CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaApprovata la legge che istituisce la Consulta delle elette in Sardegna. La soddisfazione delle proponenti
Cagliari, 4 ottobre 2000 - Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge, presentata dalle onorevoli Ivana Dettori, Claudia Lombardo, Mariella Pilo e Noemi Sanna Nivoli, con la quale si istituisce, anche nell'Isola, la "Consulta delle elette della Sardegna".
Il nuovo organismo, che opererà presso il Consiglio regionale, è uno "strumento idoneo ad agevolare lo scambio di informazioni e riflessioni sulla propria attività da parte delle elette.
Il voto favorevole dell'Aula alla proposta di legge è stato salutato, con grande soddisfazione, dalle quattro proponenti. Le onorevoli Ivana Dettori, Claudia Lombardo, Mariella Pilo e Noemi Sanna Nivoli hanno, infatti, dichiarato che "lo scopo della Commissione è quello di garantire alle donne ed ai loro punti di vista uno spazio istituzionale adeguato, per proporre ed affermare politiche di pari opportunità e per esprimere valutazioni e pareri sulle iniziative politiche ed amministrative che saranno proposte in Sardegna".
Le donne, quindi, saranno coinvolte maggiormente nell'azione, culturale, politica ed amministrativa, svolta dai comuni, dalle provincie, dalla regione; potranno far sentire la loro voce ed esprimere il loro parere anche sulle iniziative nazionali e comunitarie che interesseranno l'Isola.
"Sarà, con questo nuovo strumento, garantita una reale partecipazione delle donne alla vita pubblica, hanno aggiunto le consigliere Ivana Dettori, Claudia Lombardo, Mariella Pilo e Noemi Sanna Nivoli, e saranno meglio tutelate le loro opinioni, le loro molteplici esigenze ed interessi".
D'altro canto le difficoltà che le donne incontrano quando vogliono accedere ai "luoghi della rappresentanza politica e la loro scarsa presenza nei centri decisionali" è una perdita per la società nel suo insieme. La Consulta dovrebbe favorire una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni e "sviluppare, in esse, il senso della responsabilità verso il proprio paese e verso la società nel suo complesso".
Una partecipazione in grado di "favorire la creazione di un compiuto sistema democratico, basato sulla piena presenza e rappresentatività delle donne nella vita pubblica".
"Siamo consapevoli che questo è solo un piccolo passo in avanti, hanno concluso Ivana Dettori, Claudia Lombardo, Mariella Pilo e Noemi Sanna Nivoli. Ma è un risultato che può concorrere a modificare la cultura monosessuale, caratterizzata da rigide regole maschili, che impedisce, attualmente, ai molti talenti ed alle molte competenze delle donne di Contribuire a cambiare questa vecchia politica".
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