CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaDichiarazione del presidente della commissione Autonomia, Giampaolo Nuvoli, sulla legge di riforma delle Comunità montane
Cagliari, 5 ottobre 2000 - Il Consiglio regionale, nella tarda serata di ieri, ha approvato la proposta di legge che detta nuove "norme urgenti sull'ordinamento e gli organi delle comunità montane".
Il provvedimento contiene alcune importanti novità nell'ordinamento di questi importanti enti intermedi. In particolare, si attribuisce alle comunità montane l'autonomia statutaria; si riduce il numero dei componenti delle Giunte; si eliminano dagli esecutivi gli assessori esterni; si escludono, dalle comunità montane delle quali facevano parte, i comuni capoluogo di provincia e quelli che superano i 40 mila abitanti.
"E' un provvedimento di portata straordinaria - ha dichiarato, dopo la votazione conclusiva, Giampaolo Nuvoli, presidente della Prima commissione Autonomia e Riforme - che arriva con dieci anni di ritardo, rispetto alla previsione della legge nazionale n. 142/90, e rappresenta la prima, vera, riforma di quest'inizio di legislatura".
"Le iniziative di riforma erano state bloccate dal prevalere di interessi di bottega - ha aggiunto Nuvoli - che hanno privilegiato i carrozzoni clientelari rispetto agli interessi delle popolazioni amministrate".
"La drastica riduzione dei membri degli esecutivi, che passano da 12 a 5 o 4, compreso il presidente, implica un risparmio di dieci miliardi l'anno, ha sottolineato il presidente della Prima commissione, che non saranno incamerasti dalla Regione, ma andranno utilizzati per investimenti sociali ed infrastrutturali a vantaggio delle popolazioni".
"L'esclusione di Quartu, Olbia e Nuoro, ha aggiunto Giampaolo Nuvoli, è stata fatta sulla base della legge nazionale n. 265/99 e accogliendo le istanze dell'Unione delle comunità montane (Uncem). Peraltro ciò non implica alcun danno per i territori montani di questi comuni, che continueranno ad usufruire dei relativi benefici".
"Questa importante riforma, ha concluso il presidente della commissione Autonomia e Riforme, è stata possibile grazie all'intelligente e costruttivo lavoro di tutti i componenti la Prima commissione permanente del Consiglio regionale, quindi col prezioso contributo di tutte le forze politiche presenti nell'Assemblea sarda".
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