CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaL'elezione del nuovo difensore civico della Sardegna ed il rispetto dei tempi e delle prerogative del Consiglio
Cagliari 11 gennaio 2000 - L'elezione del nuovo difensore civico della Sardegna, in sostituzione del professor Giuseppe Contini dimessosi lo scorso 1 dicembre, ha sollevato nuove polemiche. Il leader della Coalizione autonomistica, Gianmario Selis, infatti, ha apertamente accusato il presidente del Consiglio di aver fatto inutilmente trascorrere il tempo, senza convocare il Consiglio regionale per procedere alla sostituzione del dimissionario professor Contini, per interferire sulla nomina utilizzando i suoi "poteri sostitutivi".
Una accusa che il presidente Serrenti giudica "malevola e gratuita". Il Consiglio, infatti, deve procedere alla nomina del difensore civico entro 90 giorni dal suo insediamento, ma questa elezione è stata giudicata "inopportuna" nel clima politico particolarmente acceso delle settimane scorse, prima della fiducia alla nuova giunta.
Il Consiglio, ricorda sempre Serrenti, avrebbe dovuto procedere alla elezione del successore del professor Contini nella prima seduta utile, dopo le sue dimissioni. Ma l'Assemblea ha lavorato incessantemente per affrontare i provvedimenti necessari per dare risposte alle esigenze delle popolazioni colpite dalla recenti alluvioni e non ha potuto affrontare un tema così delicato quale è quello della nomina del difensore civico.
"La prima seduta utile è questa, ha aggiunto Efisio Serrenti. E proprio in questa occasione ho inserito nell'ordine del giorno dei lavori l'elezione del successore del professor Contini." D'altro canto, scegliere il difensore civico della Sardegna sembra sempre un compito difficile e delicato. Nella scorsa legislatura il successore di Viarengo, il cui mandato era scaduto dal settembre del 1994, è stato nominato il 26 giugno del 1996, con un ritardo di quasi due anni. Ed in quella occasione il presidente Selis fece buon uso dei suoi poteri sostitutivi, nominando chi aveva riportato il maggior numero di voti in Aula.
"Perché accusare gli altri di ogni nefandezza prima che le compiano?" Si è chiesto il presidente Serrenti. Ed ha aggiunto: "non ho nessuna intenzione di sostituirmi alle scelte del Consiglio e, se non si dovesse raggiungere la necessaria, ed auspicata, maggioranza terrò nel dovuto conto le indicazioni giunte dall'Aula".
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