CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Inaugurazione della nuova sede regionale dell'Apisarda, della Sardafidi e dell'Isfor. Saluto del presidente Serrenti


Cagliari, 15 dicembre 2000 - E' stata inaugurata a Cagliari la nuova sede dell'Api sarda, della Sardafidi e dell'Isfor. Nel corso della cerimonia per la inaugurazione e benedizione dei nuovi locali, il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, ha pronunciato un breve indirizzo di saluto:

E' con particolare piacere che partecipo alla inaugurazione della nuova sede dell'Api sarda, una favorevole occasione per sentire, dalla viva voce degli imprenditori, i programmi, le proposte, le richieste di una parte del tessuto più vivo della nostra società.

L'inaugurazione di una "nuova casa" è sempre un fatto particolarmente importante, anche perché permette di tracciare un bilancio di ciò che si è fatto e di fissare nuovi, più ambiziosi, traguardi.

L'Api, l'Associazione delle piccole e medie imprese, anche in Sardegna ha svolto un ruolo particolarmente importante, perché ha vivacizzato i rapporti esistenti tra le imprese, il potere politico ed i sindacati.

Una organizzazione unica del mondo imprenditoriale, forse, avrebbe avuto un più incisivo peso contrattuale, ma probabilmente avrebbe favorito ingerenze anche maggiori di quelle che si sono, purtroppo, registrate in passato.

La nostra società, in una fase di dinamica evoluzione, ha bisogno del contributo di tutte le parti sociali, se vuole riprendere a crescere.

La Sardegna ha assoluta necessità di un sereno confronto tra le parti, di un costruttivo dibattito sui temi più importanti e condizionanti per il suo futuro.

Ognuno deve portare il suo piccolo contributo al processo di rinascita, culturale e sociale prima che economica, che deve caratterizzare il nostro domani.

Una occasione lieta come questa, l'importanza del tema che sarà affrontato nel Forum in programma subito dopo la benedizione di questi locali, sono la prova che il fare, il voler fare, il saper fare sono caratteristiche ancora ben presenti nella società sarda.

Gli imprenditori sardi sono costretti a confrontarsi, con i loro colleghi di altri paesi, in condizioni di palese inferiorità.

Esistono fattori condizionanti che provocano notevoli diseconomie, così come la lontananza dalla terraferma fa aumentare considerevolmente i tempi di percorrenza ed i costi di trasporto. Ma l'insularità, almeno per certi comparti, può diventare una carta vincente, a patto che i politici sardi, sappiano mettere a punto programmi e provvedimenti adeguati.

La qualità della vita, la natura incontaminata, le bellezze ambientali sono risorse che la Sardegna deve utilizzare nel modo migliore, che devono essere conservare e non possono essere sprecate.

Per superare questi condizionamenti, anche geografici, sono necessari grandi sforzi, iniziative politiche di ampio respiro. La Comunità, anche nel recente vertice di Nizza, ha riconosciuto la validità delle ragioni delle isole e delle regioni periferiche ed ha ribadito il principio della "Insularità", come fattore penalizzante da superare anche con interventi particolarmente consistenti.

Ci sono, quindi, segnali incoraggianti di una costante attenzione nei confronti delle esigenze della nostra Isola e delle altre regioni che hanno gli stessi problemi.

Però siamo noi gli artefici del nostro destino e siamo noi che dobbiamo prendere le decisioni più opportune per garantire un futuro migliore alla nostra gente.

Un compito particolarmente delicato e gravoso, che dobbiamo svolgere noi politici ma anche gli imprenditori, le altre forze vive di una società che ha ancora troppi nodi irrisolti da sciogliere.

L'augurio che rivolgo a noi tutti, è che si sappiano affrontare i condizionamenti, interni ed esterni, che impediscono la crescita della Sardegna, li si possano rimuovere e, con l'aiuto di tutti, si sappiano tracciare le linee più efficaci per favorire il reale progresso della nostra società.

Anche a nome del Consiglio regionale, quindi, i migliori auguri a tutti.


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