CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il presidente del Consiglio regionale protesta vivacemente perché gli scioperi dei controllori di volo penalizzano, ancora una volta, i viaggiatori sardi


Cagliari 24 marzo 2000 -  "Gli scioperi dei controllori di volto penalizzano ancora una volta i viaggiatori sardi. E questo in assoluto contrasto con le leggi in vigore e con le assicurazioni fornite, da parte ministeriale, in ogni occasione". Il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, ha chiesto l'immediato intervento del ministro dei Trasporti per far cessare uno stato di cose che isola, di fatto, la Sardegna dal resto del territorio nazionale.
"Siamo nuovamente isolati, ha detto Serrenti, malgrado le continue assicurazioni del Governo che, anche recentemente, ha dichiarato che farà di tutto per garantire, alla Sardegna, la necessaria e tanto auspicata continuità territoriale".
Questa mattina sono scattati, infatti, gli scioperi dei controllori di volo che, come di consueto, si astengono dal lavoro per quattro ore per turno, ad orari sfalsati, nei diversi settori aerei nei quali è diviso il Paese.
I ritardi si sono accumulati e numerosissimi voli sono stati cancellati o hanno subito rinvii di molte ore.
Le norme in vigore prevedono che i collegamenti con le isole siano, in ogni caso, garantiti. L'astensione del lavoro a "macchia di leopardo", però, porta alla completa paralisi del traffico aereo ed i vettori adibiti alle rotte da e per la Sardegna hanno accumulato anche cinque o sei ore di ritardo.
Il presidente Serrenti, infornato della cosa da alcuni "viaggiatori inferociti", si è messo immediatamente in contatto con il ministero dei trasporti, protestando per questa ennesima manifestazione di insensibilità nei confronti di una regione che non è unita, geograficamente, al resto del Paese.
"Le priorità nelle partenze e negli arrivi, la reale continuità territoriale sono sancite dalla legge, ha detto anche il presidente Serrenti. Sono diritti che non possono essere ignorati da coloro che, invece, devono proprio garantire anche ai sardi la possibilità di viaggiare, di muoversi e di spostarsi come fanno gli altri italiani. Coloro che vivono o lavorano in Sardegna non hanno mezzi di trasporto alternativi, il Governo, quindi, deve far rispettare le norme in vigore, deve tenere fede alle promesse che costantemente fa. Anche ieri il ministro Bersani ha assicurato interventi immediati per rendere più efficienti e meno costosi i trasporti da e per l'Isola. Ma, come avviene troppo spesso, dalle parole non si passa ai fatti".


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