CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaI rappresentanti dell'Unione della Comunità Studentesca ricevuti dal presidente Serrenti
Cagliari 15 marzo 2000 - Le ragioni dei tre giorni di protesta che l'Unione della Comunità Studentesca ha organizzato per oggi, domani e dopodomani, a Cagliari, sono stati illustrati questa mattina al presidente del Consiglio regionale da una folta delegazione di studenti, guidata da Stefano Piroddi, universitario di Giurisprudenza, presidente della UCS.
L'Unione della Comunità Studentesca, hanno detto Piroddi ed i suoi colleghi al presidente Efisio Serrenti, che per riceverli ha brevemente abbandonato i lavori del Consiglio, impegnato nella lunga sessione di bilancio, ha organizzato questa serie di manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di modificare i collegi per le elezioni del Parlamento europeo e per la convocazione dell'assemblea costituente del popolo sardo.
Separare la Sardegna dalla Sicilia, oggi unite in un unico collegio elettorale, permetterebbe ai sardi di avere dei loro rappresentanti nelle istituzioni comunitarie; la assemblea costituente del popolo sardo è necessaria per avviare una profonda revisione dello statuto sardo, ormai superato dai tempi ed insufficiente a creare le condizioni base per la rinascita e lo sviluppo dell'Isola. Questi i temi principali sui quali insistono gli aderenti alla UCS, i quali sollecitano anche "un movimento studentesco apartitico, critico e costruttivo" e protestano per "l'incapacità della classe politica a risolvere i gravi problemi della nostra terra".
Temi che il presidente Serrenti ha giudicato "di grande importanza e di grande attualità", perché la Sardegna deve essere rappresentata, anche nelle sedi istituzionali comunitarie, da esponenti politici eletti nell'isola. E' necessaria anche una profonda revisione dello Statuto, forse obsoleto, che deve essere adeguato alle recenti riforme proposte ed avviate, in senso federalista, dal Governo ed al nuovo assetto istituzionale che impone il processo di integrazione europea.
Argomenti, ha sottolineato il presidente Serrenti, sui quali si dovrà impegnare anche il Consiglio regionale, nella prossima sessione sulle riforme, perché "i nuovi assetti che si stanno delineando, in campo nazionale ed europeo, impongono una nuova e diversa sistemazione istituzionale".
>