti delle Fs. Imprenditori e produttori "sono alla disperazione", ha detto Amadu chiedendo che la vertenza non si esaurisca nel confronto tra ferrovie e sindacati, ma investa, per la sua importanza, il governo nazionale e quello regionale "perché assumano, ciascuno nel proprio ambito, atti di responsabilità".
A fine gennaio l'on.Amadu aveva presentato una interpellanza, la cui urgenza ha dovuto fare i conti "con i tempi della burocrazia". Cosa inaccettabile per un danno che cresce di giorno in giorno. Per sollecitare un intervento immediato che metta fine "a una situazione intollerabile", il consigliere regionale sassarese ha incontrato, nel pomeriggio, il presidente della Giunta regionale.
"La nostra preoccupazione - ha aggiunto Amadu - riguarda la totale mancanza di impegni da parte delle Ferrovie per garantire un servizio cruciale per l'economia sarda. Se finora è stata insufficiente l'azione della Regione, è inaccettabile l'atteggiamento del ministro dei Trasporti che non tutela abbastanza i servizi essenziali da e per la Sardegna".
La dura presa di posizione dei sindacati, che hanno annunciato per il 23 febbraio una manifestazione di protesta richiama la classe politica regionale - afferma Amadu - a precise responsabilità. La riduzione delle navi e l'ingorgo dei carri merci crea disagi e prospettive di incertezza le cui conseguenze negative "ricadono, come sempre, sui sardi". E' noto che le Fs vogliono disfarsi dei trasporti marittimi, "ma - conclude Amadu - non è ammissibile che lo facciano di propria iniziativa, senza precisi accordi e d'intesa con la Regione". Finchè sulla linea non arriveranno armatori privati (trattative in tal senso sarebbero in corso), il servizio deve essere garantito ancor più da un ente statale.
L'on. Amadu ha chiesto al presidente della Giunta che la Regione non si limiti a una semplice nota di protesta, ma intervenga con presidente del consiglio dei ministri e col ministro dei Trasporti perché le ferrovie dello Stato desistano "da questo scandaloso atto di irresponsabilità".
>