CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

I temi della tutela ambientale e dello sviluppo economico affrontati dal presidente del Consiglio regionale e dalla commissione Ambiente con il ministro Bordon


Cagliari 26 giugno 2000 - I temi legati alla tutela dell'ingente patrimonio naturalistico isolano, ma anche le possibilità di sviluppo economico basato sulla corretta gestione delle risorse naturali, sono stati affrontati nel corso dell'incontro tra il presidente del Consiglio regionale ed il ministro dell'Ambiente, da qualche giorno in visita nell'Isola.
Temi che sono stati approfonditi anche nel corso di un successivo incontro, tra lo stesso presidente Serrenti, il ministro Bordon e la Quinta commissione permanente del Consiglio regionale, Agricoltura ed Ambiente, presieduta da Francesco Onnis.
Nel corso del lungo incontro, nel palazzo dell'Assemblea regionale, il presidente Serrenti ha ricordato al rappresentante del Governo centrale come la "qualità della nostra autonomia sia anche legata alla reale possibilità di fare le scelte necessarie, compatibili con le nostre esigenze di crescita e di sviluppo". Tra Stato e Regione devono esserci rapporti più stretti, più chiari, perché non è comprensibile che esistano contrasti, spesso accesi, tra due istituzioni che devono necessariamente collaborare, nell'esclusivo interesse della società nazionale e sarda.
Particolare attenzione, il presidente Serrenti ha riservato alle scelte ambientali del Governo nazionale. "Sembra che ci vogliano far vivere in una specie di museo, del quale siamo semplici arredi. Una situazione che non ci piace, anche perché i sardi hanno sempre dimostrato di avere a cuore la sorte dell'ambientale isolano. Un patrimonio di incomparabile bellezza che, prima che dello Stato, è nostro".
Esiste, certamente, l'esigenza di conciliare tutela ambientale e sviluppo turistico. Coinvolgendo nella gestione della "risorsa ambiente" anche le popolazioni è possibile trovare soluzioni positive, quando si tratta di istituire nuovi parchi e di gestire aree protette. O quando si prevedono interventi turistici in zone vincolate o si pongono limiti alle attività umane, compresa quella venatoria, particolarmente sentite anche dalle popolazioni sarde.
Esigenze e necessità comprese e condivise dal ministro Willer Bordon, il quale ha ricordato come si sia "in presenza di equilibri delicatissimi". D'altro canto le esigenze della tutela ambientale, in Italia, sono certamente diverse da quelle, ad esempio, degli Stati uniti d'America. Non è pensabile, infatti, istituire nelle nostre regioni parchi e riserve naturali integrali, vincolando integralmente zone fortemente antropizzate, dove l'uomo cerca fonti di sostentamento.
Forse siamo tutti un po' responsabili, ha detto ancora il Ministro, del difficile clima nel quale si è dovuto operare. "Occorre cambiare pagina, ricominciare a scrivere la storia dei rapporti tra lo Stato e la Regione con uno spirito nuovo, costruttivo, "tenendo conto che le Istituzioni, a qualunque livello, hanno la stessa dignità".
Problemi complessi, difficili da risolvere. Ma il Ministro Bordon ha anticipato la propria intenzione di avviare un tavolo di trattative, per approfondire i temi più scottanti e mettere a punto gli strumenti politici e giuridici necessari per raggiungere una nuova e moderna intesa. "I rapporti Stato-Regione devono essere diversi, chiari, improntati ad una reale sussidiarietà, che deve favorisca la crescita civile e lo sviluppo economico di tutte le regioni italiane".
Il ministro Bordon ha anche assicurato al presidente Serrenti la propria disponibilità a ritornare in Sardegna entro poche settimane, probabilmente verso la metà del prossimo mese di luglio, per approfondire i temi più delicati e sui quali il presidente del Consiglio e la commissione Agricoltura hanno chiesto impegni precisi e decisioni rapide.


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