CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

"L'autonomia è un bene prezioso che impone l'unità". Il presidente Efisio Serrenti sottolinea l'importanza di Sa Die de sa Sardigna.


Cagliari, 27 aprile 2001 - "Sa die de sa Sardigna è un momento unificante, le divisioni lasciamole ad altre occasioni". Il presidente del Consiglio regionale Efisio Serrenti smorza i toni della polemica sollevata dagli esponenti del centrosinistra dopo il discorso con il quale, nella odierna seduta solenne dell'Assemblea regionale, ha voluto sottolineare l'importanza che sta sempre più assumendo la Festa del popolo sardo.

"Nel mio intervento, dice Efisio Serrenti, ho voluto ricordare come i sardi, con quel moto d'orgoglio, il 28 aprile del 1794 abbiano riaffermato il loro anelito di libertà e il marcato desiderio di ridiventare partecipi del proprio destino. Ho parlato della forza dell'unità, di un popolo che prende coscienza di una volontà collettiva ed è capace di rovesciare un regime che non rispetta i suoi diritti".

Le polemiche sulle mancate riforme e sullo  "pseudo-federalismo" attuato recentemente dal Parlamento non sono "una posizione personale" solo del presidente dell'Assemblea regionale.

"Nel  primo Congresso delle regioni, aggiunge Efisio Serrenti, il presidente Louvin, esponente di una coalizione di centrosinistra che governa la Valle D'Aosta e presidente della Conferenza dei Consigli regionali e delle Province Autonome, ha usato toni durissimi nei confronti delle riforme decise dal Parlamento nazionale. Una posizione molto più drastica di quella da me espressa in aula. Io mi sono limitato a ricordare come il popolo sardo chieda, da tempo, il riconoscimento del suo diritto ad una maggiore e più compiuta autonomia".   

"Il consiglio regionale, in più di un'occasione,  aggiunge il Presidente dell'assemblea,  ha chiesto iniziative politiche incisive, riforme costituzionali in grado di dare persino dignità e sovranità internazionale alla nostra regione. Nel mio intervento   ho ricordato come il nuovo sardismo  deve abbandonare gli sterili progetti separatistici, superare le rivendicazioni localistiche, gli atteggiamenti di chiusura. Ma ho anche ribadito che senza la coscienza di una forte identità qualunque popolo è fatalmente destinato all'omologazione". 

"Sa die rappresenta, quindi,  il prezioso recupero e la necessaria valorizzazione della nostra "piccola patria", che deve sapersi collocare  nel grande movimento autonomistico che sta caratterizzando  tutto il dibattito politico dei paesi dell'Unione Europea".

"Nessuna critica preconcetta,  conclude il presidente Efisio Serrenti,  nei confronti di questa o quella forza politica, ma  l'auspicio che tutto il popolo sardo sappia ergersi in difesa dei diritti, delle attese e delle speranze dell'intera Sardegna".


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