CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura
Giudizio negativo della coalizione autonomistica sulla manovra finanziaria: non ci sono idee forti per garantire lo sviluppo socio economico della Sardegna, mentre cresce la politica assistenziale.
Cagliari, 8 febbraio 2001 - Né buona né rivoluzionaria rispetto al passato: la Finanziaria presentata dalla Giunta ha vistose lacune e pesanti ritardi. Ha reso necessari due mesi di esercizio provvisorio e forse ne richiederà un terzo. Ha residui passivi esagerati (6.000 miliardi su un bilancio complessivo di poco superiore ai 10.000 miliardi) che dimostrano la difficoltà (se non l'incapacità) di saper spendere. Disattende l'annunciato risanamento della finanza regionale e la reclamizzata riduzione del ricorso al credito con un indebitamento di oltre 1.000 miliardi. Non coglie l'innegabile vantaggio di una congiuntura economica più favorevole (o, per chi guarda le condizioni dell'isola con una dose esagerata di pessimismo, meno sfavorevole) dell'anno passato né del sostanzioso intervento comunitario né, infine, del maggior gettito di risorse (300 miliardi in più di entrate tributare) conseguenza della ripresa economica che determina un aumento dei tributi.
Il giudizio che il centrosinistra esprime sul documento - in una nota diffusa oggi - è fortemente negativo anche su alcuni aspetti strettamente politici, in particolare la tendenza della Giunta a governare accentrando funzioni e competenze a discapito degli Enti locali, la mancanza di dialogo nei confronti dell'opposizione e soprattutto l'assenza di linee di intervento chiare e decise che garantiscano ripresa economica e beneficio sociale.
"Questa giunta - afferma la coalizione autonomistica - è avara di deleghe proprio nel momento in cui agli Enti locali vengono riconosciute più ampie competenze e maggiori autonomie". E' questa, per il centrosinistra, la strada inversa al federalismo, chiesto per sé ma non concesso ad altri. Difficile, in queste condizioni, prevedere una partecipazione dal basso alla vita politica ed amministrativa della Regione.
Quanto ai rapporti con l'opposizione, "questa maggioranza è sorda" rifiutando qualsiasi contributo venga dall'esterno. Tutti gli emendamenti presentati dal centrosinistra "sono stati respinti, anche quelli che oggettivamente avrebbero migliorato alcuni interventi finanziari".
Difficile, in questo clima - aggiunge la nota -, superare l'arretratezza di un'isola chiamata a un decisivo confronto col mercato globale.
Un ruolo determinante, nell'ottenimento del consenso, hanno avuto i 18 collegati alla Finanziaria con i quali si tende a colmare le lacune di alcuni settori. I collegati spaziano dalla società civile a quella produttiva offrendo spiragli di speranza che probabilmente non verranno mai alla luce. Infatti i collegati (disegni di legge che prevedono interventi sostanziali in molti settori) hanno vita breve: devono essere portati in aula dopo 10 giorni dall'approvazione della manovra finanziaria e discussi nei 10 giorni successivi. "Lo scorso anno - sostiene la coalizione autonomistica - si è fatto in tempo ad approvare solo un collegato su sei presentati". Tutto ciò induce a credere che si tratti di "specchietti per le allodole".
Contemporaneamente Giunta e maggioranza hanno sottratto finanziamenti a settori decisivi per la crescita sociale dei sardi, a cominciare dalla scuola avviata a vivere una maggiore autonomia, per non parlare delle Università, alle quali non è stato concesso - come proposto dal centrosinistra - il trasferimento diretto di risorse per consentire di poter competere con altre università italiane in un clima sempre più acceso di concorrenza nell'offerta dei servizi formativi.
In conclusione per il centrosinistra è difficile trovare, nella manovra finanziaria, un filo conduttore e una politica economica: il polo liberista sembra allontanarsi sempre di più dall'economia di mercato e puntare (sarà frutto delle imminenti scadenze elettorali?) in una progressiva dilatazione dell'economia assistita.
Il centrosinistra - conclude la coalizione autonomistica - ripresenterà in aula gli emendamenti più significativi e prenderà iniziative perché la proposta della giunta sia migliorata soprattutto nei settori strategici dell'occupazione, delle politiche del lavoro, dell'innovazione per dare prospettive concrete alle risorse intellettuali ed economiche della sardegna.
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