CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il presidente del Consiglio regionale aderisce alla protesta per la trasformazione del carcere di Macomer in "impianto di massima sicurezza"


Cagliari, 1 ottobre 2001 - La proposta del ministro Guardasigilli Castelli, di trasformare quello di Macomer in un "carcere di massima sicurezza", ha suscitato preoccupazioni e proteste. Nel pomeriggio si sono riuniti nel capoluogo del Margine il consiglio comunale e quello provinciale, per avviare una serie di azioni di protesta, una mobilitazione poltica e sociale della società isolana, per evitare che un nuovo supercarcere venga localizzato in Sardegna.      Il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, ha inviato un breve messaggio di adesione alla manifestazione al sindaco di Macomer, Giuseppe Ledda, ed al presidente della Provincia, Francesco Licheni. Questo il testo del messaggio del presidente dell'Assemblea regionale.

Al Signor Sindaco di Macomer

Al Presidente della Provincia di Nuoro

Impegni istituzionali, è in corso una delicata sessione di lavoro del Consiglio regionale, mi impediscono di essere presenta alla "seduta aperta" del Consiglio di Macomer e di quello provinciale, nel corso della quale saranno messe a punto le forme di protesta più idonee per impedire che un carcere della Sardegna sia, ancora una volta, trasformato in "impianto di massima sicurezza"

Ancora una volta la nostra Isola viene scelta come luogo di pena.

Non sono sufficienti i fatti che hanno reso tristemente famosi i carceri di Badu e carros o quello dell'Asinara, teatri di episodi efferati, di rivolte sanguinose, cause di un malessere che ha lasciato segni profondi in quelle particolari zone dell'Isola.

Condivido la vostra giusta protesta e confermo di essere al vostro fianco nelle prossime iniziative che vorrete prendere per evitare che la nostra Isola, impegnata nella ricerca di nuovi strumenti di progresso, di nuove ipotesi di sviluppo, veda ancora una volta vanificati i suoi sforzi.

La Sardegna non può sempre pagare lo scotto di scelte imposte dall'alto, di decisioni penalizzanti prese per una "ragione superiore" che non tiene, però, in alcun conto le esigenze ed i diritti delle nostre genti.

La vostra, e la nostra, mi sembra dunque una protesta assolutamente doverosa alla quale mi associo con grande decisione. Rammaricandomi di non poter essere presente, vi assicuro, tuttavia, il mio costante impegno al vostro fianco.

    Cordiali saluti

 On. Efisio Serrenti


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