CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Approvate dalla commissione Agricoltura la manovra finanziaria e la risoluzione sull'allungamento della stagione venatoria


Cagliari 12 gennaio 2000 - La commissione Agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Onnis, ha espresso a maggioranza il proprio parere favorevole sulla manovra finanziaria presentata dalla Giunta.
La Quinta commissione, all'unanimità, ha approvato una risoluzione con la quale si chiede all'esecutivo regionale di intervenire presso il Governo ed il Parlamento perché venga approvata la proposta di legge nazionale, presentata dal Consiglio regionale sardo, con la quale si introducono alcune modifiche alla 157/92, la legge quadro sull'attività venatoria.
La proposta di legge nazionale approvata e trasmessa al termine della scorsa legislatura dall'Assemblea regionale prevede che alle regioni a statuto speciale, comunque almeno alla Sardegna, venga riconosciuta la potestà di modificare i tempi del prelievo venatorio, estendendo al mese di febbraio la caccia ai migratori (tordi, colombacci, beccacce, storni, acquatici).
La risoluzione approvata all'unanimità dai componenti la commissione Agricoltura invita il presidente della Giunta e l'assessore della Difesa dell'ambiente a valutare l'opportunità di autorizzare, nel caso l'iter del provvedimento nazionale non giunga a buon fine in tempo utile, la caccia alla migratoria nel corso dell'ormai imminente mese di febbraio.
Una richiesta, questa, che trova giustificazione nella necessità di tutelare molte produzioni agricole, pesantemente minacciate e danneggiate dalla presenza massiccia di numerose specie di selvaggina di passo.
Nell'illustrare le ragioni di questa risoluzione, la commissione Agricoltura del Consiglio ha ricordato, tra l'altro, che la normativa comunitaria in materia di caccia non pone limiti temporali all'attività venatoria, ma che raccomanda semplicemente di evitare la caccia alle specie migratrici nel periodo della riproduzione.
In molti paesi europei, inoltre, la data di chiusura della stagione venatoria è stata fissata al 28 febbraio e sono state avviate iniziative politiche per giungere ad una specie di "calendario europeo", che tenga conto delle differenti realtà esistenti nei diversi paesi.
Nel Parlamento nazionale, infine, sono state presentate numerose proposte per riconoscere alle regioni il potere di legiferare autonomamente in materia di prelievo venatorio, anche in deroga ai periodi stabiliti dalla legge, per garantire la "tutela e sicurezza delle colture" e per riconoscere alle stesse regioni la piena competenza in materia di attività venatoria.
Per queste ed altre ragioni i componenti la commissione Agricoltura hanno, quindi, sollecitato l'esecutivo regionale ad intraprendere i passi necessari, per dare risposte concrete alle richieste dei numerosissimi cacciatori sardi.


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