CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIV Congresso regionale sardo del Movimento Cristiano Lavoratori (CML) "Lo sviluppo che vogliamo. I lavoratori protagonisti della Globalizzazione"
Cagliari, 26 gennaio 2002 - Messaggio del Presidente Serrenti in occasione del IV Congresso regionale sardo del Movimento Cristiano Lavoratori (CML) sul tema: "Lo sviluppo che vogliamo. I lavoratori protagonisti della Globalizzazione".
Signor Presidente,
impegni istituzionali mi impediscono di essere presente al IV Congresso sardo del Movimento cristiano dei Lavoratori. Un importante appuntamento nel corso del quale, oltre al rinnovo delle cariche interne, affronterete un argomento di grande attualità ed importanza: "lo sviluppo che vogliamo. I lavoratori protagonisti della globalizzazione".
Un tema molto delicato, che ha appassionato, in questi ultimi tempi, anche l'opinione pubblica sarda ed italiana. Un argomento che ha provocato profonde divisioni e laceranti polemiche.
Credo, tuttavia, che su questo tema sia necessario confrontarsi, piuttosto che scontrarsi, anche perché la globalizzazione dell'economia non è certamente un fenomeno nuovo, legato solo ai tempi moderni.
Forse già i Romani, allargando i confini della loro città, sono il primo esempio di "globalizzazione" realizzato nel mondo moderno. Ma anche le vicende storiche e politiche legate alle conquiste di Carlo Magno, di Carlo V e, perché no, di Napoleone sono tentativi avviati o realizzati di organizzare un vasto mercato, di "globalizzare" il sistema economico e politico di quei tempi.
Nei giorni nostri il sistema economico di tutto il mondo è legato e condizionato dalle scelte dei singoli Stati. Forse perché gli intrecci finanziari sono una realtà dalla quale non è più possibile prescindere.
D'altra parte le frontiere stanno diventando sempre "più libere", più facili da superare", così come i mercati di produzione sono diventati assolutamente internazionali.
Alcuni aspetti particolari, di questo inarrestabile processo di integrazione dei sistemi economici, probabilmente con è completamente accettabile e condivisibile. Ma si deve cercare di adattare alle nostre esigenze, alle nostre differenti sensibilità un processo che ormai interessa tutto il sistema mondiale. Non credo, infatti, sia possibile arrestare questo processo. L'unica cosa che possiamo fare, politici e lavoratori in prima fila, è cercare di caratterizzare, con i nostri concetti di libertà, democrazia, solidarismo, una integrazione economica che può portare notevoli benefici all'intera umanità.
Temi sui quali, nel corso dei vostri lavori, vi confronterete con forza e grande intelligenza. Auguro, quindi, a tutti i partecipanti al vostro congresso regionale di poter lavorare con grande efficacia e serenità, per trovare quelle linee guida e quegli accordi necessari per portare, anche fuori dalle sedi del Movimento, le rivendicazioni e le proposte che riterrete più giuste ed interessanti. Con l'augurio, quindi, di un buon lavoro,
i miei più affettuosi saluti
On. Efisio Serrenti
Cagliari, 26 gennaio 2002
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