CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl presidente Serrenti interverrà per difendere le ragioni dei cacciatori sardi
Cagliari 17 febbraio 2000 - "I cacciatori sardi hanno ragione di protestare ed è giusto difendere le loro richieste nelle opportune sedi istituzionali". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, al termine di un incontro con una delegazione delle associazioni venatorie che hanno dato vita, a Cagliari, ad una manifestazione di protesta di fronte al palazzo dell'Assemblea sarda.
Le ragioni della protesta, principalmente la chiusura della stagione venatoria al 31 gennaio, sono state illustrate da Alessandro Lisini e Franco Cocco della Sardacaccia, da Antonio Pisano e Mario Boi della CPE, da Giuliano Atzeni dei cacciatori del Basso Sulcis, da Giovanni Loddo dei cacciatori dell'Ogliastra, da Matteo Pirina del Comitato di difesa della caccia e del cacciatore sardo, dall'armiere Pietro Bardi del Movimento cacciatori sardi. All'incontro ha partecipato anche l'onorevole Francesco Onnis, presidente della commissione Agricoltura ed Ambiente dell'Assemblea regionale.
La manifestazione di protesta, hanno ricordato Lisini e gli altri dirigenti delle associazioni venatorie, è stata decisa perché il Parlamento non ha ancora modificato la norma nazionale che fissa la chiusura della attività venatoria alla fine del mese di gennaio. Una data che non tiene conto delle realtà ambientali e climatiche della Sardegna, una chiusura "anticipata" che impedisce ai sardi la caccia alle numerose specie migratorie che proprio tra gennaio e febbraio "passano o ripassano" in Sardegna.
Una palese ingiustizia, hanno sottolineato i rappresentanti dei cacciatori e degli armieri, che di fatto rende monca e "ridotta" la stagione venatoria nell'isola. Nelle altre parti d'Italia, in molte altri Paesi della Comunità europea norme particolari autorizzano le opportune "deroghe", previste proprio anche dalla normativa europea in materia di attività venatoria. In Sardegna, invece, nessuna deroga, nessuna considerazione per le richieste, tecnicamente giustificate, dei cacciatori isolani.
La proposta di legge nazionale, approvata dal Consiglio regionale il 24 febbraio dello scorso anno, si è "arenata" nelle competenti commissioni di Camera e Senato e le "giuste richieste" del mondo venatorio sardo non trovano alcuna risposta da parte delle istituzioni nazionali.
Scarsa considerazione, tuttavia, hanno avuto le richieste delle Associazioni venatorie anche da parte delle autorità locali. Una risoluzione approvata dall'unanimità da parte della commissione Agricoltura, ha ricordato il presidente Francesco Onnis, con la quale si chiedeva l'allungamento della stagione di caccia alla migratoria per tutto il mese di febbraio "anche in considerazione dei danni che molte specie stanno arrecando alle produzioni agricole", non è stata minimamente presa in esame dagli assessori regionali competenti.
"Una situazione difficile, per alcuni versi anche spiacevole, ha commentato il presidente Efisio Serrenti, perché in qualche modo viene lesa l'autonomia della Sardegna. Una situazione dalla quale, però si deve uscire, avviando le più opportune iniziative politiche". Ed il presidente dell'Assemblea regionale ha garantito il proprio impegno, annunciando interventi immediati nelle sedi più opportune, sia nazionali che regionali.
"Solleciterò immediati interventi al presidente della Giunta ed agli assessori che si occupano di caccia, ha detto anche Efisio Serrenti. Così come chiederò ai presidenti di Camera e Senato le opportune decisioni perché le Commissioni competenti dei due rami del Parlamento riprendano, quanto più celermente possibile, l'esame della proposta di modifica della legge quadro nazionale approvata e trasmessa dal Consiglio regionale".
"La caccia, anche in Sardegna, è argomento che suscita violente polemiche, che accende passioni e contrasti, ha aggiunto Efisio Serrenti. Ma le aspettative dei cacciatori sardi devono essere tenute nella dovuta considerazione. Come sono tutelate e rispettate quelle degli appassionati di molte altre parti dell'intero universo. Con il buon senso e la necessaria pacatezza si possono affrontare e risolvere tutti i problemi; si possono appianare e superare tutti i contrasti".
"Ecco, quello che posso fare lo farò, ha concluso il presidente Efisio Serrenti. Proprio per cercare di riportare la giusta serenità in un ambiento troppo spesso lacerato da polemiche pretestuose, da contrapposizioni preconcette che non permettono di approfondire i problemi, sempre molto spinosi, la cui soluzione può effettivamente portare ad una corretta gestione dell'ambiente. Un traguardo al quale tutti puntiamo, perché può dare un concreto contributo alla rinascita, anche economica, dell'intera società sarda".
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