CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura
Mucca pazza: i Ds chiedono accertamenti. La Sardegna non è immune, accertata la diffusione delle farine animali. Le Asl chiamate a un compito operativo più puntuale ed efficace. Pochi i dati in possesso dell'Assessorato della Sanità.
Cagliari, 3 febbraio 2001 - La Sardegna non è indenne dalla mucca pazza e non si conosce la dimensione del fenomeno. I dati forniti dall'Assessorato della Sanità generano "preoccupazione ed inquietudine". Quasi il 10 per cento dei campioni dei mangimi esaminati (600) sono risultati "non conformi" e i test, sia rapidi che di prevenzione, effettuati sui bovini adulti (34), "sono un'inezia, perché hanno coinvolto meno dello 0,01 del patrimonio zootecnico". L'unica certezza è la presenza, negli allevamenti, di farine animali. Scarsi anche qui i controlli e "casuale" (lo stesso assessore la definisce così) la scoperta di mangimi vietati in un deposito di Marrubiu, quasi quasi per eccesso di zelo del servizio veterinario dell'Asl di Oristano. Ma sugli allevamenti dove sono stati venduti i sacchi incriminati e se sono stati utilizzati ci sono margini di dubbio. E ancora, farine animali nei mangimi individuate a Bottida ed a Silanus, questi provenienti dalla penisola, fanno pensare che anche l'ingresso di queste sostanze non sia controllato. "Abbiamo l'impressione che anche la Regione non abbia allertato a sufficienza il sistema di sorveglianza sanitario, in quella che è stata una lunga storia di negligenze, omissioni e politica dello struzzo", afferma l'on. Emanuele Sanna a proposito dell'emergenza BSE, la malattia, letale per l'uomo, che rischia di propagarsi a macchia d'olio "in nome di interessi economici e commerciali che non possono essere condivisi né tollerati".
Per questo motivo, fronteggiare la situazione e dare informazioni precise per evitare gravissimi danni economici al settore zootecnico, il gruppo Ds, che aveva presentato un'interpellanza, sta preparando una mozione "con lo scopo - spiega l'on. Sanna - di coinvolgere tutte le forze del Consiglio regionale, perché il problema della mucca pazza non deve essere occasione di guerriglia politica, ma richiede l'impegno di tutti". Sarà chiesto alle Commissioni Sanità e Agricoltura di approfondire, in seduta congiunta, il problema che è diventato, in Europa, un'emergenza economica colossale sotto il profilo della produzione ma. Senza una politica seria e concreta, potrebbe anche diventare un'emergenza sanitaria.
Solidarietà agli allevatori ("due volte vittime, come imprenditori e come consumatori") e rispetto per i cittadini, "che devono essere informati". La mucca pazza, argomenta l'on. Emanuele Sanna, "non è una calamità naturale, ma conseguenza di logiche economiche selvagge da un lato e di inerzia e tolleranza ingiustificate dall'altro".
Fra le domande che attendono risposta, quella sull'atteggiamento "eccessivamente permissivo" del dottor Romano Marabelli, responsabile della sanità veterinaria e autorevole membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto zooprofilattico di Sassari, il quale, pur in presenza del divieto della Comunità sull'uso (e la vendita) di farine animali ha caldeggiato un livella di tolleranza, cioè di modiche quantità di farine animali nei mangimi per bovini. "Vogliamo sapere da che cosa origini questa decisione - aggiunge l'on. Sanna - , se da supporti tecnico scientifici o da altre valutazioni.
Ora che anche questo tabù in Sardegna è caduto, "si ha l'impressione che, nella Regione, abbia funzionato meglio la burocrazia (34 le note inviate dall'assessorato alle Asl con le istruzioni per l'uso; scarsissime le risposte se si deve dare significato alle reiterate sollecitazioni) che non l'attività di prevenzione e controllo. "Sembra che alcune Asl, fra le quali quella di Olbia - precisa Emanuele Sanna - siano rimaste con le mani in mano, non un solo controllo".
Sull'onda emotiva (a giudicare dai dati dell'assessorato) qualcosa di più si sta facendo; ma se non ci sarà un progetto serio c'è il rischio che l'onda emotiva si propaghi facendo danni alla nostra economia. "Siamo del parere che il Consiglio regionale debba uscire dal torpore e valutare le dimensioni del problema. Controlli più rigorosi fanno bene agli allevatori, che non rischiano di vedere vanificati i loro sforzi; ma soprattutto ai consumatori. La carne rossa ha un ruolo fondamentale nell'alimentazione dell'uomo che difficilmente può essere surrogato".
La mucca pazza ha abbattuto due ministri in Germania e i vertici della Sanità in alcuni Stati membri. In Italia non si dimette nessuno; ma questo - dice Emanuele Sanna - non è una novità. Ma inerzia e tolleranza verso un nemico così aggressivo e pericoloso non sono più tollerabili. "Per questo ci attendiamo dalla Consiglio regionale e dalla Giunta una responsabile, decisa e immediata presa di posizione".
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