CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il trattamento previdenziale dei Consiglieri regionali


Cagliari 1 ottobre 1999 - Sulla stampa quotidiana sarda è stata pubblicata una lunga inchiesta sugli stipendi, sull'assegno vitalizio, sui benefici economici dei consiglieri regionali. Nei servizi, però, appaiono alcune inesattezze che il presidente dell'Assemblea sarda, Efisio Serrenti, ha garbatamente confutato, con una lunga lettera inviata al direttore del quotidiano che ha pubblicato l'inchiesta.
Per dare un contributo al dibattito sul trattamento previdenziale a favore dei Consiglieri e dei loro familiari "questa Presidenza, scrive Serrenti nella sua lettera, ritiene opportuno precisare che tra i più significativi atti compiuti sino ad oggi, vi è stato quello di porre all'ordine del giorno del Comitato amministrativo della Cassa di previdenza dei Consiglieri regionali la riforma del regime dell'assegno vitalizio".
Questa riforma non è mai stata portata in discussione nella precedente legislatura, nonostante un componente l'ufficio di presidenza avesse compiuto un lungo ed approfondito studio sull'argomento. Una riforma tuttavia necessaria che "é stata la prima preoccupazione di questa Presidenza in materia di moralizzazione e trasparenza, dice ancora Efisio Serrenti nella sua lettera. Si è pertanto ipotizzato di adottare integralmente il Regolamento per gli assegni vitalizi vigente presso la Camera dei Deputati, che, come opportunamente evidenziato dalla stampa, ha applicato meccanismi assai rigorosi e restrittivi".
Entrando nei particolari del provvedimento, il presidente del Consiglio anticipa che viene modificato il limite di età necessario per poter ricevere l'assegno vitalizio, che viene elevato a 65 anni, riducibili a 60, mentre attualmente i 60 anni necessari per ottenerlo possono essere ridotti a 50; così come viene sensibilmente abbassata la percentuale dell'indennità consiliare stabilita per gli assegni vitalizi. Attualmente ai consiglieri in carica per 5 o per 10 anni compete, rispettivamente, il 35 per cento ed il 54 per cento dell'indennità, contro il 25 per cento ed il 38 per cento previsti dalla proposta di modifica. Significativa anche l'abolizione della reversibilità gratuita, nonché di altri privilegi quali l'assegno per invalidità.
La proposta di modifica della Cassa è stata discussa, a lungo, lo scorso 28 settembre, dal Comitato amministrativo e la sua definita approvazione è prevista per il prossimo 11 ottobre, giorno in cui è stata fissata una nuova riunione.
"Alla Presidenza del Consiglio, conclude Efisio Serrenti, che ha dato decisivo impulso per la moralizzazione del regime vigente, resta sono da rilevare il "tempismo" di chi ha voluto far conoscere agli organi di stampa un quadro normativo di riferimento da altri in passato approvato e destinato, proprio per volontà di questa Presidenza, ad essere ormai definitivamente abbandonato".